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“La più grande voce del XX secolo”, così veniva definito Frank Sinatra, il cantante, showman e attore statunitense di origine italiana, che decise di trascorrere il suo 75esimo compleanno a Pompei, con un modo unico, il suo: un concerto all’Anfiteatro.

Frank Sinatra fu noto come “the Voice”

Frank Sinatra: “The Voice”

Nato negli Stati Uniti nel 1915 da padre siciliano e madre ligure, a causa di un parto travagliato che spinse il medico ad utilizzare il forcipe, gli si perforò l’orecchio, lesione che gli rimase per tutta la vita.

Inizialmente i genitori hanno vissuto di espedienti, ad esempio Antonio Martino Sinatra, noto in America come Martin O’Brien, si spacciò per lungo periodo come irlandese data la limitazione che impediva agli italiani di salire sul ring per disputare incontri di pugilato. Salvo poi stabilizzarsi gradualmente nel tessuto statunitense e raggiungendo mansioni più comode sotto un punto di vista economico e sociale.

Il papà di The Voice, infatti, divenne il gestore di un bar, la mamma lavorò come interprete nei tribunali per le controversie con gli immigrati italiani.

Crescendo il giovane Frank sviluppò un’intensa connessione con la musica e si trovò sin da ragazzo ad esibirsi anche nel saloon del padre.

Con una rapida e costante escalation il suo nome divenne noto e negli anni ’50, durante una tournee europea si ritrovò sui palcoscenici di Roma e di Napoli.

Altro profondo legame con l’Italia fu la sua stima artistica nei confronti di Mina, con la quale aveva intenzione di condividere il palco, ma purtroppo, a causa delle condizioni di salute di lei, l’accordo non venne siglato.

Frank Sinatra in Italia

Durante la sua lunga carriera, Frank Sinatra ebbe numerose tournee, anche in Italia, il Paese che aveva dato i natali ai suoi genitori e nei confronti del quale è sempre rimasto legato.

Già nel 1944 fu convocato nel Bel Paese per lo “United Service Organizations summer show”, uno spettacolo di intrattenimento per le truppe anglo-americane di stanza in Italia. Nove anni dopo, nel 1953, fu ospite della RAI e conobbe il cantante pugliese Domenico Modugno.

Oltre Roma, fu Milano una delle sue principali “case” musicali italiane, infatti, sia nel 1962 che nel 1986 si esibì nella città della Madonnina con un riscontro incredibile: sold-out nei teatri e 8 milioni di spettatori grazie alla televisione.

Sono note infatti le sue apparizioni e la sua conoscenza con numerosi personaggi che, inevitabilmente, hanno segnato la nostra storia, come Giulio Andreotti nel 1973.

Allora il “divo Giulio” era il Presidente del Consiglio dei Ministri Italiano, ospite alla Casa Bianca occupata da Richard Nixon, durante la “festa degli italo-americani”. In tale occasione pochi, come Sinatra, avrebbero potuto rappresentare questo popolo, ormai radicato e presente nel Nuovo Continente, ed intrattenere il pubblico dell’evento.

L’artista tenne un concerto dalla rilevanza mediatica ineguagliabile.

Poi ancora Palermo, Bari, Verona, Genova, accolsero calorosamente l’artista.

L’ultima tappa italiana a Pompei

Dopo 25 anni di assenza dai palcoscenici italiani, nel 1991, Frank Sinatra ebbe l’occasione di tornare a Napoli.

Il concerto si sarebbe dovuto svolgere in occasione dei suoi 75 anni al Maschio Angioino ma, per una serie di circostanze, si scelse l’Anfiteatro di Pompei.

La stessa Arena che ospitò 20 anni prima, nel 1971, i Pink Floyd, gruppo britannico che divenne una delle pietre miliari della musica e, secoli prima delle band, gli spettacoli gladiatori, resa ora il palco dell’italo-americano più celebre del mondo.

Inutile dirlo, la partecipazione fu numerosa e la cassa di risonanza mediatica fornita dalle televisioni, dalle riviste, dai giornali e dai commentatori per la rilevanza dell’evento, fu enorme.

Al termine dell’esibizione la gente si alzò in piedi per applaudire l’artista, una standing ovation nei confronti dell’uomo, per omaggiarlo del suo incredibile talento e della sua carriera che ormai aveva segnato un’intera generazione a livello internazionale.

Maestro del jazz, del pop e dello swing, Sinatra è diventato uno dei simboli indiscussi della contaminazione culturale in ambito musicale.

Si spense il 14 maggio 1998 venendo sepolto con una cravatta bicolore, rossoblù, segno della sua profonda fede calcistica: il Genoa.

Entrò di diritto nel pantheon della musica e dello spettacolo statunitense, rendendosi un’icona presente ed ingombrante ancora oggi.

Fonti:

Aneddoti biografici: Renzo Magosso, Frank Sinatra

Anfiteatro Pompei

Sinatra a Pompei, vicessitudini

Frank Sinatra 25 anni fa incantò Pompei

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