Spesso si dà per scontato che le cose più belle si trovino in città, che le storie più affascinanti possano nascere solo tra i vicoli o lungo i grandi corsi. Ma a volte, mentre si è seduti distrattamente in macchina, basta guardare fuori dal finestrino per poter scorgere strani edifici. Molte volte è così che nasce la curiosità di sapere cosa c’è dietro un casale abbandonato o una torre che si staglia solitaria contro l’orizzonte. Ed è questo il caso della Torre degli Incurabili.
Ci troviamo in terre giuglianesi: percorrendo la tangenziale, nei pressi di Magic World, lontano tra i campi si scorge una figura tronco-conica, con una finestra.
Un’architettura piuttosto curiosa, così come la sua storia. La forma fa pensare subito ad un edificio industriale, in particolare ad un mulino. Ed è avvicinandosi che si scorge un perno in legno che nel passato forse reggeva le quattro pale tipiche di questa tipologia di edificio. Le persone che vivono oggi nei dintorni hanno sempre visto questo antico rudere come un mulino caduto in disgrazia. Ma perchè allora questa torre, dimenticata e screditata da tutti, dà il nome all’intera zona e in particolare viene ricordata sotto il nome di Torre degli Incurabili?
Alcuni documenti, datati inizio ‘700 testimoniano che la torre fu usata come lazzaretto per i malati di tubercolosi, e che numerose volte divenne rifugio per coloro che venivano definiti pazzi. Parliamo quindi di un luogo in cui gli uomini allontanati dalla società trovavano un po’ di pace, uomini il cui destino era ormai segnato dalla loro malattia, incurabile. Ed è proprio questa funzione che forse diede il nome all’edificio. torre degli incurabili
Ma in un luogo così particolare la verità non può essere mai così chiara: che la sua funzione sia di macinare il grano o di recludere gli esclusi, non spiega la sua particolare forma. Unica nel suo genere la torre presenta una base ottagonale, figura piuttosto articolata. Un forma ottagonale sormontata da un corpo tronco-conico. Per i più appassionati di simboli e messaggi nascosti, la torre potrebbe nascondere qualche segreto che vada al di là di un semplice ammasso di pietre. torre degli incurabili
E per coloro che invece amano le leggende, la Torre degli Incurabili non delude mica. Quasi fosse un romanzo di Italo Calvino, se una notte d’inverno un cacciatore si ritrova da solo accanto al vecchio mulino cosa può accadere? Si dice che questi sentì dei profondi passi, si girò e scorse una figura femminea dietro di sè, continuò a camminare. Ma ad un certo punto i passi divennero battiti d’ali, e il vecchio cacciatore immaginò che la donna, al cospetto della torre, avesse mutato forma e fosse diventata un uccello.
E’ magnifico come un semplice viaggio in macchina possa aprire le porte per mondi sconosciuti. E questa storia conferma ciò che disse Paulo Coelho: “Non è importante la meta, ma il cammino”.
Disegno di Flavia Guarracino
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