C’è una carrozza per Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, conosciuto principalmente per la Cappella Sansevero.
Si raccontano mille e più storie su quel che accadeva nei laboratori sotterranei di Palazzo Sansevero. Addirittura che ammazzò due sue servi per realizzare quelle che oggi sono conosciute come le “macchine anatomiche”, due corpi in cui l’apparato circolatorio e gli organi sono conservati dopo secoli ancora perfettamente.
Si dice che nelle domeniche del 1770, doveva vedersi dalle coste del napoletano uno spettacolo insolito: una carrozza, con tanto di cavalli che si spostava sul mare.
Nessun evento miracoloso o prodigio che dir si voglia, come poteva sembrare all’epoca.
Solo la mente di Raimondo che aveva pensato per le passeggiate del re, un’imbarcazione per ben 12 persone, nelle vesti di carrozza, che si muoveva tramite un sistema di pale, senza bisogno del vento, e i cui cavalli non erano altro che delle figure in sughero.
Si spostava da Capo Posillipo al ponte della Maddalena, incuriosendo chiunque, la vedesse dalla terraferma. Ogni domenica mattina, stando ai racconti popolari, il buon Raimondo faceva la sua insolita passeggiata davanti alle acque del Golfo.
Un progetto avanzato quello della “carrozza marittima“, costruito, su guida del maestro, da Francesco Celebrano,di cui lo stesso Raimondo possedeva gelosamente un modellino nel suo studio.
Lidia Vitale
Riferimenti:
https://www.museosansevero.it/carrozza-marittima/
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