In tutto il mondo Virgilio è noto come uno dei più grandi poeti classici, a Napoli è ritenuto anche un mago potentissimo. Influenzare il destino, proteggere la città dalle epidemie e dalle eruzioni, invertire le rotte dei venti, curare i mali: sono tanti i prodigi che le leggende attribuiscono al poeta mantovano, ma partenopeo di adozione. Ma cosa si cela all’origine di queste credenze?
Virgilio, profeta di Cristo
Virgilio venne accostato alla figura di profeta classico, capace di premonire la venuta del Cristo attraverso alcuni suoi scritti, alla stregua della Sibilla Cumana. L’autore dell’Eneide viene ritenuto un anello di congiunzione tra cultura classica e cristianesimo. Alla base di questa considerazione vi è in particolare un’opera del mantovano: la IV ecloga delle Bucoliche in cui si parla di una prossima età dell’oro annunciata dalla nascita di un puer (bambino) divino:
“È giunta ormai l’ultima età del carme cumano,
nasce da capo un grande ciclo di secoli;
già torna la Vergine (e) ritornano i regni di Saturno,
già una nuova progenie viene mandata dall’alto del cielo.
Tu, o casta Lucina, sii favorevole al bambino che ora nasce
con cui per la prima volta cesserà la generazione del ferro
e in tutto il mondo nascerà quella dell’oro”
I riferimenti al bambino e alla Vergine ha contribuito alla diffusione di quest’aura profetica di Virgilio, sebbene per alcuni facciano riferimento ad Asinio Pollione, suo protettore, e alla personificazione della Giustizia.
Anche prima dell’epoca Medievale, fu l’imperatore Costantino a corroborare questa tesi, come racconta il suo biografo Eusebio di Cesarea. Non è un caso, infatti, che Costantino fu l’imperatore che emanò l’editto di Milano nel 313 d.C., con il quale si pose fine alle persecuzioni ai cristiani.
Virgilio il mago: le opere magiche per proteggere Napoli
Ma da dove ha origine la figura di Virgilio mago? Senza dubbio hanno contribuito le frequentazioni del poeta presso il circolo epicureista del filosofo Sirone, che dimorava a Posillipo. Questo accostamento avvenne in epoca medievale e deve molto al legame che si venne a creare tra Virgilio e la città di Napoli, reso saldo anche dalle vicende biografiche del poeta.
Il protagonista della nostra storia visse infatti gli ultimi anni della sua vita a Napoli, nella zona di Piedigrotta. Morì però a Brindisi nel 19 a.C., di ritorno da un viaggio in Grecia, e fu sepolto proprio a Napoli. Da questa vicenda biografica nacquero una serie di leggende nelle quali Virgilio veste i panni di inventore-mago (esperto dell’astrologia bianca, che sfrutta gli influssi degli astri a fin di bene per la comunità) che si adopera nella costruzione di una serie di manufatti magici disseminati in vari luoghi della città di Napoli.
A parlarcene è Gervasio di Tilbury nei suoi Otia imperalia, opera del XIII secolo. Tali portentosi manufatti sono otto: una statua di bronzo di una mosca che teneva lontane le mosche della città; un macello dove la carne non marcisce; una strada sotto la quale erano rinchiusi tutti i serpenti; due teste di marmo capaci di influenzare il destino; un giardino di erbe medicinali capace di scomparire agli occhi di chi voleva servirsene impropriamente; una statua di bronzo che inverte la direzione del vento, dirottando i detriti de Vesuvio verso le terre coltivabili, lontano da Napoli; dei bagni curativi a Pozzuoli e un tunnel all’interno di una montagna a Posillipo con poteri in grado di sventare ogni piano malvagio.
Altre storie di Virgilio
Il nome di Virgilio è legato anche a uno dei monumenti più celebri di Napoli: il Castel dell’Ovo. Secondo la leggenda, all’interno della fortezza il poeta avrebbe nascosto un uovo (elemento che poi darà il nome al sito). Fino a quando l’uovo fosse rimasto intatto, Napoli non sarebbe caduta nelle mani nemiche o in qualche altra disavventura.
Un altro episodio tratto dalla leggenda vede il protagonista della nostra storia ridicolizzato da una donna. Secondo questa storia Virgilio corteggiava una fanciulla la quale, per prendersi beffe di lui, lo invitò a trascorrere con lei una notte. Abitava sopra una torre, così chiese al poeta di entrare in una cesta per poi essere issato fino alla sua camera.
Ma a metà del percorso la cesta si fermò e Virgilio rimase tutta la notte sospeso a mezza altezza. La vendetta non si fece attendere: il giorno seguente Virgilio spense con la magia tutti i fuochi della città avvisando gli abitanti che li avrebbero potuti riaccendere solo attingendo alle parti più intime della ragazza.
La tomba del poeta a Napoli
Come visto, la figura di Virgilio a Napoli è un concentrato di storia, leggenda e superstizione. Il tutto è reso ancora più forte dalla presenza della sua tomba in città. A lui è stato dedicato il parco all’interno del quale si trova la sua tomba, in zona Fuorigrotta.
Un luogo suggestivo che rievoca un personaggio senza tempo, capace di entrare nel cuore dei napoletani!
Bibliografia
- A. MARASCHI, Prima di Gennaro. Virgilio mago, protettore e medico di Napoli nelle pagine di Gervasio di Tilbury, in F.P. DE CEGLIA – P. SCARAMELLA, I demoni di Napoli. Naturale, preternaturale, sovrannaturale a Napoli e nell’Europa di età moderna, Edizioni di Storia e Letteratura 2021, Roma 2021.
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