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La celebre canzone “Torna a Surriento“, di Ernesto e Giambattista De Curtis, ha tutta l’ aria di essere una canzone d’amore, come se ne possono trovare in grande quantità nella tradizione musicale campana. Eppure, secondo una delle storie che circolano a riguardo, sarebbe nata con un fine politico.

Busto di Giambattista De Curtis
Busto di Giambattista De Curtis a Sorrento

Nel 1902, i fratelli De Curtis, artisti poliedrici, si trovavano a Sorrento su commissione del sindaco Guglielmo Tramontano, ospiti del suo albergo per dei lavori pittorici da svolgere in alcune sale.

A settembre del 1902, il sindaco Tramontano ricevette notizia dell‘imminente visita dell’ allora Presidente del consiglio dei ministri del Regno d’Italia, Giuseppe Zanardelli, che aveva programmato un viaggio di lavoro in Basilicata, ma con una sosta a Capri e a Sorrento, in cui avrebbe incontrato vari sindaci e notabili delle città e dei paesi adiacenti.

Il presidente, arrivato all’ imbrunire in città, dopo la visita a Capri, fu accolto calorosamente dai cittadini e soggiornò all’ albergo di proprietà del sindaco, l’ “Imperial Tramontano“, tutt’ oggi esistente. Per l’ occasione, Tramontano chiese ai fratelli De Curtis di comporre un brano da far ascoltare all’ illustre ospite, per intrattenerlo.

Così, quella sera, a cena, per la prima vollta fu cantata la canzoneTorna a Surriento”, davanti al Presidente e a vari politici, tra cui il sindaco di Napolie quello di Roma. Oltre a quella, furono cantati altri brani della tradizione canora campana, ma quello in particolare colpì l’ ospite d’ onore.

Spartito
Spartito di “Torna a Surriento”

Col passare del tempo nacquero leggende e congetture su quale fosse il reale scopo ed il destinatario di quel brano, che fu tanto apprezzato da Zanardelli, al punto che chiese più di una volta alla cantante di quella serata, Maria Cappiello, di ripeterla.

Infatti, secondo una delle storie più diffuse a riguardo, il destinatario sarebbe stato proprio lui! Quella che ha tutta l’aria di una canzone d’ amore sarebbe dovuta essere una sorta di captatio benevolentiae per porre l’ attenzione del presidente sui problemi della città, quale la necessità di un nuovo ufficio postale e alcuni lavori pubblici di prima necessità. Il titolo stesso sarebbe stato un’esortazione.

Questa versione della storia fu smentita, successivamente. Pare, infatti, che il sindaco abbia proprio insistito con Zanardelli per non parlare di politica quella sera.

La canzone fu scritta da Giambattista De Curtis nel 1894, seppur mai cantata pubblicamente prima del 1902. E sarebbe dedicata ad una donna di Sorrento, di cui l’ autore si invaghì.

Dopo un breve periodo di sparizione dalle scene, di circa un anno, la canzone spopolò a partire dal 1904 e in breve divenne un classico della musica a livello internazionale, cantata da grandi nomi come Enrico Caruso, Tito Schipa, Placido Domingo, Jose Carreras, Luciano Pavarotti e perfino Elvis Presley, che la tradusse in inglese.

P.S. Ringrazio il fan Florindo Moretti per averci suggerito questa storia!

-Leonardo Quagliuolo

Riferimenti:

Città di Sorrento

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