Ognuno di noi ha sentito il detto “Vedi Napoli e poi muori”, c’è chi, purtroppo, lo ha utilizzato con un’accezione negativa, chi ancora non si spiega il suo vero significato. Joseph Conrad ha dato una sua versione, ma il popolo ha una leggenda tutta sua.
Napoli, tanto tempo fa.
La protagonista della nostra storia è un’anziana donna molto speciale: una strega potentissima, una di quelle streghe capaci di qualsiasi tipo di incantesimo. La sua magia era veramente potente ed incuteva timore a chiunque..tutti, infatti, credevano praticasse la magia oscura, ma non era così. La nostra strega, Raziella, era in realtà una donna veramente di buon cuore, una donna buona che possiamo definire come una “salvatrice” in questo caso. Ma perché?
All’epoca, Napoli era la meta preferita di tutti coloro che soffrivano per amore: i cuori infranti giungevano nella nostra città e la bellezza di questi luoghi li incantava a tal punto da fargli dimenticare le pene d’amore per tutta la durata del soggiorno. Purtroppo, però, il ricordo del loro amore perduto era sempre lì e quando giungeva il momento di andarsene riaffiorava, doloroso come non mai. Poca era la voglia di vivere di questi uomini e di queste donne, molti erano stati divorati dalla sofferenza, molti ne erano morti.
Raziella riusciva a vedere la sofferenza negli occhi di questi uomini e di queste donne e non lo sopportava: lei stessa, da giovane, aveva perso il suo grande amore e da allora si era dedicata anima e corpo alla magia, nel tentativo di fare del bene agli altri.
Ella, per fortuna, non solo era una strega potentissima, ma aveva anche grande inventiva ed ebbe una magnifica idea per tutti questi giovani addolorati incapaci di riprendere la loro vita in mano!
Mille erano gli ingredienti nel suo pentolone…e gira e rigira e rigira ancora, ecco la pozione! Un intruglio color rosso sangue dall’odore gradevole fu il suo risultato ed ella ne riempì subito un’intera bottiglia: Raziella aveva creato un vino magico, un vino che faceva dimenticare tutto, ogni cosa del passato, comprese le sofferenze per amore.
Ella ne offriva un bicchiere a tutti quei giovani forestieri prima che se ne andassero. Dopo aver bevuto quel buonissimo vino, tutti i giovani dimenticavano la loro vita precedente. Era quasi come morire, per poi rinascere.
Vedi Napoli e poi muori.
Ma forse dovremmo dire : Vedi Napoli e poi muori…e poi rinasci!
Raziella col suo vino magico era riuscita a donare nuova vita e nuova felicità a coloro che oramai non ne conoscevano più il significato.
Aveva donato loro una nuova vita nella città che li aveva ristorati dalle sofferenze.
Vedi Napoli e poi muori.
–Cristina Bianco
-Ringrazio Lisa Mocciaro per la meravigliosa illustrazione
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