Parlare del Cilento è qualcosa che fa sempre bene al cuore. Una regione nella regione, molto diversa tra la costa e la zona interna, ma con un minimo comune denominatore: la Bellezza struggente. Ecco perché se ci chiedete cosa vedere in Cilento non possiamo far altro che parlare di panorami mozzafiato, tramonti unici, grotte, gole, fiumi carsici e poi verde, tanto verde!
Eppure, oggi, parlare del Cilento è diventato esercizio comune e ne siamo ben lieti; noi, però, vorremo condurvi per mano, in quel Cilento profondo, più nascosto e, a volte, colpevolmente dimenticato. Seguiteci con attenzione, perché scegliere cosa vedere in Cilento non è una cosa semplice, vista la sterminata mole di luoghi meravigliosi.
Il Castello di Rocca Cilento
Costruito intorno alla fine del IX secolo sul crinale del Monte Stella, nacque per mano longobarda, in seguito alle ondate di invasioni saracene. Diventato di proprietà della famiglia Sanseverino alla fine dell’XI secolo e fino al 1552, dopo tale data, il suo destino segue quello delle nuove, diverse, famiglie che lo acquisteranno e che ne modificheranno in parte l’aspetto primordiale.
Situato nel comune di Lustra, nella frazione di Rocca Cilento, si staglia a 635 metri di altitudine e domina l’intero arco costiero, da Capo Palinuro a Punta Campanella. Dotato di pianta pentagonale, mura angioine, torri circolari e di uno stretto passaggio di ingresso – frutto di uno stratagemma difensivo dell’architettura militare normanna – che, attraverso un repentino cambio di direzione, impediva ai nemici di poter abbattere agevolmente il portone con un ariete.
Caduto poi in rovina, è stato ultimamente acquistato da un nuovo proprietario che lo ha riportato all’antico splendore, destinando il suo utilizzo futuro non solo alle visite guidate, ma anche all’organizzazione di eventi mondani e culturali.
Il Museo Vivente della Dieta Mediterranea
Siamo a Pioppi, frazione del comune di Pollica e qui, collocato al primo piano di Palazzo Vinciprova, troviamo questo luogo unico gestito dal Museo Vivo del Mare e da Legambiente, rientrante nella rete dell’Ecomuseo della Dieta mediterranea. In questo spettacolare museo, che si affaccia su un mare cristallino, troverete una ricca sala espositiva, una tisaneria e laboratori, dove potrete approfondire il concetto di dieta mediterranea, studiato dall’epidemiologo statunitense Ancel Keys e che proprio a Pioppi soggiornò per anni con sue moglie.
Fu proprio qui, infatti, che mise in correlazione la salute e l’alimentazione, giungendo alla conclusione che uno stile di vita attivo e un’alimentazione “cilentana e mediterranea” fatta principalmente di cereali, legumi e pesce, consentisse di tenere sotto controllo il colesterolo e diminuire di gran lunga le malattie cardiovascolari.
Il Ponte Medievale di Laurino e la cascata
Siamo a Laurino, comune dal glorioso passato, conosciuto come “la perla del Calore”, per il suo territorio incontaminato e la sua ricca vegetazione. Dal 1811 al 1860 è stato capoluogo del circondario appartenente al Distretto di Vallo del Regno delle Due Sicilie, mentre durante il Regno d’Italia e fino al 1927 è stato capoluogo del circondario di Vallo della Lucania.
Attraversato dalle acque del fiume Calore, conserva le testimonianze di un’architettura sapiente, come il ponte medievale a schiena d’asino, costruzione antichissima e tipica di alcune aree interne del Cilento, utile a collegare i paesi tagliati in due dal decorso di fiumi. Lo si ritrova simile anche nei comuni di Magliano Nuovo, Felitto e Piaggine, e qui, a Laurino, proseguendo lungo il ponte vi ritroverete in una piscina “naturale” dalle acque gelide, ma godrete di un panorama mozzafiato, con tanto di cascata a poche “bracciate” di distanza.
Le sorgenti del Sammaro
Situate nella parte terminale di una profondissima gola naturale – formatasi in una roccia calcarea lunga 1600 metri e sovrastata da uno dei ponti ad arcata unica più alti d’Europa con i suoi 150 metri di altezza – le sorgenti del Sammaro offrono uno spettacolo naturale di immensa bellezza.
Ci troviamo nel comune di Sacco, nella natura incontaminata dei Monti Alburni, in un territorio di origine carsica, ricco di forre e inghiottitoi. Ed è proprio qui che il fiume Sammaro, affluente del Calore, ritorna in superficie, tra pareti verticali lisce e tra gli sguardi attoniti di chi si trova ad osservare un luogo unico al mondo, godendo di cascate, rivoli e salti tra le rocce.
L’intero percorso è lungo circa due chilometri, con quattrocento metri di dislivello e luogo ideale per gli amanti del trekking e del torrentismo.
Parco Archeologico di Velia-Elea
Immaginate di chiudere gli occhi e di essere trasportati nei pressi di Ascea in un tempo datato più di duemila anni fa. E immaginate ancora di ascoltare dissertazioni filosofiche di Parmenide, Zenone, Melisso di Samo e, ancora, Senofane e Leucippo. Ebbene sì, qui si può dire che sia nata la filosofia.
Questo luogo, fondato nel VI secolo a.C. dai Focei in fuga dai Persiani e conosciuto con il nome di Velia per i Romani e di Elea per i Greci, divenne talmente prospero da essere considerato luogo di villeggiatura.
Vi si davano appuntamento i maggiori filosofi del tempo e, forse, proprio per questo, la città restò sempre molto neutrale nei conflitti, conservando ottimi rapporti con i Romani che nell’88 a.C. la elessero municipio romano con il diritto di battere moneta e di parlare greco. Proprio qui, l’incontro tra eccelsi menti trovò unità e compimento nella scuola eleatica filosofica.
Oggi è possibile visitare le rovine dell’antica città di cui restano l’Area Portuale, le Terme Ellenistiche, le Terme romane, l’Agorà e l’Acropoli.
Cosa vedere in Cilento? Per il momento vi segnaliamo questi cinque luoghi sicuramente “meno affollati”, ma certamente “più unici”.
Sitografia:
https://www.operatorituristiciagropoli.it/blog/escursioni-alle-gole-del-sammaro/
https://www.velia.it/
http://www.comune.lustra.sa.it/il-castello.html
https://www.ecomuseodietamediterranea.it/
Yuri Buono
Riproduzione Riservata
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