Il mostro di Loch Ness? No, ci accontentiamo del mostro di Agnano.
Questa storia ce la racconta addirittura Lazzaro Spallanzani: il leggendario biologo emiliano, che volle studiare di persona il Lago di Agnano incuriosito dalla sua pessima fama.
Nel XVIII secolo ci fu infatti un finto scienziato napoletano che fece parlare molto di sé a Milano, dove andava raccontando di aver pescato il cucciolo di un mostro marino e di volerlo mostrare alla comunità scientifica del Nord Italia. In effetti era una bestia strana: era grande quanto il braccio di un uomo adulto ed era per metà rana e per metà pesce.
Stando ai racconti dell’uomo, chiaramente un mitomane, era infatti solo un cucciolo dei leggendari mostri marini che popolavano il lago di Agnano: tanto bastò per creare una leggenda che animò le fantasie dei salotti culturali milanesi di fine ‘600.
Svelato il mostro di Agnano!
Alla fine servì l’intervento di Antonio Vallisneri che, incuriosito dalla leggenda del pesce mostro di Agnano, decise di sezionarlo per studiarlo.
La sorpresa fu amara per chi sperava in un colpo di scena: si trattava infatti di un povero girino che, per uno strano e fortuito caso della vita, non aveva compiuto correttamente il suo processo evolutivo. Rimaneva però la dimensione abnorme di questo animale che, in effetti, non si spiegava.
Non potendo andare di persona a Napoli, alla fine lo scienziato toscano spiegò che probabilmente ad Agnano le rane erano le più grosse d’Italia e quindi, per una casualità, il girino era cresciuto in modo eccessivo.
A risolvere il caso ci penserà appunto il biologo Spallanzani che, in un lungo viaggio nel Regno delle Due Sicilie, decise di andare personalmente ad Agnano per studiare questo lago malfamato e leggendario. Anche qui, alla fine, constatò che tutto sommato le rane erano tantissime, ma uguali a tutte le altre rane d’Italia sia per dimensione che per colore e comportamento.
Arrivò a sospettare che probabilmente lo stesso girino, per le sue dimensioni insolite, doveva essere stato prelevato da qualche nave proveniente dall’America o da continenti lontani, dove effettivamente esistono rane molto grandi e dove probabilmente era stato prelevato come oggetto di studio per le università napoletane. Poi fu spacciato come “mostro di Agnano” nel Nord Italia, affascinando con un enorme falso tutta la comunità scientifica di fine secolo XVIII.
Riferimenti:
Opere di Lazzaro Spallanzani: Viaggi alle due Sicile e in alcune parti dell… – Google Books
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