La storia di Vico Limoncello
A Napoli tutto non è ciò che sembra.
E’ questo il principio che guida la storia di Vico Limoncello.
Dal nome si potrebbe pensare ad una strada baciata dal sole dove ad ogni portone ci sono ceste di gialli limoni pronti per essere trasformati in una delle bevande più gustose del territorio campano. Ma non è così: la verità non può che essere più lontana. Tale vico Limoncello assunse numerose identità nel corso della sua lunga storia, e prima fra tutte, si dice che accolse l’insediamento più antico della popolazione ebraica.
Partiamo dagli albori: antichi documenti ci dicono che tale vicolo, stretto e oscuro, accogliesse numerosi ebrei, che, a causa dei Bizantini, furono costretti a spostarsi e a stanziarsi proprio qui. Fu in quel periodo che il vicolo prese il nome di “vico dei 12 pozzi” grazie evidentemente all’ingente presenza di acqua.
Ma con gli Angioini il vicolo cominciò a chiamarsi “dei Giudei” anche se molto probabilmente di ebrei ne erano rimasti ben pochi in quella zona. Per un periodo il vicolo venne anche conosciuto come “degli Spogliamorti” poiché proprio su quella strada sorgeva San Gennaro Spogliamorti: dove una congrega raccoglieva i morti per spogliarli e per rivendere i loro averi al mercato.
Incredibile quanto un vicolo possa raccontare e ancora più incredibile è il numero di persone che ha visto crescere e combattere per i propri ideali. Oggi Vico Limoncello è un posto magico, e non ci sono fonti certe che spieghino il perché della scelta di quest’ultimo nome. Forse qualcuno ha pensato che dopo secoli di episodi importanti e ricchi di storia fosse il caso di regalare un po’ di riposo a questo lungo e oscuro vicolo.
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