Divise dal destino, le due sorelle regine si inviarono libri, arricchendo così le rispettive biblioteche di Caserta e Versailles.
Libro che vieni, libro che vai
Libri che viaggiano tra Napoli e Parigi, mantenendo un’abitudine instaurata da bambine alla corte asburgica, Maria Carolina e Maria Antonietta, ritrovatasi regine di due capitali, riescono a tenersi connesse suggerendosi nuove letture e leggendo, seppur a distanza, gli stessi libri. La sovrana di Napoli l’amore più grande lo destinò indubbiamente a sua sorella Maria Antonietta, con la quale aveva un rapporto simbiotico sin da quando recitavano insieme poesie, giocavano con le bambole, dormivano e facevano tutto sempre in coppia, come gemelle.
E immensa fu la sofferenza da parte sua quando ella morì nel 1793 sulla scia dei moti rivoluzionari. Dolore legittimo ma cieco che scaturì in paura e follia: da una parte il desiderio di vendetta verso tutti coloro che nel suo Regno si consideravano giacobini, dall’altra il timore di fare la stessa fine dei sovrani di Francia, in mezzo alle folle sotto la ghigliottina. Se Maria Antonietta perse la testa per davvero, Maria Carolina la perse metaforicamente, spargendo lacrime e sangue in preda alla disperazione. Morte che colse, restituendola ai posteri come eroina tragica, anche Eleonora Pimentel Fonseca che era stata proprio scelta dalla Regina di Napoli come bibliotecaria di corte, donna di talento letterario con la quale s’era lasciata andare anche a numerose confidenze sul piano materno, avendo perduto ciascuna un figlio in tenera età.
La Biblioteca di Maria Carolina alla Reggia di Caserta
In particolare, analizziamo dal lato della Regina di Napoli, quali fossero i volumi presenti sui polverosi scaffali:
Alla Reggia di Caserta sono diverse le sale che occupano la biblioteca della Regina. Gli scaffali di libri e l’odore di carta antica è impregnante, sa quasi di bruciato, di rustico. Ma cosa leggeva Maria Carolina? È una domanda che mi porgo spesso quando visito le case museo di personaggi della cultura, dell’arte, delle scienze e dello spettacolo, da appassionata frequentatrice di librerie, sono sempre stata curiosa di scoprire se i miei idoli avessero i miei stessi gusti.
dal capitolo Le lacrime di Partenope – Madri d’Europa – viaggi nell’anima e nel tempo di dieci regine madri, Lea Amodio.
Pensate, ad esempio, che Giorgio De Chirico leggeva Agata Christie, chi l’avrebbe mai detto! Dunque, per quanto riguarda la donna protagonista di questo racconto, mi sono chiesta quali fossero le letture che prediligesse la Regina. Libri che acquistava personalmente, altri che chiedeva in prestito alle sue amiche, rilegati in pelle e di carte pregiate, narrazioni storiche, politiche, geografiche, religiose e militari del nostro Paese, poesie, libretti di preghiere, annali, biografie di santi e di grandi personalità.
E poi i libri che condivideva con sua sorella Maria Antonietta, in legatura di cartoncino rigido azzurro, accumulati nel corso degli anni scambiandosi consigli di lettura fin dal suo arrivo a Napoli. Goethe, Schiller, Herder, Heine, Jean Paul, Kleist: diari di viaggio di autori che documentarono le loro scoperte in Italia, quegli itinerari intellettuali del Grand Tour di fine Settecento. Libri anche sull’estetica, ben cinquantaquattro titoli, e alla filosofia, cinquantatré, con scritti di Kant, Bacon, Fichte, Hume e Locke. Numerose le opere pedagogiche, veri e propri trattati divulgativi sulla realtà quotidiana, la vita scolastica e familiare.
Moltissime le opere scientifiche dalla zoologia alla botanica, dall’anatomia alla geologia, libri che dimostrano le idee e l’articolata fisionomia del pensiero della sovrana, volumi che ci testimoniano e riportano i suoi molteplici e affascinanti interessi.
Insomma, dimmi che libro leggi e ti dirò chi sei e scoprire in questo modo insospettabili lati del carattere di una regina.
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