Il mondo della Disabilità raccontato da Toni Nocchetti

Antonio Nocchetti Fondatore e Presidente dell’associazione Tutti a Scuola si confida e racconta i grandi progetti e le grandi conquiste legate al mondo dei bambini, dei ragazzi e degli adulti affetti da disabilità. Toni prima di salire sul palco con la Compagnia Teatrale “A terra d’ò ciel” per la presentazione della commedia “Cani e Gatti” rilascia questa emozionate e profonda intervista.

 

Antonio Nocchetti a Giochi Senza Barriere

 

Antonio Nocchetti mi accoglie in un giardino alberato agli inizi di maggio, il sole illumina delicatamente le foglie e i fiori intorno a noi e nel teatro alle nostre spalle le vibrazioni e i fiati sospesi dei tifosi si fanno sentire.

Stavano infatti guardando la partita del Napoli, evento più che sacro nella nostra città.

Toni invece è proprio qui di fronte a me per rispondere alle mie infinite domande, gli chiedo scusa per essermi anticipata e di non avergli potuto far godere la partita. -Ma no, ma no! Non mi importa niente! – dice, ed io sorrido perché questo uomo alto e buono un po’ mi sta mentendo. Siamo seduti su una panchina di pietra vicini ed informali, perché lui è così. Le pomposità lasciamole a chi non ha niente da dire, il nostro è un discorso diverso, non c’è bisogno di un microfono per farsi capire, non c’è bisogno di alzare la voce, basta un pomeriggio soleggiato e una chiacchierata tranquilla.

Egli non trapela emozione, mi sento così piccola davanti al suo grande talento, e mentre lui racconta, a me trema la voce.

La prima domanda è forse quella più istintiva: -Perché coloro affetti da disabilità non hanno tempo libero? – Mi sto affacciando a questo grande e difficile mondo: La disabilità. Che cos’è? Cosa significa viverla ogni giorno? Quali sono le realtà quotidiane di queste famiglie?

Toni sorride amaramente e nei suoi occhi velati comprendo una grande malinconia. – I Bambini, i ragazzi e gli adulti disabili non hanno tempo libero– inizia – essi hanno un tempo che può essere definito vuoto, ossia un tempo scandito precisamente, ora dopo ora, con attività e laboratori, con musica e teatro, con amore. Esiste un tempo da vivere e possibilmente da vivere con leggerezza e ricco di contenuti. –  una pausa, arriccia le labbra e poi riprende: -Le Grandi questioni legate al mondo della disabilità sono essenzialmente due: la Scuola e il Dopo di Noi.

Per quanto riguarda la realtà didattica Tutti a Scuola ha intrapreso nel corso degli anni tantissime sfide per garantire un supporto costante a tutte le famiglie con insegnanti di sostegno adeguati e appassionati. –Lo sai- mi dice – I ragazzi disabili trascorrono in classe un tempo nettamente inferiore rispetto ai propri compagni, generalmente 14h su 30, inoltre il bambino troppo spesso è costretto a cambiare il proprio docente, il maestro che il più delle volte diventa un amico e un confidente –

Si ferma e abbassa lo sguardo, dandomi quei pochi secondi di tempo per assimilare questa sconcertante verità, immagino infatti quanto debba essere straziante perdere anno dopo anno i propri punti di riferimento, i propri legami, qui parole come valore pedagogico della continuità didattica sembrano discorsi portavi via dal vento, non hanno valore né spessore, e si perdono nei campi aridi dell’indifferenza.  – E’ proprio per questo che la nostra Associazione vive- riprende – In un Paese Normale i genitori non dovrebbero essere costretti a rivolgersi alla Magistratura per garantire ai propri figli disabili un tempo scuola di qualità, non si dovrebbe lottare per avere ciò che è già nostro, in un paese normale Tutti a scuola non dovrebbe esistere-

D’improvviso tace, sembra quasi ferito, un triste sipario si apre lentamente ai miei occhi. Forse sono stata io e noi tutti in realtà a non riuscire mai a vedere, siamo stati noi incapaci di capire tutta questa ingiustizia e questo dolore,  ecco che allora Tutti a Scuola non dovrebbe esistere

Ma per fortuna comunque, c’è.

D’un tratto la terra trema, oddio un terremoto! penso, invece è solo il pallone nella rete: Il Napoli ha fatto goal, tutta la città esulta e Toni mi sorride divertito: -Ti piace il Calcio signorina? Con i ragazzi di Tutti a Scuola spesso giochiamo a pallone- prosegue -In realtà il nostro è un progetto davvero ad ampio spettro, si cerca di toccare ogni aspetto della vita di un disabile e le attività in cui i volontari si impegnano ogni giorno sono davvero tantissime. Lo sport, l’amicizia e la musica sono presupposti necessari per migliorare la vita di queste persone, a volte la solitudine e la sofferenza diventano mali troppo grandi, tutto viene schiacciato e calpestato e solo attraverso l’aiuto degli altri si riesce ad andare avanti.

La domenica mattina i ragazzi possono praticare il nuoto con il Campione Olimpionico Davide Rummolo presso la Villa Ammaturo a Giugliano, bene confiscato alla Camorra. Ogni lunedì invece organizziamo il Laboratorio Equestre ad Agnano, dove i bimbi possono divertirsi e giocare. Inoltre la nostra Associazione congiuntamente alla Parrocchia del Rione Sanità, ha realizzato il primo percorso accessibile ai ragazzi disabili per visitare le Catacombe di San Gennaro– notizia importante mi spiega, poiché è stata la prima realtà europea, testimonianza prepotente di quanto siamo ancora noi tutti distanti da questa sensibilità.

