Il Venerdì Santo di Acerra ha un fascino estremamente particolare, il centrale tra i giorni del Triduo pasquale, vanta una rappresentazione della Via della Croce nata oltre 100 anni fa.
La preparazione della manifestazione avviene con settimane di anticipo, sin dall’inizio del tempo quaresimale.
I giorni del Triduo: il Giovedì Santo
Il Sacro Triduo inizia con la Messa in Coena Domini del Giovedì Santo e con i Sepolcri. La fine della Celebrazione è l’inizio del ricordo della lunga notte del tradimento che porterà poi al Sacro Rito della Via Crucis.
I riti del Venerdì Santo
Attraversato il lungo Tempo di Quaresima ed iniziata la Settimana Santa, l’attenzione è puntata tutta sui Sepolcri del Giovedì Santo strizzando l’occhio alla preparazione delle cene e e del pranzo come tradizione gastronomica campana comanda.
Ma prima di giungere allo scioglimento della Gloria e poter dar vita ai festeggiamenti della Pasqua, si concretizzano le quaranta ora di Passione Morte del Cristo.
Il Venerdì Santo di Acerra
Come la Santa Romana Chiesa comanda, ogni Venerdì di Quaresima si rievoca la Via Crucis, generalmente all’interno delle chiese stesse. Le rievocazioni, nella sacralità del giorno stesso, sono generalmente in pompa magna.
Nell’hinterland napoletano, diverse sono gli omaggi a memoria della Via della Croce durante il periodo pasquale. Quello di Acerra, è tra i più antichi.
Organizzata sin dalla fine dell’800, la Confraternita della Chiesa Parrocchiale di Santa Maria del Suffragio, una delle chiese più antiche del comune, conserva nelle sue cappelle la statua del Cristo morto e della Vergine Addolorata.
Entrambe le statue vengono portate in processione, proprio nel giorno del Venerdì Santo durante la Via Crucis che vede coinvolti diverse centinaia di figuranti.
Si inizia coi soldati romani (un tempo non molto lontano erano presenti anche i cavalli) e, a seguire, il primo di una serie di tabelloni che hanno un lontano rimando alle 14 stazioni della Via Crucis, poiché s’incomincia dall’ingresso a Gerusalemme passando per l’Ultima Cena.
Simboli e figuranti fanno da coronamento, creando un lungo corteo nel quale si incrociano fede e folklore, tradizione e speranze, curiosi e fedeli.
L’evento più atteso
La città metropolitana di Acerra annovera nel suo calendario diversi eventi che si snodano durante l’anno, ma quello della Via Crucis è tra i più attesi.
La Processione del Venerdì Santo rappresenta uno dei momenti più attesi e di maggiore aggregazione: s’incomincia presto a prepararla: si organizza il coro (circa 250 bambini) delle voci bianche, si provano le musiche, si ordinano i fiori e i portatori delle croci, oltre ai figuranti che fanno a gara per iscriversi per partecipare e per contribuire all’evento cittadino più sentito.
Il corteo è chiuso dalle autorità cittadine, che seguono la parte finale dietro le croci con i simboli della Passione e il Sacro Cuore trafitto della Vergine Addolorata, la cui statua segue quella del figlio già deposto dal Sacro Legno.
Un evento che attraversa tutte le vie del comune, iniziando e terminando al Castello dei Conti, a meno di 20 metri dal Suffragio che organizza e allestisce il tutto.
L’inizio è generalmente a metà pomeriggio, mentre la fine è calcolata per la sera, quando viene rappresentata la Crocefissione.
Sul terrazzo del Castello, per tutto l’anno, ci sono tre croci. Su quelle stesse croci, Cristo e i due ladroni.
La fine del Triduo: il Sabato Santo
E’ il giorno del silenzio. Tutto tace. Tranne le cucine che iniziano a preparare la festa.
L’attesa del giorno di Pasqua è quasi finita e si inizia a preparare tutto quello che la tavola tradizionale comanda: tortano, casatielli, carciofi arrostiti.
Ma lungo le strade risuona ancora l’eco della sera precedente, l’evento per il quale ci si prepara un anno intero, aspettando che arrivi il prossimo Venerdì Santo.
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