La cappella Pappacoda, nonostante imperi nel Largo Giusso, sembra essere svalutata nel suo complesso patrimonio storico ed artistico.

Proprio osservando l’ingresso della chiesa infatti si può ammirare lo splendido ornamento realizzato in marmo da Antonio Baboccio da Piperno nel 1415, dove viene raffigurato, tra le altre cose, San Michele Arcangelo durante lo scontro con il drago.

Al centro San Michele Arcangelo con il drago sconfitto, ai suoi lati ci sono gli arcangeli Raffaele e Gabriele

Storia della cappella Pappacoda

La struttura nacque con l’intento di raccogliere le tombe della potente famiglia Pappacoda, era questa l’idea originale partorita da Artusio Pappacoda, consigliere del re Ladislao I d’Angiò, nel 1415.

Quando la cappella fu edificata, con tufo giallo e piperno grigio scuro nel tipico stile tardogotico, l’intera piazza era vuota.

Circa tre secoli più tardi, Giuseppe Pappacoda commissionò la ristrutturazione della cappella.

I lavori compiuti nel corso degli anni però contribuirono alla perdita di molte opere contenute in essa.

Lo stesso Giuseppe avrebbe poi fatto affiggere una targa, presente ancora oggi, che recita:

«TEMPLUM HOC DIVI JOANNIS EVANGELISTAE –

AB ARTUSIO PAPPACODA –

REGNI LADISLAI REGIS SENESCALLO ET CONSILIARIO – ANNO MCCCCXV A FUNDAMENTIS EXCITATUM –

JOSEPHUS PAPPACODA CENTULANORUM PRINCEPS –

A CAROLO REGE BENECENTISSIMO – PRIMUM AUREO DIVI JANUARII TORQUE DONATUS TUM – INTER INTIMOS CONSILIARIOS ADSCITUS AEDIFICANDUM CURAVIT – ANNO MDCCLXXII»

La cui traduzione italiana è:

«Questa chiesa di S. Giovanni Evangelista –

Da Artusio Pappacoda –

Siniscalco e consigliere del re Ladislao – Edificata dalle fondamenta nel 1415 –

Giuseppe Pappacoda principe di Centola –

Da re Carlo beneficentissimo – Prima insignito della collana d’oro di San Gennaro – Poi accolto fra i consiglieri intimi, ha curato che fosse ristrutturata – Nel 1772»

La cappella Pappacoda oggi

La cappella Pappacoda oggi

Dopo poco più di 600 anni la cappella Pappacoda è ancora in piedi e vive uno strano rapporto con la vita universitaria della zona, essendo situata di fronte a Palazzo Giusso, una delle sedi dell’Università l’Orientale.

Se da un lato infatti la noncuranza circonda l’imponente monumento, dall’altro è oggi sede di sedute di laurea ed eventi.

Fonti:

Napoli e dintorni

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