7 cose da vedere a caserta
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La città di Caserta offre al visitatore tanti luoghi provenienti da un passato più o meno lontano. Se sei un turista in visita al capoluogo dell’antica provincia di Terra di Lavoro, e ti stai chiedendo cosa vedere a Caserta, ecco le 7 cose da non perdere assolutamente!

Cosa vedere a Caserta: la Reggia

Reggia di Caserta

Se ti stai chiedendo cosa vedere a Caserta, la prima attrazione è proprio il palazzo vanvitelliano! Appena usciti dalla stazione ferroviaria di Caserta, il turista si trova di fronte un magnifico palazzo alto più di 40 metri, lungo 253 metri e di colore rosa. E’ la famosissima Reggia di Caserta. Costruita da Luigi Vanvitelli per volere di re Carlo di Borbone a partire dal 1752, è un palazzo a pianta rettangolare con 4 cortili, cinque piani, di cui due interrati, e che si estende su un’area di 44000 metri quadri.

Si tratta del Palazzo di rappresentanza della dinastia borbonica: la Reggia di Caserta, oltre ad ospitare gli appartamenti reali, ospita anche il museo dell’opera, la mostra permanente Terrae Motus e 7 tombe sannitiche.

Il parco si estende per 120 ettari circa e si suddivide in 3 parti: giardino all’italiana, via dell’acqua e giardino all’inglese.

Il giardino all’italiana, chiamato anche “bosco vecchio” è preesistente alla Reggia stessa, infatti fu voluto per desiderio del principe d’Acquaviva, che annesso al giardino aveva anche un palazzo, chiamato “Palazzo al boschetto“. Con l’avvento dei Borbone, il giardino vecchio non subì profonde modifiche dal Vanvitelli, che vi aggiunse la peschiera grande.

Immergersi nel cosmo visitando il Planetario

Usciti dalla Reggia e dopo aver percorso il centro storico della città, la seconda tappa di cosa vedere a Caserta è il Planetario, che ha anche un primato importante in quanto è il primo planetario digitale dell’Italia del Sud. E’ caratterizzato da una cupola di 7 metri e da una platea che ospita 41 posti. Il planetario ospita spettacoli tematici che raccontano la nascita dell’astronomia.

All’interno della struttura è anche presente un percorso museale, che si articola in 5 sale e mostra al turista curioso vari strumenti scientifici, modellini di veicoli spaziali, minerali e rocce. Al termine della visita, è possibile assistere a una serie di testimonianze come racconti, detti popolari e proverbi legati all’astronomia a partire dalle civiltà del passato fino a epoche più recenti.

Passeggiare per San Leucio e visitare il Belvedere

cosa vedere a caserta belvedere di san leucio
Cosa vedere a Caserta – belvedere di san leucio

Se ti stai chiedendo cosa vedere a Caserta, non può mancare San Leucio con il su Belvedere. Il Real Sito di San Leucio era parte di un progetto più grande chiamato Ferdinandopoli. Si trattava di una città ideale con un suo codice di leggi, stampato nel 1789. La città utopica di re Ferdinando IV non fu mai portata a compimento.

Oggi, di questo progetto, resta il borgo borbonico di San Leucio, caratterizzato dalle 37 villette a schiera che furono donate dal re ai primi operai della fabbrica, insieme al palazzo del Belvedere, da cui si può ammirare tutta la pianura campana, fino al Vesuvio, alla penisola sorrentina, a Capri, Ischia e Procida.

Il palazzo dei Belvedere, costruito nel XVI secolo per gli Acquaviva, Principi di Caserta, è stato ristrutturato e ampliato dall’architetto Francesco Collecini su ordine di Ferdinando IV di Borbone e rappresenta l’unico caso al mondo di Fabbrica di seta che ospita al suo interno anche gli appartamenti reali, che venivano usati dal re anche per riposarsi dopo le sue battute di caccia al cinghiale sui monti Tifatini.

Oggi, il palazzo del Belvedere ospita il Museo della Seta e insieme alla frazione di San Leucio conservano ancora intatte la bellezza di un tempo che fu.

Storie di Napoli intervista la direttrice del Real Sito di San Leucio

Fare trekking a Vaccheria

Cosa vedere a Caserta - Casino vecchio di Vaccheria – foto di Gerry Sarnelli dal gruppo Facebook Napoli Retrò
Cosa vedere a Caserta – Casino vecchio di Vaccheria – foto di Gerry Sarnelli dal gruppo Facebook Napoli Retrò

Vaccheria è una delle numerose frazioni della città di Caserta ed è un borgo di origine borbonica, non molto distante dalla più famosa San Leucio. Ma come mai un nome così strano per una frazione? Nel Settecento era presente un fabbricato che accoglieva le vacche di Sardegna. Nella piccola frazione è ancora possibile ammirare il Casino vecchio di caccia di Ferdinando IV che domina dall’alto sia il borgo che la piana di Caiazzo e visitare la Chiesa di Santa Maria delle Grazie che è in stile neogotico ed è stata costruita per volontà di re Ferdinando IV, come ex voto.

