La SS163 Amalfitana è la strada statale che collega le località della Costiera amalfitana. Realizzata in circa vent’anni di lavoro nell’Ottocento, è oggi uno degli itinerari italiani più noti al mondo. Dal 2009 fa parte delle 50 strade più belle al mondo e nel 2014 il National Geographic la inserì tra i 500 viaggi on the road da fare almeno una volta nella vita. Compare inoltre in qualsiasi classifica redatta da testate nazionali per quanto riguarda le più belle strade italiane.
Nascita e caratteristiche del tracciato
Su un antico tragitto scavato nella roccia dei Monti Lattari, si basa il progetto e la successiva realizzazione della strada che sarebbe poi diventata la SS163 Amalfitana. Fu ideata dagli ingegneri borbonici all’epoca del Regno delle Due Sicilie, con i lavori che iniziarono nel 1832 e terminarono nel 1850.
La SS163 Amalfitana, panoramica e costiera, è composta da numerose curve e complicati tornanti, oltre a gallerie e viadotti. Si tratta di un vero capolavoro ingegneristico, un’infrastruttura quasi estrema nel suo difficile adattamento nel contesto geografico, tra le rocce che scendono quasi verticalmente verso il mare. Il tracciato è lungo circa 50 km e presenta una sola corsia per ogni senso di marcia, che nella maggior parte del percorso si presenta molto ristretta.
Inizia fuori dai confini geografici della Costiera, esattamente a Meta, in penisola sorrentina. Dopo un passaggio tra i comuni di Piano di Sorrento, nella zona collinare, e Vico Equense, nei pressi della spiaggia di Tordigliano, entra ufficialmente in Costiera attraversando Positano, proseguendo poi per Praiano, Furore, Conca dei Marini, Amalfi, Atrani, Ravello, Minori, Maiori, Cetara e Vietri sul Mare, dove termina innestandosi con la SS18. Non sono toccati dalla strada costiera i comuni montani di Scala e Tramonti, oltre alla parte alta di Ravello.
Il Valico di Chiunzi e le altre strade di collegamento
La prima strada di accesso alla Costiera amalfitana non fu però la SS163 Amalfitana. Fu infatti realizzata già nel 1811 una strada di collegamento tra Maiori e il Valico di Chiunzi, parte alta di Tramonti.
Durante il decennio francese del Regno di Napoli, il governo si ritrovò ad affrontare le problematiche del collegamento con la Costiera amalfitana, avvenuto sino a quel momento per lo più via mare. Si avanzarono due proposte: la costruzione di una strada di collegamento tra Amalfi e Castellammare di Stabia, voluta dalla stessa Amalfi, o la realizzazione di un collegamento tra Maiori e Salerno. Gioacchino Murat avrebbe disposto poi una soluzione intermedia, volta probabilmente ad accontentare entrambe le parti, che avrebbe collegato Maiori con l’entroterra di Pagani, Nocera e Angri. Fu però completato il solo tratto da Maiori a Chiunzi.
La parte restante del collegamento fu realizzata tra il 1864 e il 1877, su iniziativa del Comune di Corbara che cercava di ottenere un accesso sulla Via Stabia, arteria di collegamento tra Nocera e Castellammare già dai tempi dei Romani. L’amministrazione di Corbara riuscì a modificare il progetto già in corso di redazione dal neonato governo italiano, che avrebbe dovuto completare l’opera di Murat, includendo il proprio abitato nel percorso di collegamento tra Chiunzi e l’Agro Nocerino Sarnese.
Maiori e Salerno furono comunque connesse in epoca borbonica con la futura SS163 Amalfitana, mentre successivamente fu realizzato anche il collegamento con Castellammare. Altra strada di accesso alla SS163 è infatti la ex SS366 di Agerola, ora strada regionale, che collega Amalfi con Castellammare. Il percorso passa per la parte alta di Conca dei Marini e Furore, poi per Agerola, Pimonte e Gragnano. A Meta la SS163 si innesta inoltre sulla SS145 Sorrentina, che va da Sorrento a Torre Annunziata.
Vista dall’estero
La SS163 Amalfitana, oltre a essere riconosciuta con la Costiera come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, è particolarmente nota tra i viaggiatori internazionali.
Sono gli stessi turisti stranieri a consigliare di scegliere il “verso giusto” quando la si percorre. Fondamentale è infatti partire da Meta in direzione Vietri, per godere sempre della vista del mare alla propria destra. Partendo invece da Vietri, si avrebbe invece costantemente l’aspra parete rocciosa sulla destra. Molto consigliate sono le piazzole di sosta, che spesso ospitano chioschetti ambulanti di prodotti tipici e che sono perfette per scattare delle fotografie panoramiche.
