A Nocera Superiore è custodito uno degli edifici paleocristiani meglio conservati in Italia: è il Battistero di Santa Maria Maggiore, meglio conosciuto come “La Rotonda”.
Un territorio dalla storia millenaria
Siamo nell’Agro Nocerino Sarnese, territorio a metà strada tra Salerno e Napoli, vicino al mare e protetto alle spalle dal Parco Regionale dei Monti Lattari. La sua storia millenaria l’ha visto protagonista di importanti eventi storici in parte rintracciabili dai reperti archeologici. Il Battistero di Nocera Superiore venne costruito poco dopo la metà del VI secolo d. C. (circa 1500 anni fa!) negli anni di dominazione dell’impero romano d’Oriente. In quegli anni, infatti, i bizantini avevano appena sconfitto gli Ostrogoti guidati dal re Teia.
Secondo la tradizione locale la presunta chiesa annessa al battistero fu distrutta nel 1138 quando il re normanno Ruggero II conquistò Nocera radendola al suolo. Ma la presenza di un complesso basilicale non trova riscontri negli scavi archeologici.
“La Rotonda” sorge su un’antica costruzione romana, come si può evincere dal pavimento mosaicato che è emerso in seguito ai lavori di scavo. Sebbene molti ritengano che questa costruzione si tratti di un tempio romano, l’ipotesi più plausibile fa riferimento a un complesso residenziale o a un complesso termale. Vicino l’edificio sorge infatti il “Parco Archeologico di Nuceria” i cui recenti scavi hanno portato alla luce resti di abitazioni romane di varie epoche.
Un luogo magico che riporta indietro nel tempo
Il Battistero mantiene la sua struttura originaria soprattutto all’interno. Entrando, infatti, rimaniamo colpiti dalla bellezza delle colonne. Sono quindici coppie collegate tra loro da archi a tutto sesto. Colonne, capitelli e basi sono dei materiali di spoglio, la maggior parte risalenti all’epoca dell’imperatore Adriano, provenienti dagli edifici dell’antichissima città romana di Nuceria Alfaterna. Cipollino, granito grigio, travertino striato, alabastro orientale: un vero e proprio campionario di dimensioni e colori, che rende questo ambiente mistico e sospeso nel tempo. Anche i capitelli romano-corinzi sono di pregevole fattura, quattro di essi presentano una decorazione a foglie di canna e delfini.
La pianta centrale ruota tutto intorno al fonte battesimale rivestito in marmo e lungo oltre sei metri di diametro (si tratta di uno dei più grandi d’Italia!). Qui i catecumeni ricevevano il rito del Battesimo attraverso l’immersione, in memoria di quello dispensato da San Giovanni a Cristo nel fiume Giordano.
Nel corso dei secoli l’edificio ha subito una serie di aggiunte che testimoniano l’utilizzo che ne fece la comunità. A sinistra dell’attuale entrata si trovano ad esempio due nicchie medievali di diverse dimensioni decorate con affreschi del 1300.
Un passato che appartiene a noi tutti
Sono tanti i personaggi illustri che hanno fatto visita al Battistero di Santa Maria Maggiore. Nel 1856 Re di Ferdinando II di Borbone si reca qui e ne ordina il restauro, rallentato poi dai fatti del 1860 e solo negli ultimi decenni seriamente ripreso. Ma anche poeti, viaggiatori, artisti: tutti furono sorpresi dal fascino di questo luogo che, da centinaia di anni, ci riporta indietro nel tempo e racconta meglio di qualunque libro un passato che appartiene a tutti!
La storia è dedicata a Fania Fucci, per ringraziarla della sua generosità. Sostieni anche tu Storie di Napoli con una donazione, il tuo supporto è fondamentale!