Artemisia Gentileschi è tornata a Napoli e l’ha fatto attraverso Emanuela Auricchio, una giovane artista che, ispirata dalla più che mai attuale storia di Artemisia Gentileschi (fu vittima di stupro, sottoposta ad un processo e il colpevole assolto), munita di pigmenti e pennello, ha delicatamente spinto i passanti a riflettere su come nel nostro secolo, così come in quello di Artemisia, continui a “volteggiare” -e diremmo in modo surreale- nella mente di alcuni ancora l’idea della superiorità della componente maschile: una convinzione che spesso serpeggia indisturbata arrivando a sottrarre la vita ad una donna, letteralmente e non.
Una firma, un ricordo e una necessaria presa di consapevolezza con la personale riproduzione di Emanuela Auricchio dell’autoritratto di Artemisia Gentileschi
Tra le tante splendide opere dell’artista seicentesca c’è un dipinto in particolare, un suo ritratto, che sembra aver lasciato ad un’altra artista: Emanuela Auricchio. Nel noto autoritratto, intitolato “Autoritratto come allegoria della pittura” Artemisia Gentileschi si rappresenta nell’atto di dipingere e proprio lì dove posa il pennello, Emanuela decide di posare il suo, “completando” l’opera e dando vita ad un grande messaggio universale di storie personali.
Quello sfondo dorato ma paradossalmente in penombra, nella riproduzione personale di Emanuela Auricchio diventa un cielo costellato non di stelle ma di storie, nomi di donne che purtroppo stelle lo sono diventate (vittime di femminicidio…), che combattono, hanno combattuto e subito, come Artemisia, un subdolo sistema maschilista e patriarcale.
Ed è così che su quell’unica tela si sono unite, attraverso l’arte, le mani di Emanuela, Artemisia e delle donne che hanno firmato o di chi ha firmato in ricordo e in onore di una donna che non c’è più ma che continua a vivere nei ricordi di un padre, una madre, una sorella o un fratello e che ora, grazie ad Emanuela, continua a vivere anche nell’arte, che rende eterni.
Di seguito le parole di Emanuela che, sotto al cielo di Napoli a Piazza San Domenico, presa per mano da Artemisia ha compiuto e ha permesso di compiere questo splendido gesto di sensibilizzazione, presa di consapevolezza, di sollecitazione, consolazione, conforto e unione.
<<Poco più di un mese fa stavo leggendo il processo di Artemisia Gentileschi e nel leggere parole datate 1600 ma tranquillamente applicabili ai giorni nostri, ho provato un forte disgusto. Di lì la semplice idea di renderle omaggio ricreando il suo autoritratto più famoso. Decisi che dove lei posasse il pennello, avrei scritto i nomi delle donne vittime di questa società che ancora non sa tutelarle. Poi però, ho pensato che potessi fare qualcosa in più, coinvolgere direttamente.
Quando parlo di violenza, mi riferisco a tutte quelle dinamiche tossiche e disfunzionali che molte donne hanno subito o subiscono. Manipolazione psicologica, Revenge Porn, Intimidazione, Costrizioni e Minacce, Isolamento mediante controllo e divieto dei contatti, Stalking o persecuzione, Violenza economica, Abusi sessuali, Violenza fisica, Mansplaining, Molestia verbale, Gelosia e possessività, Violenza assistita, Cat-calling, Aggressività derivante da un rifiuto…
Vorrei dedicare questo dipinto a tutte le donne. Cis, Trans e a chi si senta donna. A chiunque abbia subito violenza di genere, a chiunque si sia sentita impotente, impaurita, sola. Vorrei creare qualcosa con voi e per tutte noi. Ma soprattutto vorrei che ci metteste la vostra firma, in segno di solidarietà e in onore della vostra forza e del vostro coraggio, in nome anche di chi, purtroppo, è stata vittima di femminicidio.
Di qui, l’idea di mettermi tra le piazze della mia città e coinvolgere (mi auguro) quante più persone possibili e creare un sentimento di compassione, comprensione, ma soprattutto sorellanza. Amore. Perché nessuna si senta sola. Unitə, Insieme. Contro una società che ancora non ci tutela, contro un sistema maschilista, sessista e patriarcale. Grazie, per non arrendervi mai e per lottare.>>
Una volta che il dipinto sarà terminato, Emanuela Auricchio ha espresso l’intenzione di creare una raccolta fondi e devolvere il ricavato ad un centro antiviolenza. Troverete tutte le informazioni, i futuri appuntamenti per firmare il dipinto sul profilo Instagram di Emanuela (cliccare sul nome), o sul profilo Facebook.
Grazie Emanuela, da parte di tutti coloro che sperano in un mondo migliore.
-Francesco Lomasto
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