Praiano è uno di quei paesini della Costiera Amalfitana dove si può respirare un’atmosfera di villaggio, non ancora divorato dal turismo di massa.

Praiano lambisce le onde e sfiora le vette dei Monti Lattari e qui si può davvero capire perché l’Unesco abbia inserito la Costiera Amalfitana nella lista dei beni patrimonio dell’Umanità. Grazie alla vitalità dei suoi abitanti, non è difficile scoprire cosa fare a Praiano. Il villaggio mantiene un animo paesano, anche grazie al fatto che non vi è un vero centro, ma le case si inerpicano sopra e sotto la statale della costiera, su due versanti diversi di un promontorio, uno che guarda Salerno e l’altro che guarda Capri e Positano.

Gli abitanti non avranno difficoltà a indicarvi cosa fare a Praiano, anche grazie alla tenacia dei ragazzi locali, che sono riusciti a mantenere vivo il paese con tanti progetti culturali e con un’idea di turismo lento. Le prime notizie di Praiano certe sono di epoca medioevale, il paese era parte della Repubblica Marinara di Amalfi, ma è probabile che il nome derivi dal latino Plagianum e che quindi il villaggio abbia una storia più antica, anche se non documentata.

Da sempre il paese è stato diviso in Vettica Maggiore, la parte che si affaccia su Capri e Positano, mentre la parte del promontorio che si affaccia su Salerno è semplicemente Praiano. Una delle caratteristiche del villaggio è che la popolazione che vive vicino al mare era costituita fino agli anni Settanta prevalentemente da pescatori, mentre quella che viveva sulla montagna era abitata maggiormente da agricoltori. Qui regna il limone, ma si coltiva un po’ di tutto. Un tempo la popolazione era specializzata nella pesca del corallo, si lavorava il filo torto, il lino e si mettevano in salamoia le alici.

Cosa fare a Praiano: il tramonto da Vettica

Cosa fare a Praiano: I percorsi della ceramica

Praiano è un paesino di scale, si sale e si scende per centinaia di scalini che nascondo tanti mondi fantastici, solamente percorrendo queste salite e discese si possono scoprire le discese a mare, le case, le chiese, i giardini e gli orti ricolmi di limoni, alberi da frutta e verdure di stagione.

Di notte si può scendere agli approdi da cui i pescatori del paese partono all’imbrunire con le loro barchette, per la pesca ai totani. Se si chiede ai locali cosa fare a Praiano, sicuramente vi indicheranno gli splendidi percorsi della ceramica. Molte delle scale di Praiano sono diventate il fulcro del progetto Praiano NaturArte. L’iniziativa nasce nel 2013, quando si costituisce l’associazione Agenda Praiano. L’idea era quella di lavorare sull’identità storica del borgo di Praiano e realizzare un Museo-Giardino della Ceramica che la valorizzasse attraverso un progetto partecipativo.

Ogni artista ha lavorato su un itinerario fatto da scale o stradine pedonali. Hanno partecipato al progetto i ceramisti e artisti del territorio Francesco Mangieri, detto Mao, Sandro Mautone, Patrizia Marchi, Enzo Caruso, Lucio Liguori, Ferdinando Vassallo, Fausto Lubelli e Paolo Sandulli.

Cosa vedere a Praiano: gli itinerari della ceramica

L’architettura e le case storiche

In un’ideale lista su cosa fare a Praiano non si possono non mettere gli itinerari alla ricerca delle case storiche del paese.

L’architettura del villaggio, come tutta quella della Costiera Amalfitana, nel Medioevo, durante la Repubblica Marinara di Amalfi, ha risentito di influenze arabe. La tipica casa ha infatti mura poderose e i soffitti a volta, nei piani terreni, a volte spesse anche un metro, dove vi erano cisterne e spazi per gli animali. Mentre, al primo piano vi erano abitazioni. I tetti delle case sono formati da tradizionali cupole dipinte di bianco. La cupola è l’elemento principe di queste antiche abitazioni.

