Era l’anno 1140 e in un castello della provincia profonda dell’Irpinia accadde un evento cambiò la storia d’Europa. Ruggero il Normanno, primo re di tutto il Sud Italia, emanò le Assise di Ariano: fu il primo corpo di leggi moderno dell’Europa medievale, una costituzione che avrebbe regolato, per la prima volta, tutto il territorio del Regno di di Sicilia.
Fu un provvedimento rivoluzionario, che sancì la nascita di uno Stato esistito per più di 700 anni, fra Napoli e Palermo e che, per la prima volta in Europa, rappresentò una versione primordiale di una costituzione.
Ruggiero II, l’uomo che cambiò la storia d’Italia
Nel 1140, nonostante la conquista di Capua e Napoli, si chiamava ancora Regno di Sicilia (comparirà il nome “Due Sicilie” molto tempo dopo, con Alfonso d’Aragona), ma l’idea di Ruggiero II fu a dir poco visionaria: dopo vent’anni di guerre e sangue fra Puglia, Calabria e Campania, riuscì a diventare con la forza il primo re capace di unificare sotto un’unica corona tutti i piccoli staterelli del Sud Italia. La sua non voleva essere una semplice guerra di conquista. Aveva intenzione di creare uno Stato con un complesso di regole e un’identità forte, capace di dominare il Mediterraneo. D’altronde, la forza della stirpe normanna era stata ampiamente provata: Ruggiero aveva piegato tutti i suoi nemici, il Papa era stato costretto a scendere a patti con lui e l’Europa guardava alla Sicilia con timore. Per riuscire in quest’opera bisognava però riesumare dalla tomba gli insegnamenti dei maestri latini che, con il diritto romano, avevano diffuso civiltà in tutta Europa e fino a quei tempi gli unici ad aver lavorato sulle tradizioni antiche erano stati i Bizantini.
Il 1140 fu quindi un anno fondamentale per capire la Storia d’Italia: a partire da quel momento, fino al 1861, il Regno di Sicilia (e poi “delle Due Sicilie”) rimase con confini e territori sempre molto simili.
Le Assise di Ariano: cosa sono?
In 44 leggi, le Assise di Ariano sono la base normativa di uno Stato che per la prima volta nella Storia si fonda sul principio di territorialità del diritto. Sembra un’ovvietà oggi, ma al tempo non era così: prima di allora, la legge era applicata a discrezione del padrone nei luoghi dominati da quest’ultimo. A partire dal 1140, fu identificato uno Stato con un territorio e un popolo sottoposto alla legge, tutti pari e senza distinzioni. Solo il Re era superiore alla legge stessa.
Il contenuto delle Assise di Ariano è una fotografia della società del Sud Italia. Fu deciso dopo una lunghissima assemblea, riunendo una serie di “costituzioni” che furono emanate in tempi diversi e che rispecchiavano la tradizione normativa romana, bizantina, longobarda, musulmana e normanna. Un bel mix!
Il carattere di Ruggero il Normanno, d’altronde, era quello di un vero leader: in guerra e in pace riteneva essenziale riunire le persone più importanti della corte e della nobiltà. Summonte racconta che il re ascoltava anche per ore in silenzio i pareri di tutte le persone che stimava e poi, una volta ragionato, dava il suo verdetto.
Il contenuto delle Assise di Ariano: dai reati alle monete
Le assise trattavano ogni argomento inerente l’organizzazione dello Stato: dalle garanzie civili alle leggi penali, passando per la gestione amministrativa dello Stato a leggi fiscali.
Stabilì infatti anche la moneta del Regno di Sicilia, il Ducato, che fu la valuta ufficiale fino al 1861.
Quasi tutti i reati erano puniti con una severità non indifferente: si poteva morire per aver falsificato monete, stuprato donne, incendiato case, scritto lettere a nome del Re o di altri capi di Stato, corrotto giudici, gettato rami o pietre uccidendo una persona. C’erano anche delle cause di non punibilità, come il delitto d’onore commesso da un uomo che, in preda all’ira, uccide la moglie adultera e l’uomo (in Italia questa norma sarà eliminata solo nel 1981!), il caso dell’omicidio di un ladro e altri.
Ci sono anche delle disposizioni interessantissime sul diritto processuale penale e civile, palesemente “rubate” alle leggi bizantine e romane: i giudici devono rispettare le leggi, in caso di sentenze volutamente illecite sono puniti con la morte. Per quanto lontanissime dagli standard moderni, queste disposizioni processuali furono una rivoluzione perché, per la prima volta, fu indicata una legge certa e superiore da seguire. Nei regni barbarici i giudici seguivano un criterio del tutto discrezionale, oppure la giustizia era lasciata alla legge del taglione. A partire dalle Assise di Ariano, la giustizia diventò un fatto di Stato.
Non chiamiamoli barbari
I Normanni, gli “uomini del nord“, erano tutt’altro che barbari. Dopo aver frequentato per cent’anni l’Italia e le sue province partendo proprio da Ariano Irpino nel 1022, avevano studiato con grande umiltà le tradizioni locali, cercando di trarre il meglio e unirlo alla propria cultura. Nello specifico Ruggero II è ricordato da tutti gli storici per essere stato un uomo intelligentissimo, deciso e carismatico, ma estremamente umile nei modi e curioso nell’approcciarsi alle culture straniere. Fu questa anche la sua forza maggiore.
A dispetto di ogni pregiudizio, nella corte di Ruggero non c’erano problemi su sesso, nazionalità, lingua o religione dei collaboratori: i migliori uomini del Re erano musulmani, come il cartografo magrebino Al-Idrisi . Il comandante della flotta era il greco Cristodulo ed era molto vicino al sovrano lo storico Nilus Doxopatrius.
La nascita delle Due Sicilie
Non è poi un caso che sia stata scelta Ariano Irpino per la promulgazione delle Assise di Ariano: il castello della città irpina era infatti sede della prima contea normanna d’Italia e fu un atto simbolico quello di coinvolgerla nella formazione della prima legge del Regno di Sicilia. All’epoca, infatti, Napoli non contava un granché e il centro del mondo era rappresentato da Palermo, all’epoca una delle capitali più importanti d’Europa.
Il mondo sarebbe presto cambiato: nel giro di 150 anni i rapporti di forza in Italia sarebbero completamente ribaltati, con Napoli e gli angioini che tolsero alla Sicilia l’antico potere. Ma il Regno delle Due Sicilie, con la sua società contraddittoria, complessa e imperfetta, era ormai uno spazio geograficamente ben definito. Ed era uno Stato nato formalmente in un piccolo paese fra le montagne dell’Irpinia.
-Federico Quagliuolo
La storia è dedicata a Martina Orefice per la sua generosa donazione. Sostieni anche tu Storie di Napoli!
Riferimenti:
Gio. Antonio Summonte, Historia della Città e Regno di Napoli, Antonio Bulifon, 1671
Giancarlo Andenna, Pensiero e sperimentazioni istituzionali nella Societas Christiana
Aurelio Cernigliaro, corso di Storia del diritto medievale e moderno
https://www.treccani.it/enciclopedia/assise-di-ariano_%28Federiciana%29/