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Procida è la più piccola delle tre isole del Golfo di Napoli, dopo Ischia e Capri. Nel 2022 si è aggiudicata il premio come Capitale Italiana della Cultura, grazie al dossier “Procida, la cultura non isola“, che intende guardare questo territorio come un luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza. Procida è un luogo importante per il cinema di Massimo Troisi, ma anche per le letteratura novecentesca grazie alla grandiosa scrittrice Elsa Morante.

“L’isola di Arturo” di Elsa Morante

Elsa Morante – Procida

La nota scrittrice visitò Procida nel 1955, alloggiando all’albergo Eldorado che fu costruito nell’Ottocento ma che divenne noto negli anni Cinquanta quando, insieme alla Morante, vi alloggiarono Toti Scialoja, Vasco Pratolini e Alberto Moravia, grande scrittore e marito dell’autrice. Elsa, ispirata dalla vista sul mare e dal giardino di limoni dove sedeva godendo della frescura, iniziò a scrivere il romanzo “L’isola di Arturo” che, nel 1957, le valse il Premio Strega. Da quel momento è conosciuta come la prima donna ad ottenerlo.

Chiuso nel 1998, la struttura dell’albergo è stata presa in affitto dal comune di Procida dai proprietari della famiglia Mazzella di Bosco, così da aprire il Parco Letterario Elsa Morante. Tuttavia il giardino è chiuso di nuovo a causa di questioni economiche.

Il Belvedere di Elsa Morante a Procida

Procida
Procida – Marina di Corricella e borgo dei pescatori, vista dal Belvedere

Durante l’agosto del 2017 il comune di Procida decide di dedicare alla nota scrittrice il belvedere che si trova in via Pizzaco, sulla stessa strada dell’ex carcere dell’isola. Affaccia sulla spiaggia de “la Chiaia” da cui è possibile ammirare il mare cristallino che abbraccia Marina di Corricella, mentre sullo sfondo ammiriamo il colorato borgo dei pescatori.

Il paesaggio dell’isola, soleggiato e silenzioso, la marina e le sue stradine strette, le barche sul borgo, le case colorate, il Castello imponente, tutto è descritto all’interno delle pagine del romanzo.

La trama del romanzo

Senz’altro è un romanzo di formazione, pubblicato da Einaudi nel 1957. Il protagonista della storia, Arturo Gerace, è il narratore della sua stessa storia. Rievoca ricordi della sua infanzia e adolescenza trascorsi sull’isola, descritta come una terra vera e al contempo fantastica, come fosse fuori dal nostro tempo. La storia risale agli anni Trenta.

La madre di Arturo è morta partorendolo e il protagonista cresce sull’isola quasi in solitudine, eccetto per la presenza di Silvestro, un vecchio soldato che gli fa da badante. Il padre, Wilhelm Gerace, è assente per i suoi lunghi viaggi ed è indifferente nei confronti del figlio. Questo però lo considera lo stesso come un modello da seguire, quasi un dio. Il ragazzo vive in un ex convento, la “Casa dei guaglioni“.

Lo sfondo di un romanzo: l’isola

Arturo compie 14 anni e tutto viene sconvolto quando suo padre sposa una ragazza di appena 16 anni, Nunziatina, vissuta nei quartieri miseri di Napoli ed è stata quasi costretta a sposarsi. La ragazza cerca di avvicinarsi ad Arturo, ma lui rifiuta il suo atteggiamento protettivo, giungendo ad odiarla. Nunziatina avrà un figlio, Carmine, che sarà oggetto di ogni sua attenzione accendendo la gelosia del protagonista, che arriva a progettare un finto suicidio ingoiando dei sonniferi.

Arturo trascorre una settimana a letto mentre la ragazza lo assiste e lui, guarito, cerca di baciarla, portando ad allontanarla del tutto. Conosce un’amica della matrigna, Assunta (vedova e giovane), che lo inizia nel mondo del sesso. La donna ha però altri amanti, così la lascia, ingiuriandola. Scopre anche che il padre ha una relazione con un uomo, Tonino Stella, che trascorre qualche anno nel carcere dell’isola. Una volta uscito viene accolto in casa loro e Tonino racconta ad Arturo la verità.

Suo padre non viaggiava per affari, ma si recava a Napoli per delle squallide avventure. Il padre allora lascia l’isola col compagno, abbandonando suo figlio che gli chiede di portarlo con sé. Arturo allora decide di andarsene, concludendo di fatto il romanzo con una scena sul piroscafo, che lo porterà via dall’isola dando inizio alla sua vita adulta.

Sitografia e bibliografia

turismoletterario.com

movery.it

La scrittura e l’interpretazione – Romano Luperini

L’isola di Arturo – Elsa Morante, Einaudi, 2014

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