Questa è la storia di Tommaso Cestrone, noto a tutti come l’angelo di Carditello. È la storia d’amore tra un allevatore di San Tammaro, nel casertano, e una villa borbonica del ‘700: il Real Sito di Carditello.
La storia della Reggia di Carditello
La Reggia di Carditello fu costruita da Ferdinando IV di Borbone nel 1787, È uno splendido esempio di architettura neoclassica, progettata dall’architetto Francesco Collecini, allievo di Luigi Vanvitelli. Il sito è composto da una palazzina centrale sormontata e da altri edifici di servizio. Tutto intorno si sviluppa un ampio galoppatoio ellittico, delimitato da due fontane con obelischi e con un tempietto circolare al centro. Eppure tutta questa bellezza ha rischiato di scomparire e se ciò non è accaduto il merito è proprio di Tommaso Cestrone.
È bene tenere a mente che ci troviamo nel cuore della “Terra dei fuochi” e che intorno al sito si sono succeduti a ritmo incontrollabile roghi e sversamenti di rifiuti di ogni sorta. E a partire dal 1860 la Reggia di Carditello ha subito una serie di trasformazioni le quali, alternate ad abbandoni e razzie, l’hanno depauperata e fortemente minacciata: da accampamento per i garibaldini a proprietà della famiglia Savoia. Fu anche usata come rifugio dalle truppe tedesche e americane durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nel 1948 il passaggio di proprietà del sito al Consorzio di Bonifica del Basso Volturno non fa che acuire lo stato di abbandono dell’edificio, a causa dei gravi problemi economici dell’ente. E così per molti decenni il patrimonio architettonico e artistico di questo luogo è stato fortemente minacciato da criminalità, incuria ed eccessiva burocrazia. Tutti elementi che con coraggio e determinazione Tommaso Cestrone ha tentato di debellare.
Tommaso Cestrone: l’allevatore innamorato
Lui, allevatore di San Tammaro, si innamorò perdutamente della Reggia di Carditello, che si trovava proprio di fronte alla sua azienda. Fu così che col tempo iniziò a prendersene cura in prima persona impiegando tempo, salute e denaro per salvaguardarla e restituirle lo splendore smarrito. Divenne il guardiano di un luogo abbandonato, testimone di un delitto culturale, esortatore di un popolo sopito e di uno Stato assente, contemplatore di una bellezza senza tempo.
E così con gli anni Tommaso Cestrone diventò l’ultimo baluardo della Reggia di Carditello. Non era uno studioso di fama mondiale, nè un ministro, tantomeno un intellettuale. Era una persona semplice ma con una sensibilità e un senso civico fuori dal comune, un “angelo” delle legalità.
Ripuliva le enormi sale dalla sporcizia, lavava i pavimenti, lustrava le ringhiere, documentava gli sversamenti illegali che avvenivano nei paraggi. Tutti i giorni, da solo, a proprie spese. La cura di Carditello era divenuta per Tommaso Cestrone l’unico scopo di vita e quotidianamente esortava le coscienze attraverso la sua pagina Facebook con semplici messaggi su cartoncino.
L’eredità dell’angelo di Carditello
Purtroppo sto utilizzando un verbo al passato, perchè il 24 dicembre 2013 Tommaso Cestrone è morto, stroncato da un infarto all’età di 48 anni. Ma il suo impegno non è stato vano, perché qualcosa, forse, lentamente sta cambiando. Dopo decine di aste andate deserte nel 2013 il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo acquista il bene. Nel febbraio del 2016 viene quindi creata la Fondazione Real Sito di Carditello.
Attualmente il sito in fase di restauro non è ancora del tutto visitabile, a parte in occasioni di straordinarie aperture settimanali. Lentamente sta uscendo fuori da un vergognoso oblio e tutto questo è soprattutto merito di Tommaso Cestrone, l’angelo di Carditello, che è stato capace di essere luce in quell’oblio. Probabilmente la sua formazione non gli permise di comprendere a pieno tutta la storia e l’importanza della Reggia di Carditello. Ma una cosa è certa: Tommaso Cestrone possedeva un “senso del bello” che per molti storici dell’arte (me compreso!) è impossibile acquisire.
Per cui è giusto che si continui a raccontare la sua meravigliosa storia con film, canzoni e articoli. Ed è giusto anche concludere con le parole di Don Luigi Ciotti:
Tommaso Cestrone era un volontario innamorato della sua terra. […] con la sua dedizione e la sua generosità è un esempio per tutti gli italiani di cittadinanza corresponsabile. Continueremo insieme ai suoi tantissimi amici a far vivere l’impegno di Tommaso per la difesa della bellezza e della legalità”.
Ciao Tommaso, ovunque tu sia!
Sitografia
- www.fondazionecarditello.org
- Carditello, gioiello devastato all’asta nella terra di Gomorra, in “Repubblica”, 20 marzo 2011
- Infarto per l’angelo di ‘Carditello’. Tommaso Cestrone muore a 48 anni, in “Repubblica”, 25 dicembre 2013
- R. Sardo, L’ultimo saluto all’angelo di Carditello, in “Repubblica”, 26 dicembre 2013