Intorno la prima metà del 1300 compare per la prima volta il nome del borgo di Sant’Agata sui Due Golfi, una ridente frazione di Massa Lubrense, Napoli, diventata oggi una meta turistica ricercata e ambita.
Tra leggenda e storia
Si racconta che durante il passaggio del condottiero Odisseo, durante il suo ritorno ad Itaca, questi abbia solcato i mari della Campania, noti per la presenza delle sirene.
L’astuto Ulisse decise di farsi legare per ascoltare il loro canto, facendo però tappare le orecchie ai membri del suo equipaggio affinché questi continuassero il loro viaggio, scampando il pericolo rappresentato dalle creature marine.
Dopo il passaggio dell’eroe numerose sirene morirono dal dolore, la più nota è certamente Parthenope, ma non fu l’unica. Altre infatti, lasciandosi trasportare dalla corrente si trasformarono nelle tre isolette note oggi come “Li Galli“, per questo motivo il nome delle isole è Sireneuse, mentre la baia viene definita il “promontorio delle Sirene”.
Il luogo strategico rappresentato da Sant’Agata sui Due Golfi ha svolto numerose funzioni vitali in passato, all’epoca romana ad esempio era presenta una strada che collegava l’Urbe a Sorrento, collegava Napoli a Salerno e il golfo fungeva da importante bacino per i naviganti, che riconoscevano un Tempio di Apollo posto sul promontorio.
L’insediamento greco è testimoniato dalla presenza di tre necropoli nel territorio.
Alcune storie raccontano di come Pietro, l’apostolo, durante il suo viaggio a Roma, sbarcò sulla spiaggia di Sant’Agata sui Due Golfi, edificando una delle prime chiese, probabilmente dove risiedeva il tempio del dio greco.
Solo nel 1558, grazie ad un parroco di Massa Lubrense, viene resa nota ufficialmente la presenza di un centro abitato, il quale desiderava conoscere quanti fossero i prigionieri dei turchi che avevano attaccato la zona precedentemente.
Turismo a Sant’Agata sui Due Golfi
La posizione strategica
Diventata oggi una meta turistica, Sant’Agata sui Due Golfi presenta numerose caratteristiche peculiari.
Uno dei motivi principali è sicuramente la sua posizione geografica, grazie alla quale sono facilmente raggiungibili Napoli, Salerno, Capri, Sorrento ed immergersi in un luogo colmo di natura ed arte.
Monastero di San Paolo o del Deserto
Vi è poi il Monastero di San Paolo, noto anche come il Monastero del Deserto, posto sul punto più alto del luogo, che permette di osservare ed ammirare tutto il panorama circostante.
Il chiostro è un luogo di raccoglimento e silenzio, anche per il turista che desidera un momento di estremo relax e preghiera, come lo è stato per Goethe, Stendhal e Nietzsche.
La chiesa di Santa Maria delle Grazie
Anche questo luogo presenta un alone di mistero e leggenda, un atto notarile del 1475 recita l’esistenza di una parrocchia nota come Santa Maria di Casafestina, la cui costruzione prende il nome da mecenate del luogo che, volendo ringraziare la Vergine per il salvataggio di sua figlia, presumibilmente rapita da un lupo.
Tuttavia, ad eccezione dell’atto, a causa dell’epidemia che colpì il luogo intorno la seconda metà del 1600 e che causò la morte del sacerdote, vennero bruciati e dispersi tutti i documenti antecedenti.
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