L’etimologia di Sanza va ricercata nel nome dell’antico popolo che l’ha abitata per secoli. Erano i Sontini, fieri lucani che non hanno mai avuto un buon rapporto con i Romani, al punto da scontrarsi più volte, con la conseguenza che l’antico abitato di Sontia fu raso al suolo in diverse occasioni. Per tale motivo – e anche per le varie epidemie che si ebbero nell’antico abitato pianeggiante – fu creato un nuovo centro nella parte più collinare, con il nome di Sanza, da sempre crocevia fondamentale lungo la cosiddetta “via del sale” che congiungeva Policastro con il Vallo di Diano.

Sanza: un po’ di info

Sanza è il terzo comune della provincia di Salerno, per estensione territoriale, dopo Eboli e Campagna. Tuttavia, a tale primato non corrisponde quello abitativo, anche perché il Monte Cervati ricade quasi completamente nel territorio comunale. Stiamo parlando di una delle tre vette più alte della Campania, con i suoi 1.899 metri, che rappresenta una delle mete preferite da appassionati e naturalisti.

Proprio qui, in questo scorcio di Cilento, grazie alla presenza di questa vetta e della sua conformazione morfologica, è possibile assistere a uno degli spettacoli più belli della natura: il carsismo. Grandi fosse e inghiottitoi scavati dai torrenti permanentemente in piena, luoghi di una bellezza incontaminata da dove nascono i fiumi Calore Lucano, Mingardo (che nel primo tratto prende il nome di Faraone) e Bussento, unico fiume carsico che scorre interamente in territorio italiano.

Questa meraviglia della natura si può ammirare seguendo il suo percorso per vederlo dapprima inabissarsi nei pressi di Caselle in Pittari e poi riemergere nei pressi dell’Oasi Grotte del Bussento di Morigerati.

Il borgo dell’accoglienza

È proprio per tutta questa bellezza che “Sanza: borgo dell’accoglienza” è stato inserito nella lista dei ventuno progetti accolti dal governo su tutto il territorio nazionale, e a cui saranno destinati venti milioni di euro. Si tratta di una misura presa in attuazione dell’Intervento 2.1 “Attrattività dei Borghi” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per quei borghi abbandonati o a rischio abbandono.

Il progetto approvato prevede non solo la creazione di un borgo-albergo, ma anche di residenze co-working finalizzate proprio al ripopolamento del comune, anche in virtù delle scelte operate da molti professionisti durante questo lungo periodo di pandemia.

Si vuole tornare in luoghi meno caotici, ad uno stile di vita meno stressante ed è previsto un largo utilizzo di “lavoro-agile” che si estrinsecherà in forme di lavoro più flessibili e meno legate al concetto di “lavoro in ufficio per otto ore”.
L’iniziativa è di importanza vitale non solo per il comune di Sanza, per la popolazione locale e per gli altri protagonisti del progetto, ma anche per tutti i comuni limitrofi e per l’intera area del Vallo di Diano.

Un modo per essere fieri ed orgogliosi di tutta l’eredità del Cilento, fatta di fede millenaria, secolare arte contadina, nobile talento per la pastorizia e bellezze paesaggistiche che sfidano il tempo e acquietano il cuore.

Fonti consultate

https://www.comune.sanza.sa.it/index.php?id_sezione=622

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