Ma l’evento più importante è senza dubbio Giochi senza Barriere: una giornata di festa agli inizi di Giugno dedicata a tutti coloro che non hanno mai voce in capitolo, a tutte le famiglie che ogni momento vivono e convivono con la disabilità.

-I disabili non fanno la fila- mi dice, ed è giusto che sia così.  Un giorno all’anno dedicato esclusivamente a coloro affetti da disabilità e alla loro felicità, un giorno ricco di arte e gioia: spettacoli a tutte le ore con la partecipazione di grandi artisti come Roberto Vecchioni e Sal da Vinci, giochi gonfiabili, pet therapy, i meravigliosi Fiocchi di Neve di Poppella e gli instancabili volontari che con la loro efficienza e la loro passione rendono questa giornata davvero incantevole.

Ecco allora che la vera essenza di Tutti a Scuola si percepisce davvero in quelle ore calde di Giugno, quando sotto il sole l’asfalto brucia e la musica rimbomba come in un’ancestrale ricorrenza, si balla felici e ci si abbraccia tanto, ringraziandosi a vicenda per essere testimoni l’uno dell’altro in questo bene così profondo che supera ogni confine e dolore, non so chi sei tu, non so più nemmeno chi sono io, ringrazio solo di essere qui.

Ho davvero gli occhi lucidi ed il mio cuore si schiude davanti a tutta questa bellezza, sono affascinata. Sarebbe bello raccontare solo le cose più chiare e luminose, ma questo non è un campo florido di girasoli e non è un fiume dorato quello che scorre sotto al cielo.

-Devi avere una visione completa Arianna, altrimenti non ha senso che tu sia qui oggi davanti a me- Toni riprende serio –Questo è un mondo difficile, troppe volte si perde. Alcune volte le delusioni ti inghiottiscono e pensi davvero che sia la volta buona, quella che non ti fa più risalire a galla, quella che ti lascia affondare.

-Cos’è che l’ha salvata tutti questi anni? – chiedo ansiosa, mi tremano le mani.

-La mia famiglia- dice – Le mie figlie e tutti i genitori volontari che sono con me in questa grande battaglia, in questo grande dovere. So di chiedere troppo e troppo spesso, ma loro ci sono sempre, li ringrazio per questo.

Concludiamo infine con forse uno dei temi più delicati: Il Dopo di Noi.

Cosa succederà dopo?

E’ la terribile paura che vivono molte famiglie con ragazzi disabili adulti e genitori anziani.  Non ci avevo mai riflettuto. D’un tratto, questo pesante pensiero mi schiaccia le costole e riesco a sentire la loro profonda tragedia.

Forse se ne parla troppo poco e i centri sono ancora insufficientemente attrezzati, ne esistono alcuni, ma nel Meridione è un sogno lontano.

-Forse ci vorranno ancora molti anni- precisa – ma un giorno riusciremo a garantire a questi uomini e a queste donne un Futuro

L’intervista si conclude, tutte le mie domande sulla disabilità hanno ricevuto risposta eppure, sento che c’è ancora tanto, troppo da sapere. Da dietro i suoi occhiali Toni comprende e chiama allora una signora, le dice: – Parla con questa ragazza, è venuta qui per ascoltare. Si alza e va a prepararsi per andare in scena.

Rimaniamo io e questa piccola donna a guardarci per un po’. È minuta e le sue mani nodose e stanche me la presentano come una grande lavoratrice. – Perché vuoi che ti racconti? Sei troppo piccola, perché vuoi conoscere queste cose? –  – Per capire – rispondo, così inizia a parlare.

-Sono la madre di Gianluca, quel ragazzo bello e buono- e con un cenno delicato me lo indica. Gianluca si avvicina e mi stringe la mano. – A lui piacciono le bionde, è per questo che si è lasciato toccare – mi racconta che Gianluca detesta il contatto fisico e che quello che sto vivendo è davvero un privilegio.

Il colloquio con la madre di questo ragazzo è stato forse uno dei momenti più toccanti e intensi della mia vita. Le sue confidenze sono state così profonde ed emozionanti che in più istanti abbiamo pianto, due perfette sconosciute che il caso ha voluto far incontrare proprio lì in quel pomeriggio di maggio. Qualcosa dentro di me è cambiato e sono felice di aver sconfitto la timidezza che mi attanagliava e che mi stava facendo rinunciare a quest’intervista.

Tutti a Scuola è un grande mondo e vi invito ad aprire gli occhi e a farvi contagiare, ad essere più consapevoli e attenti verso chi è affetto da disabilità, perché solo così si può crescere e diventare persone migliori, per scegliere dalla parte di chi stare.

E come dice sempre Antonio Nocchetti: io sono un uomo di parte, ho scelto di stare dalla parte di quelli che perdono, di quelli che non hanno voce se noi tutti non riusciamo a dare loro voce.

 

Antonio Nocchetti ed Arianna Giannetti a Giochi Senza Barriere 12/06/2017 alla Mostra D’Oltremare

-Arianna Giannetti

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