Maria Teresa d’Asburgo Teschen è stata la seconda moglie del re Ferdinando II di Borbone. Nacque il 31 luglio 1816 nel castello di Weilburg, a Baden, poco lontano da Vienna. Primogenita dell’arciduca Carlo d’Austria, duca di Teschen, mentre la madre era Enrichetta di Nassau-Weilburg, in seguito, altri 6 figli sarebbero nati.
L’infanzia difficile di Maria Teresa
Enrichetta era di religione protestante e si sposò a 18 anni con il cattolico Carlo, che all’epoca aveva 44 anni, ma il loro matrimonio, che si dice che sia stato felice nonostante le varie differenze, durò poco. L’arciduchessa si ammalò di scarlattina e morì a 32 anni, nel 1829.
L’infanzia di Maria Teresa non fu facile, la scomparsa prematura della madre le fecero mancare la tenerezza, mentre il padre Carlo, abile comandate militare che aveva un carattere imperioso e severo, potenziarono le sue fragilità che imparò a nascondere dietro un sereno distacco.
Maria Teresa era piccola di statura, aveva un volto grazioso, capelli e occhi nerissimi, si tenne sempre lontano da ogni evento mondano in quanto il suo carattere era fortemente bigotto.
Regina delle Due Sicilie
Nel 1836 incontrò il suo futuro marito, Ferdinando II. Lo scopo del matrimonio era di creare una nuova alleanza tra i Borbone e gli Asburgo.
Il matrimonio tra Maria Teresa e Ferdinando II fu celebrato il 9 gennaio 1837 a Trento, nel Palazzo Galasso, la cerimonia fu semplice e riservata a pochi invitati, poiché Ferdinando era già stato sposato. Qualche settimana dopo, la coppia reale giunse a Napoli ma non ci furono i festeggiamenti sperati dal popolo napoletano, che non guardò di buon occhio la nuova regina.
Una decina di giorni dopo, un incendio si sviluppò nell’appartamento occupato da Maria Isabella e si dovette abbattere il palazzo reale di epoca vicereale. Quest’infausto evento fu da molti collegato all’arrivo di Maria Teresa a Napoli.
A questo seguirono altri eventi tragici, come lo scoppio di un’epidemia di colera che durò circa sei mesi e che causò migliaia di morti.
Il popolo napoletano iniziò a credere che Maria Teresa portasse iella e questa diceria arrivò alle orecchie della regina che reagì chiudendosi sempre di più nel suo isolamento, limitando le uscite pubbliche dal Palazzo Reale e conducendo una vita molto ritirata e mantenendo contatti solo con persone appartenenti alla fazione più reazionaria e antimoderna del Regno delle Due Sicilie.
Maria Teresa fu molto ferma nelle sue scelte e non imparò mai la lingua italiana ma il napoletano, unica lingua parlata dal marito, a cui si sentiva morbosamente attaccata e di cui era molto gelosa, tanto da licenziare tutte le sue cameriere e vivendo la sua esistenza all’ombra del marito e usando la sua durezza per mascherare la sua fragilità
Ferdinando la chiamava Tetella, a volte Tetè, a volte Centrella, ed era convinto che fosse la donna giusta per lui. Dal loro matrimonio nacquero quattro figlie e otto figli, alcuni dei quali morirono in tenera età.
Maria Teresa era sempre molto rigida con se stessa e teneva in scarsa considerazione anche l’aspetto esteriore, infatti non indossava merletti e le sue acconciature erano molto semplici. Non amava le feste, il teatro e le cerimonie pubbliche, per cui la nobiltà dovette provvedere in altro modo ai sontuosi balli, mentre le funzioni religiose erano una parte essenziale delle sue giornate e condivideva con Ferdinando la messa mattutina e il rosario: inoltre la regina consorte sostenne molto la censura.
Maria Teresa preferì abitare alla Reggia di Caserta, più tranquilla rispetto a Napoli.
Sia il popolo napoletano che la nobiltà non l’amarono, mentre in Sicilia fu accolta con calore. Nell’isola diede ordine di costruire orfanotrofi, asili, un Monte di Pietà e ospedali.
La sua reazione alla rivoluzione in Europa del 1848 fu molto severa. In Sicilia la ribellione indipendentista fu molto forte, non bastò neanche la costituzione promulgata da Ferdinando II, che venne dichiarato decaduto come sovrano. Maria Teresa non fu d’accordo sulla promulgazione della costituzione e inveiva contro i rivoltosi.
Maria Teresa, matrigna di Francesco II
In questi anni caratterizzati dalle rivolte, Maria Teresa si dedicò molto al suo ruolo di madre per l’erede al trono, il futuro Francesco II, che a 15 giorni di vita era rimasto orfano a causa della morte per febbre post parto della regina Maria Cristina di Savoia.
L’indole austera di Maria Teresa non aiutò l’erede al trono nella sua crescita, ma contribuì alla sua malinconia. Si disse che Maria Teresa odiasse Francesco perché la sua esistenza impediva l’ascesa al trono del figlio primogenito Alfonso. Lei però, sapeva che stava per sposare un re che aveva già un erede.
Maria Teresa organizzò il matrimonio del figliastro con Maria Sofia di Baviera, sorella di Elisabetta imperatrice d’Austria e andò a Bari ad accoglierla.
In seguito però, Maria Teresa si pentì della sua scelta in quanto la duchessa di Calabria era colta, disinibita, esuberante e risoluta.
Maria Teresa fu al fianco del marito anche nelle innovazioni che caratterizzarono il Regno in quegli anni e quando morì lo pianse fino a star male. Con la morte di Ferdinando, non era morto solo un re, ma anche la sua parte migliore.
Regina madre in esilio
Le divergenze con Maria Sofia aumentarono quando Maria Teresa divenne vedova. La nuova regina non era gradita alla fazione più conservatrice del Regno e generali e religiosi organizzarono un complotto per destituire il giovane re e la giovane regina. Francesco però non se la sentì di accusare Maria Teresa del complotto, sia perché per lui era stata come una madre, sia perché era ormai una donna sola.
Dopo l’esilio, Francesco con Maria Sofia e Maria Teresa con i figli continuarono ad abitare insieme ma formando di fatto due corti separate.
Nel 1867 Roma fu colpita dal colera, malattia che uccise Gennaro, il suo figlio più piccolo, che la contagiò. Ad assisterla nei suoi ultimi giorni di vita ci fu solo Francesco, mentre i suoi figli l’avevano abbandonata.
Maria Teresa morì a 51 anni, ad Albano l’8 agosto 1867 e venne sepolta nella chiesa di S. Maria della Stella ad Albano con il suo ultimo figlio.
Bibliografia
Verdile, N., Regine: spose bambine, eroine e sante dall’Europa alla corte di Napoli, Maria Pacini Fazzi Editore, Lucca, 2018
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