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La Sansevieria è una pianta elegante che troviamo spesso negli uffici e negli appartamenti di lusso e dallo stile moderno. Non a caso ha un nome nobile: si chiama così grazie alla famiglia napoletana Sanseverino.

Per scoprire le origini dobbiamo andare nel quartiere Barra e viaggiare indietro di circa 4 secoli, quando sorse in questa provincia agricola il primo orto botanico di Napoli nella villa Sanseverino di Bisignano (ex Villa Rommer), circa 40 anni prima della nascita di quello di Via Foria.

Sansevieria
Una piccola Sansevieria coltivata ancora nello stesso palazzo in cui vide la luce la pianta in Italia

Dall’Africa a Napoli: il viaggio della Sansevieria

La pianta non è napoletana di origine. È infatti stata prelevata dall’Africa per essere esposta nell’orto della villa dei Bisignano a Barra. Un tempo la struttura doveva essere a dir poco immensa, con piante esotiche di ogni tipo che impreziosivano la villa di vacanza dei nobili napoletani.

Verso la metà del ‘700, durante il regno di Carlo di Borbone, il giovane Vincenzo Petagna era medico di famiglia dei Sanseverino. diventò direttore dello scientifico stabilimento dell’orto del Principe Sanseverino di Bisignano alla Barra e, di lì, cominciò una brillante carriera nel campo delle scienze biologiche. Fu il successore di Domenico Cirillo nella cattedra di Botanica all’Università e uno dei suoi allievi fu Michele Tenore, il primo direttore dell’Orto Botanico di Napoli, quello famoso.

Caratteristiche della pianta

La pianta nasce nel centro dell’Africa ed è fra le più semplici in assoluto da coltivare. È elegante, semplice e poco ingombrante e richiede poca acqua per crescere.
All’epoca di Petagna non era possibile saperlo, ma fra le proprietà eccellenti di questa pianta ci sono anche l’assorbimento delle sostanze nocive nell’aria e la capacità di combattere l’inquinamento elettromagnetico. Oltretutto, con le sue foglie larghe e regolari, è anche molto semplice da pulire. Insomma, un complemento d’arredo perfetto in ufficio e in casa.

Il Garofano di Sanseverino

Alla famiglia Sanseverino è anche atribuito un fiore. Si tratta del “Garofano di Sanseverino” che fu creato nel XVII secolo da Tommaso Sanseverino, un rampollo della famiglia con una grande passione per la botanica.

Il cortile della villa dei principi di Bisignano a Barra: al posto di quel palazzo un tempo c’era l’orto botanico

Nel nome della Sansevieria

Non è chiarissimo come questa pianta africana abbia assunto il nome sansevieria. È certo che sia legato a una famiglia nobiliare napoletana, ma c’è chi sostiene i Sansevero e chi i Sanseverino.

Alcuni credono che sia stata dedicata a Raimondo di Sangro, il leggendario Principe di Sansevero che fa sognare tutti con i suoi misteri e la sua meravigliosa cappella. Altri credono (in modo più documentato, ad onor del vero) che il merito sia da attribuire proprio a Vincenzo Petagna, uno dei più famosi botanici italiani del ‘700. Era amico di Carl Peter Thunberg, uno scienziato che viaggiò il mondo intero per catalogare le piante esotiche: la pianta fu inviata dal botanico napoletano al collega svedese con la preghiera di dedicarla ai Sanseverino di Bisignano, che era la famiglia presso la quale Petagna lavorava come medico.
E così, fra le mani del collega svedese, il nome “sanseverino” fu storpiato in Sansevieria, come è rinvenibile anche negli scritti del botanico tedesco Willdenow.

-Federico Quagliuolo

Elicriso.it

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