Carlo Brancaccio, tra le opere giovanili, realizzò “Il panorama dalla collina del Vomero“. Oggi questo dipinto appartenente ad una collezione privata, ed è forse uno dei lavori più significativi della prima produzione artistica dell’autore. L’opera, infatti, è caratterizzata da una delicatezza cromatica che contrasta con la vivacità della tavolozza che emergerà nei lavori successivi. Il panorama è stato eseguito a marzo e possiamo venirne a conoscenza dalla firma e dalla data apposta da Brancaccio stesso. L’atmosfera, apparentemente invernale, è dunque un principio di primavera.

Carlo Brancaccio Il panorama dalla collina del Vomero
Il panorama dalla collina del Vomero

Dalla Collina del Vomero

Il panorama offre una visione dettagliata della parte occidentale di Napoli, catturata dalla Collina del Vomero, come suggerisce lo stesso titolo.

Brancaccio evita deliberatamente di valorizzare i tipici paesaggi napoletani, con cieli sereni e terreni dorati dal sole, preferendo spesso un’atmosfera più invernale, cupa, malinconica. Lo dimostra uno dei suoi lavori più noti, Impressioni di pioggia (Via Toledo), oggi alle Gallerie d’Italia a Napoli, in cui due donne passeggiano in un’atmosfera grigia e piovosa.

Carlo Brancaccio, un autore attento ai dettagli

Come Giacinto Gigante, l’occhio di Brancaccio si concentra su elementi che spesso sfuggono ai più: l’abbandono dei terreni incolti, donne che stendono il bucato, scene di vita quotidiana. L’autore pone l’accento su elementi realistici spingendo, attraverso i suoi quadri, l’osservatore a riflettere sulla società.

Nel suo panorama dalla collina del Vomero, all’orizzonte, in lontananza, nubi grigie sembrano addensarsi sul Castel dell’Ovo e il Vesuvio. Una nota malinconica sembra permeare questa suggestiva veduta.

La cupola che si staglia con prepotenza sugli edifici circostanti è quella della Chiesa dei Santi Giovanni e Teresa all’Arco Mirelli del quartiere Chiaia. La sua struttura antica dall’intonaco deteriorato ci consente di collocare con maggior precisione la visione artistica di Brancaccio in un contesto tardo-ottocentesco, prima che l’area venisse trasformata dai moderni edifici di Via Andrea d’Isernia.

Carlo Brancaccio Vista di Capri
Vista di Capri

Le nobili origini di Carlo Brancaccio

Carlo Brancaccio, nato da una nobile famiglia napoletana, studiò inizialmente matematica, ma all’età di ventidue anni decise invece di dedicarsi alla pittura, sotto la guida del maestro Eduardo Dalbono.

Le sue opere si concentrano principalmente su vedute urbane, marine, paesaggi con particolare riferimento a Napoli. Come se l’autore la fotografasse per noi quando la fotografia era appena agli albori.

Carlo Brancaccio Piazza Mercato
Piazza Mercato

Alla Promotrice di Napoli del 1887, rassegna annuale collettiva, Brancaccio espose lavori come Passe-partout e numerosi schizzi sulla città stessa, tra cui gli interni di alcune chiese. L’anno successivo fu la volta di un grande paesaggio marino di Capri, mentre nel 1889, durate l’Esposizione di Brera a Milano, presentò il più noto Toledo sotto la pioggia e Piazza Mercato a Napoli. Queste due opere da sole basterebbero a dimostrare non soltanto l’abilità dell’autore nel catturare l’essenza della vita cittadina, come un moderno fotografo, ma anche la bellezza naturale dei paesaggi campani.

La malinconia di una Napoli che non c’è più

Il Panorama dalla collina del Vomero di Carlo Brancaccio non è solo un’opera di valore, ma un vero e proprio racconto visivo, la fotografia di un momento della città che ne coglie la bellezza e, al contempo, le complessità storiche e sociali della fine del XIX secolo. Attraverso i suoi dipinti, Brancaccio ci invita a guardare oltre la superficie, e oggi ci fa riscoprire Napoli e la sua storia quasi con occhi nuovi, grazie al talento di chi ha catturato, con ogni pennellata, l’anima di una città che oggi non c’è più.

Bibliografia

Napoli Scomparsa, Mario Alberto Pavone
BRANCACCIO, Carlo – Treccani

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