Un altro consiglio strategico è farsi “scortare” dagli autobus pubblici, che collegano le varie località. Guidare dietro un bus permette infatti di seguire esattamente i movimenti degli esperti autisti locali, i maggiori conoscitori della strada, capendo in anticipo quanto stretta sarà ogni curva e calibrando la velocità in base alla loro.
I turisti della Costiera non ricorderanno solo i favolosi panorami, il profumo dei limoni e le spiagge nascoste. L’esperienza di guida sulla SS163 resterà un’esperienza indelebile e ancora di più lo sarà una corsa in bus. C’è chi sostiene che l’Italia non avrebbe piloti di Formula 1 particolarmente talentuosi, proprio perché i migliori autisti sarebbero tutti impegnati a guidare gli autobus in Costiera amalfitana. Il contemporaneo passaggio di bus nelle direzioni opposte è spesso poi un’occasione per ammirare tutta la maestria degli autisti locali, abili a districarsi in spazi strettissimi.
Tra le più belle al mondo
La SS163 Amalfitana è spesso presente nelle guide internazionali e nazionali come uno degli itinerari più belli in assoluto, da percorrere sia in automobile che in moto. La strada è inoltre apprezzata dai ciclisti appassionati di sfide impossibili.
Nel 2009 fu inserita dal National Geographic tra le migliori 50 strade in cui guidare al mondo, tra l’altro unica strada italiana presente in classifica. Fu poi nuovamente citata dal National Geographic nel volume “Drives of a Lifetime – 500 of the World’s Most Spectacular Trips” del 2014.
Con numerosi tornanti e strapiombi a picco sul mare, la guida lungo la Costiera Amalfitana è tanto emozionante quanto stupefacente, con viste sublimi di città e villaggi arroccati in cima a montagne scoscese.
(National Geographic; 2014)
Nel mondo del ciclismo
Le guide cicloturistiche consigliano la Costiera amalfitana e la penisola sorrentina come itinerari unici, in cui pedalare con gli occhi letteralmente proiettati nel blu. Da Sorrento a Vietri sul Mare sono tanti i possibili percorsi panoramici, in particolare nel tratto amalfitano si suggeriscono i 22 km che separano Amalfi da Vietri, percorribili in circa 1 ora e 40 minuti, con circa 400 metri di dislivello totale e 200 metri sul livello del mare come punto più alto.
Anche il Giro d’Italia lega la sua storia alla Costiera, nel tratto che collega il Valico di Chiunzi alla SS163. Nei pressi di Campinola, frazione di Tramonti, Marco Pantani subì una caduta, a causa di un gatto bianco che gli tagliò improvvisamente la strada, durante l’ottava tappa del Giro del 1997, da Maddaloni a Cava de’ Tirreni.
Impossibile accelerare
La SS163 Amalfitana passa per i favolosi luoghi simbolo della Costiera amalfitana, collegando località che per secoli sono state quasi delle isole. Oltre al passaggio per Positano e Praiano troviamo lungo il percorso il ponte sul Fiordo di Furore, l’ascensore che conduce alla Grotta dello Smeraldo di Conca dei Marini, l’affollato centro di Amalfi, l’istantaneo attraversamento della minuscola Atrani, per proseguire poi verso Castiglione di Ravello, Minori, Maiori e il promontorio di Capo d’Orso, da cui si recupera la vista su Capri. Una piccola deviazione porta a Erchie, frazione di Maiori, mentre la strada prosegue per Cetara, borgo di pescatori, e Vietri, il paese delle ceramiche.
Una ricchezza eterogenea, tra bellezza sia paesaggistica che antropica, insieme alle tante attività che colorano la quotidianità della Costiera. Gli autisti dei bus, inediti supereroi per gli sbalorditi turisti, i contadini e pescatori separati da pochi metri di dislivello, i ristoratori di fama internazionale, i vigili che gestiscono l’assurdo traffico estivo. Sono solo alcuni dei protagonisti di questo variopinto mondo, ricco di mare e montagna a fare da sfondo. Lo ammiriamo lungo una strada forse tra le più belle al mondo. Un percorso che per sua natura ci impedisce di andare di fretta e che ci insegna a godere pienamente del paesaggio.
Bibliografia:
National Geographic; Drives of a Lifetime – 500 of the World’s Most Spectacular Trips; 2014
Touring Club Italiano; Napoli e dintorni; 2001
Annunziata Berrino; Viaggi e soggiorni di primo Ottocento – Oltre Napoli, verso Amalfi e Sorrento; 2018
Sitografia:
https://www.nationalgeographic.com/travel/article/amalfi-coast-italy-road-trip
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