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Cosa vedere a Napoli? Una domanda naturale per chi per la prima volta entra in città o per chi desidera conoscerla più a fondo.

Ci sono delle opere che attraggono l’attenzione del visitatore in maniera particolare. Capolavori di immenso valore, che rappresentano il vanto di Napoli e dei napoletani. Elencarli tutti è un lavoro lungo, ma qui opereremo una selezione (e se ti vengono in mente altri capolavori da ammirare in città, non esitare a segnalarlo nei commento qui sotto!).

Scopriamo cosa vedere a Napoli: i 5 capolavori dell’arte da ammirare almeno una volta nella vita.

1. Cosa vedere a Napoli?! Il Cristo Velato

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Photo by David Sivyer, (CC BY-SA 2.0).

Il Cristo Velato di Giuseppe Sammartino si trova al centro della navata della Cappella Sansevero. Si tratta senza dubbio di una delle opere scultoree più note e suggestive della storia dell’arte mondiale.

Fu eseguita nel 1753 su commissione del Principe Raimondo Di Sangro, personaggio affascinante della Napoli del ‘700, appassionato di alchimia e scienza occulta.

É un’opera unica al mondo. Basti pensare che fu ricavata da un unico blocco di marmo, con una maestria tecnica che pare non di questo mondo, al punto che ancora oggi ci si chiede come sia stato possibile realizzarla in maniera così perfetta e commovente. Addirittura Antonio Canova, tra i più grandi scultori di sempre, dichiarò che avrebbe preferito barattare dieci anni della sua vita pur di divenire l’autore del “Cristo Velato”.

La Cappella Sansevero accoglie tante altre meraviglie, per cui il consiglio è di visitarla senza indugi!

2. Cosa vedere a Napoli?! Le opere di Caravaggio

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Napoli fu una tappa fondamentale della vita di Michelangelo Merisi, meglio noto come Caravaggio. Quello tra Caravaggio e Napoli è un rapporto davvero speciale che ha influenzato l’intero panorama artistico della città. E per fortuna in città si custodiscono gelosamente le prove del suo passaggio.

Le opere di Caravaggio conservate a Napoli sono tre: la Flagellazione di Cristo al Museo di Capodimonte, il Martirio di Sant’Orsola a Palazzo Zevallos Stigliano e le Sette Opere della Misericordia nella chiesa del Pio Monte della Misericordia. Inutile sottolineare che la visita a questi tre capolavori valga da solo il prezzo del biglietto.

Ma le tracce di Caravaggio in città si possono osservare anche nei quadri di coloro i quali si ispirarono alla sua pittura, quei “caravaggeschi” come Jusepe de Ribera, Artemisia Gentileschi e tanti altri.

3. Cosa vedere a Napoli?! Il Compianto sul Cristo Morto di Guido Mazzoni

Foto di Sant’Anna dei Lombardi.

Opera meno nota delle prime, ma di prestigio non inferiore, il Compianto sul Cristo Morto di Guido Mazzoni si trova nel complesso rinascimentale di Sant’Anna dei Lombardi: un angolo di Firenze nel centro storico di Napoli.

Si tratta di un meraviglioso gruppo scultoreo in terracotta, tra i meglio conservati al mondo. La sua datazione è collocabile negli anni Novanta del XV secolo.

La preziosità di questo capolavoro sta non soltanto nella sua rarità (tuttoggi permangono poche testimonianze fittili di questo tipo) ma anche nell’intensa drammaticità della scena, resa estrema dall’espressività dei personaggi che partecipano con pathos al dramma della morte del Cristo. Se ti stai chiedendo cosa vedere a Napoli, questa è senza dubbio una risposta.

4. Cosa vedere a Napoli?! Il Toro Farnese del MANN

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La “montagna di marmo”: così viene chiamato anche il Toro Farnese conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Questo immenso gruppo scultoreo fu ritrovato nel 1545 nell’area delle Terme di Caracalla a Roma. Rappresenta una scena concitata proveniente dalla mitologia classica. Narra infatti l’episodio del supplizio di Dirce, la regine di Tebe, che viene descritto in diversi testi classici tra i quali la perduta tragedia di Euripide.

Si tratta di una copia romana del I o del III secolo D.C. Ciò non diminuisce affatto la preziosità di questo marmo che costituisce la più grande opera scultorea proveniente dal mondo classico.

5. Cosa vedere a Napoli?! La Danae di Tiziano a Capodimonte

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La “Danae” di Tiziano è uno dei quadri più iconici di Capodimonte e uno dei soggetti più utilizzati nella pittura, soprattutto a partire dal XVI secolo. Nonostante la sua odierna celebrità, fino a qualche secolo fa questa tela era considerata oscena e vergognosa. Nel 1815, quando fu collocata nella nuova sede del Real Museo Borbonico, Ferdinando II non volle includerla nel percorso museale. Fu invece relegata nel “Gabinetto de’ quadri osceni“.

La scena trae ispirazione dalla mitologia classica greca. Protagonista è la principessa Danae, figlia del re di Argo Acrisio e di Euridice. Fu rinchiusa in una torre dal padre, timoroso della profezia dell’oracolo di Delfi che aveva predetto la sua morte per mano del futuro nipote. Ma Giove, celebre per le sue abilità metamorfiche e per la sua indomabile lussuria, si invaghì della ragazza. Così, trasformatosi in una nube dorata, il re degli dei si riesce a introdurre nel fortino e copula con Danae.

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