Purtroppo non tutte sono sopravvissute ai secoli, ma ancora oggi guardando il paese dall’alto, si può godere la vista di innumerevoli cupole che si susseguono una dopo l’altra. Tra le case più conosciute del paese vi è la Casa degli Angeli.

La Casa degli Angeli è una casa antica e molto bella di Praiano, non lontana dal monastero di San Domenico, in cui si è consumata una pagina molto buia della giustizia italiana nel 1970. Era la casa di intellettuali, hippies, artisti e attori.
All’epoca vi vivevano Carolyn Lobravico e William Berger. Una coppia di attori già conosciuti a livello internazionale.

Nella notte tra il 4 e il 5 agosto 1970 un blitz di Carabinieri e Polizia fece arrestare la coppia e tutti i loro ospiti con cui stavano passando l’estate in Costiera. Con la sola prova di 0,9 grammi di marijuana, furono tutti arrestati: le donne furono portate nel manicomio criminale di Pozzuoli e gli uomini in quello maschile di Napoli. Dopo tre mesi di detenzione l’attrice morì perché non le vennero garantite le cure necessarie contro l’epatite virale da cui era affetta.

William ebbe il permesso di vederla un’unica volta, poco prima che morisse, quando lei era già in coma sul letto del Cardarelli, dove era stata portata d’urgenza in seguito all’aggravarsi della malattia. William sarà poi scagionato dopo sette mesi di prigionia per mancanza di prove.

Un’altra casa famosa di Praiano è Casa l’Orto, costruita nel 1700 dagli antenati di Carol LeWitt, moglie del famoso artista americano, esponente della minimal art, Sol LeWitt: la casa sorge a Praiano nei pressi di Torre a Mare, antica torre di avvistamento spagnola.

LeWitt desiderava aprire la sua casa agli artisti e pensava che Praiano fosse il luogo ideale. Per la villa di Praiano, Sol LeWitt intendeva realizzare un’installazione di sculture che non sarà mai realizzata a causa dei vincoli paesaggistici locali; riesce però a progettare due grandi murali interni, che non vide mai realizzati, poiché saranno completati il giorno della sua morte avvenuta a New York l’8 aprile 2007.

La casa fa parte delle residenze d’arte che collaborano con Marea Art Project, il nuovo progetto di residenze artistiche italiane e internazionali della Costiera Amalfitana. Tra le case storiche che collaborano con Marea, ospitando artisti, vi è Casa Tuti, un’antica residenza locale, che Turan Gharagozlou, discendente da un’importante famiglia aristocratica iraniana, comprò negli anni Cinquanta, perché le ricordava l’architettura persiana. Vi sono inoltre le antiche dimore, Casa Erato e Casa Federica.

Cosa fare a Praiano: cercare le antiche dimore tradizionali

Le spiagge e le piccole calette

Nell’elenco di cosa fare a Praiano non possono mancare le discese a mare e un bagno nelle splendide calette della costa.
La piccola spiaggia di Vettica di Praiano si chiama la Gavitella, qui si trovano sia alcuni famosi stabilimenti balneari su delle banchine artificiali, sia una deliziosa piccola spiaggia di ciottoli.

Vettica ha una seconda discesa a mare, chiamata la Torre. Scendendo una delle tante scalinate del paese si arriva infatti a una piattaforma sul mare sotto un’antica torre di avvistamento, la Torre Grado.

Sempre nella lista di cosa fare a Praiano, non può mancare la Praia, la più grande delle spiagge del paese. La Praia è anche il maggiore porticciolo di Praiano e si trova sul versante del paese che guarda Salerno. Qui è possibile affittare delle barche per fare il bagno nelle tante splendide calette raggiungibili solo via mare.

