Festa dei gigli di barra

Il gioco è una forma si svago senza tempo: sebbene le pratiche ludiche siano il primo approccio al mondo per i più piccoli, non sono solo appannaggio dei bambini, ma il più delle volte continuano ad avere un ruolo cruciale nell’età adulta. Che si tratti di puro divertimento, o che invece siano pensati per mantenere la mente allenata, i giochi offrono spunti importanti per interpretare la quotidianità e per tenere viva la memoria storica di una collettività che si riconosce in un determinato spazio identitario e culturale. Quante accezioni in una semplice forma di intrattenimento! Lo sanno bene i napoletani, da sempre depositari di alcune tra le tradizioni di gioco più famose e antiche d’Italia: quali sono i giochi popolari nella Napoli di una volta? Lo scopriamo insieme in questi articolo.

Il Carruocciolo, la Pallamaglio e lo Strummolo

Appartengono alla tradizione, ma hanno lasciato il segno nella cultura ludica arrivando fino ai giorni nostri: i giochi da fare in gruppo nei cortili o all’aria aperta rappresentano un vero e proprio patrimonio storico facilmente rintracciabile anche nelle formule più moderne. Quelli più famosi sono almeno tre:

  • il Carruocciolo: allestito con assi di legno e ruote, questo gioco era molto popolare tra i vicoletti della Napoli degli anni ’50 e permetteva ai più piccoli di sfrecciare come schegge insieme ai propri amici. La sua versione tradizionale si presenta in una forma piuttosto artigianale, ma ha gettato le basi per la nascita di un gioco moderno molto apprezzato dai ragazzini in tutto il mondo: lo skateboard.
  • La Pallamaglio: molto apprezzato tra i giochi da strada, questo passatempo consisteva nel colpire una palla di legno con una mazza per farle percorrere un circuito bene delineato, una pratica che, a ben guardare, ci riconduce al Polo o al Golf.
  • Lo Strummolo: si tratta di una vera e propria trottola da far girare il più a lungo possibile con l’aiuto di una funicella, un grande classico arrivato intatto fino ai giorni nostri.

Il senso dei napoletani per il gambling

Chi consce il mondo ludico italiano e partenopeo in particolare, sa quanto sia viva la tradizione del gambling, una pratica molto apprezzata anche nella sua versione digitale grazie alle siti per il casinò, che consentono agli utenti di svagarsi con le tante formule offerte dai vari gestori in modo semplice e intuitivo.

Osservando da vicino la ricca e variegata gamma dei passatempi che riscuotono più successo all’ombra del Vesuvio una menzione speciale va ai giochi di carte e alla tombola. Passiamoli in rassegna:

  • La Scopa: diffuso già nel XVIII secolo, quando a Napoli era praticamente un passatempo di culto, la Scopa è uno dei giochi italiani più amati e deve il suo nome al fatto che chi vince prende tutte le carte e quindi in qualche modo “scopa via” tutto ciò che è nel piatto. Il gioco, ormai iconico e diffusissimo in tutto il Paese, potrebbe discendere direttamente da pratiche ludiche di matrice spagnola come  la “Primiera” e lo “Scarabucion”.
  • Il Tressette: la storia di questo gioco parte in Spagna e raggiunge l’Italia attestandosi stabilmente tra le preferenze dei giocatori romani e campani. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a una tradizione ludica di antiche origini: viene menzionata addirittura in un un poema allegorico-didascalico di Gaetano Biondelli risalente al 1726 .
  • Il 7 e 1/2: è uno dei giochi simbolo delle serate trascorse in famiglia e tra amici durante le festività natalizie. Sotto alcuni aspetti simile al Blackjack, la formula prevede diversi giri di puntate attraverso le quali i giocatori cercano di totalizzare un punteggio vicino il più possibile a 7 e 1/2.
  • La Tombola: altro grande classico delle serate di festa, la Tombola è un gioco dalla storia antica che ci porta a metà del Settecento, precisamente al 1734, anno in cui viene introdotta da re Carlo III di Borbone. Singolare l’aneddoto che ne accompagna la nascita: la tradizione vuole infatti che la tombola sia il frutto di un accordo tra il re e il frate domenicano Gregorio Maria Rocco: l’oggetto dell’intesa era la sospensione delle estrazioni del lotto – che il religioso riteneva immorale – durante il periodo natalizio. In sostituzione del popolarissimo passatempo venne proposta la Tombola, che conservava il brivido dell’estrazione nel rispetto della sobrietà religiosa imposta dalle celebrazioni del Santo Natale.

La tradizione ludica partenopea è famosa in tutto il mondo per i numerosi giochi di antica origine, alcuni dei quali ancora oggi molto praticati. A parte i classici giochi da strada, che pure hanno dato i natali a passatempi più moderni, come ad esempio il Carruocciolo – un vero e proprio skateboard ante litteram – sono famosissimi giochi di carte come la Scopa, il Tressette, il 7 e 1/2 e l’amatissima Tombola, che hanno appassionato generazioni di napoletani e promettono di farlo ancora nel futuro.

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