Durante le festività di Natale, il borgo ritorna indietro nel tempo e il turista potrà passeggiare per i vicoli di Vaccheria, sentendosi parte del presepe vivente del settecento. D’estate invece, il clima è ventilato e il turista potrà sedersi in piazza e assaggiare la morbida mozzarella di bufala campana.

Per gli amanti del trekking invece, Vaccheria rappresenta il punto di partenza e di arrivo di numerosi sentieri. Infatti, il borgo settecentesco è situato sull’antica Via Francigena.

Passeggiare nel bosco del re a San Silvestro

Cosa vedere a Caserta? Il bosco di San Silvestro è gestito dal WWF ma in epoca borbonica era un luogo dove si svolgevano attività ludiche, agricole e venatorie.

Il bosco di San Silvestro si estende su un’area che occupa 76 etteri e nel corso dei secoli il suo perimetro è rimasto inalterato.

Quando re Carlo di Borbone comprò dalla famiglia Caetani lo “Stato di Caserta” per la costruzione del suo nuovo palazzo di rappresentanza, decise pure di acquistare i vari terreni che stavano dopo la cascata, in quanto sarebbero stati una scenografia naturale per tutto il parco.

Dopo decenni di abbandono e incuria, in cui i vari edifici del bosco erano ridotti a ruderi, da cui erano stati trafugati anche il pavimento in cotto e i camini, negli anni Novanta il bosco di San Silvestro fu dato in gestione al WWF.

Negli ultimi anni sono stati ripiantati la vigna di San Silvestro, in cui si produce il Pallagrello, e il frutteto borbonico.

Nel bosco oggi è possibile svolgere varie attività, come percorrere sentieri adatti sia agli escursionisti più esperti che al turista che vuole passare un po’ di tempo nella natura scoprendone alcuni segreti. Alcuni sentieri poi, permettono di arrivare a un punto panoramico posto sopra il torrione della cascata del parco della Reggia di Caserta. E’ presente anche un percorso storico che permette di vedere da vicino alcune cisterne dell’acquedotto di Giove-Fontanelle e un tempietto dove la regina andava a pregare.

Ritornare al Medioevo passeggiando per Casertavecchia

Casertavecchia

Cosa vedere a Caserta? Il borgo di Casertavecchia. Conosciuto anticamente come Casa hirta, nel corso della sua lunga storia è stata anche il set dell’ “Amica geniale” e del “Decameron” di Pasolini.

Le sue origini si perdono nella leggenda, infatti ancora oggi la tradizione folkloristica casertana ritiene che siano state le fate a costruire il borgo, ma il primo a citare Casa hirta è il monaco benedettino Erchemperto, nella sua “Historia langobardorum beneventanorum“.

Le strade del borgo sono strette e svelano il caratteristico impianto urbanistico medievale. Gli edifici sono in pietra calcarea e tufo grigio. Tra i tetti, è facilmente riconoscibile il campanile e la cupola del Duomo di San Michele arcangelo e il torrione del castello.

Se passeggiate per i vicoli del borgo e vi sentite osservati, non preoccupatevi: si tratta del fantasma di Siffridina, consuocera del re Federico II, che era così legata al borgo che, dopo essere morta prigioniera a Trani, il suo spirito fece ritorno a Casertavecchia.

Visitare l’eremo di San Vitaliano

L’ultima delle 7 cose da vedere a Caserta è l’eremo di San Vitaliano, che si trova tra le colline della frazione medievale di Casola, non lontano da Casertavecchia. Secondo la tradizione, nell’area dove sorge l’eremo si fermò a sostare il vescovo capuano San Vitaliano, che è il protettore della pioggia contro la siccità e che si celebra a maggio e a luglio.

La data di fondazione dell’eremo è però incerta, ma viene menzionata nella bolla del vescovo di Capua Sennete nel 1113. Il culto di San Vitaliano è importante anche in un’altra frazione di Caserta, Sala, in quanto una leggenda racconta che l’asina cavalcata da San Vitaliano, durante il suo eremitaggio da Capua a Casola, ha lasciato un’impronta in un sasso che è ancora possibile vedere alla base del campanile della chiesa di San Simeone Profeta.

L’architettura dell’eremo è semplice. Presenta un portico a tre archi, con una pianta rettangolare e al suo interno è possibile ammirare affreschi d’età medievale.

Oggi, l’eremo di San Vitaliano ospita manifestazioni culturali e religiose.

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  1. luisa Avatar
    luisa

    troppa pubblicità all’interno

    1. Federico Quagliuolo Avatar

      Siamo davvero mortificati e spiacenti, ma è l’unico modo per far sopravvivere il sito web. Abbiamo preparato il sistema di abbonamenti proprio per eliminare le pubblicità!

  2. Carlo di pietro Avatar

    Salve, mi piacerebbe avere in cartaceo questo 7 luoghi con la loro posizione e storia da poter far stampare in opuscoli e consegnare ai clienti della mia struttura ricettiva per dare un servizio e anche far capire che a Caserta non si deve venire per un solo giorno vedere la reggia e andar via

    1. Federico Quagliuolo Avatar

      Ciao, è molto interessante la tua proposta!
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