Tricolore
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Il Tricolore è solitamente associato all’attuale bandiera italiana, ma non è sempre stato così.

Tra in primi ad adottare questo tipo di vessillo infatti furono proprio i Borbone, con il loro simbolo al centro ovviamente.

Dalla famiglia di origine francese infatti si deve anche a nascita del tricolore d’oltralpe.

Mentre il blu e il rosso sono i colori di Parigi, il bianco rappresentava proprio la famiglia borbonica, sebbene poi abbia cambiato significato dopo la caduta della monarchia francese.

Il tricolore francese ha una storia antica, molto legata quello italiano e alla famiglia Borbone

La nascita del Tricolore “italiano”

Come spesso è accaduto nella nostra storia, molte invenzioni ritenute “italiane” sono in realtà ispirate da contesti europei, nei confronti dei quali noi italiani abbiamo sempre avuto un particolare modo di adattare ed integrare le rivoluzioni culturali del continente.

Durante le riunioni delle “società segrete” di fine ‘700 infatti, sulla scia della rivoluzione francese e americana mentre iniziava a serpeggiare un animo indipendentista italiano, si insidiò l’idea della bandiera tricolore, capace di rappresentare il popolo più diviso d’Europa.

Nel museo del Risorgimento di Lucca è presente questo tricolore utilizzato dai rivoluzionari

Il colore verde infatti, integrato nella nostra attuale bandiera si vide usato durante l’occupazione napoleonica.

Durante la “guerra per la liberazione” condotta dal generale Bonaparte, le truppe ausiliarie italiane, che accompagnavano quelle francesi durante la campagna, portavano come vessillo il tricolore verde, bianco e rosso.

Stili ed epoche nei confronti delle quali il tricolore si è adattato nel corso della sua storia

Com’è arrivato il tricolore a Napoli?

Rimanendo nel ‘700, periodo di grandi ferventi e rivoluzioni, Napoli non fu estranea alla sensibilità del mondo che pian piano cambiava.

Infatti verso il finire di quel secolo, precisamente nel 1799 e negli anni della Repubblica Napoletana, lo stendardo era molto simile a quello della Repubblica Francese, portatrice di un simbolismo contenente nuovi ideali: libertà, uguaglianza, fratellanza, fine delle monarchie assolute.

Tuttavia il tricolore presente ebbe una particolarità rispetto al “cugino” francese, il popolo napoletano infatti, deciso a rinnegare Ferdinando IV, tolse il “bianco borbonico” per sceglierei giallo per richiamare i colori della città di Napoli.

I colori presenti nello stemma Borbonico sono il blu, che richiama la Francia, il rosso e il giallo, che simboleggiano Napoli e il bianco, proprio della famiglia Borbone

Una curiosità particolare sapere che il giallo e il rosso, nell’Italia preunitaria, fossero i colori del capoluogo campano.

Dopo la breve esperienza della Repubblica Napoletana il tricolore fu abbandonato e il vessillo tornò il simbolo del casato di Casa Borbone: bandiera bianca con lo stemma araldico del casato.

Il tricolore venne accantonato si, ma non venne dimenticato e grazie ai moti carbonari del secolo successivo, l’800, Ferdinando II venne costretto nel 1848 ad aggiungere il rosso ed il verde alla propria bandiera per il Regno di Napoli, mentre la Sicilia rivoluzionaria scelse un altro stendardo.

Il tricolore: il simbolo d’Italia

Nonostante l’anno successivo, nel 1849, tutto tornò come prima, bastò un ventennio affinché la Storia decise di cambiare e, dopo moti, sommosse e rivolte, che il momento per l’Italia unita fosse realmente arrivato.

Fu Francesco II, durante gli anni ‘60 del XIX secolo, durante le conquiste garibaldine nel Mezzogiorno, si trovò contro non solo i rivoltosi, ma membri appartenenti alla nobiltà e addirittura i propri funzionari di governo, come Raffaele Conforti.

Il re Borbone ormai, pienamente consapevole della sconfitta e della fine della sua monarchia, diede il suo lascito con due misure totalmente disperate: una proposta di alleanza con Vittorio Emanuele II di Savoia nel 1860, la concessione di una costituzione e l’adozione del tricolore.

Il tricolore utilizzato da Francesco II di Borbone

Queste scelte prese ormai troppo tardi non ebbero per Francesco II l’effetto sperato e il “suo” tricolore, il quale era nato e si era intersecato con la storia della sua famiglia, ebbe la prima mutazione avendo al centro lo stemma dei Savoia, anziché quello borbonico e, salvo i successivi cambiamenti futuri, lo portarono ad essere, tutt’oggi, il simbolo d’Italia.

Fonti:

Storia del Tricolore

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