La Gavitella, uno degli approdi a Mare di Praiano

Le torri saracene e quelle settecentesche

Per gli amanti dell’architettura, nell’elenco di cosa fare a Praiano non può mancare una visita alle torri di avvistamento, costruite per difendersi dalle razzie dei saraceni. Della Torre Asciola, detta anche Torre a Mare, si hanno notizie già in un documento del 1260, in origine essa doveva avere un’altezza maggiore e subì adattamenti in epoca vicereale. Oggi ospita lo studio d’arte dell‘artista Paolo Sandulli.

Torre Grado è stata invece costruita nel 1564 su un piccolo promontorio, risulta composta da una torre cilindrica di epoca medievale che è riconoscibile nella parte rivolta al mare e da una quadrata con caratteristiche strutturali di epoca vicereale. La fusione tra le due strutture, avvenuta nel 1564 appunto, rende questa torre ascrivibile al tipo “a doppia altezza composita”.
Esiste poi una torre all’interno di una villa privata sopra la Gavitella. Fra il 1600 e il 1700, invece le famiglie praianesi più prestigiose si fecero costruire le proprie residenze a forma di torre. Oggi ne rimangono solamente alcune.

Cosa fare a Praiano: La torre Grado o torre a Mare

La chiesa di Santa Maria del Castro e la Luminaria di San Domenico

La chiesa di Santa Maria del Castro, con annesso Monastero di San Domenico, sorge lungo le pendici del monte Sant’Angelo a Tre Pizzi. Questo luogo non può non essere presente nella lista dei consigli su cosa fare a Praiano.
L’origine è antichissima, vista la presenza all’interno della chiesa di un altare in pietra, interpretato dagli studiosi come un’ara pagana.

Si pensa invece che la parola “Castro” sia dovuta al fatto che in questi stessi luoghi sorgesse una struttura difensiva o di avvistamento, ricollegabile al sistema di castra del Ducato di Amalfi. La chiesa conserva ancora dei preziosi affreschi di età rinascimentale.

Accanto alla chiesa, il convento, su due piani, riprende in maniera diretta la struttura delle case a volta del territorio extraurbano amalfitano: al pianterreno refettorio e cisterna, al primo piano, invece, quattro celle, cucina e forno. Ogni anno il convento diventa il centro della festa di San Domenico.

La luminaria di San Domenico

La Luminaria di San Domenico è un’antica tradizione del ricco patrimonio storico e culturale di Praiano, si festeggia dal 1 al 4 agosto di ogni anno al convento di Santa Maria del Castro, dove si venera San Domenico. Questa devozione si tramanda dal 1606, dalla venuta dei frati Domenicani provenienti dal Sanità di Napoli.

Gli abitanti del paese adornano le terrazze, le finestre, i giardini, le stradine, le cupole delle abitazioni con candele di cera. Inoltre, i giovani praianesi decorano con 2.000 candele ogni sera piazza San Gennaro. Nei secoli passati tutti i cittadini, durante l’anno, conservavano i rami secchi di tralci di vite, di alberi e arbusti, realizzando le “fascine” che poi bruciavano per l’occasione nei giardini e si conservavano barattoli di latta, di vetro, stracci, olio e strutto irrancidito per poi realizzare le fiaccole.

La Luminaria ha un preciso significato: la madre di San Domenico, prima di partorire, sognò un cane con una fiaccola in bocca che incendiava il Mondo, a significare che il nascituro avrebbe portato in tutto il Mondo la Parola di Dio. Dal convento di San Domenico si può raggiungere poi il Sentiero degli Dei e i Monti Lattari

La luminaria di San Domenico, credits Federico Ruocco

Bibliografia

Ercolino R., Torri di guardia del ducato di Amalfi., Salerno 1979.

Russo F., Le torri vicerali anticorsare della Costa di Amalfi, Amalfi 2002.

Duca F., Le fortificazioni anticorsare della Penisola Amalfintana. itinerario ricognitivo, In studi storico militari, 1995, Roma 1998.

Scala G. I sentieri sacri, Praiano e Vettica Maggiore, Salerno 2001

Sitografia

UNESCO AmalfiCoast

https://luminariadisandomenico.it

www.comune.praiano.sa.it

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