Ci troviamo a Piazza Bovio. Si trova alle spalle dei Banchi Nuovi, scendendo verso il mare, ed è una elegantissima piazza che i napoletani chiamano in modo gergale “piazza Borsa” per via del monumentale e imponente palazzo della Borsa che vi sorge, ma che la toponomastica attuale ha dedicato al filosofo e politico Giovanni Bovio che, come indica una vecchia targa ancora presente, morì in uno degli eleganti palazzi che ornano la piazza.
Si racconta che, proprio in quest’angolo napoletano, dove il profumo del mare alle spalle dei palazzoni si fonde con quello di caffè proveniente dalle abitazioni nei vicoletti alle spalle di corso Umberto I, alcune sere compaia un fantasma. Un fantasma che “fuje”, che scappa, tormentata dal ricordo di un evento nefasto.
Si tratta di una donna che, in preda al panico, corre per le strade e per i vicoli che confluiscono su piazza Bovio, con i capelli che le coprono il viso. Le voci dei vicoli raccontano che quell’anima in pena apparterrebbe ad una donna vissuta nel seicento, che subì uno stupro da parte di mercenari saraceni durante una delle numerose incursioni sulle coste campane. E’ per questo motivo che l’anima continua a correre, a scappare per le strade del quartiere, tormentata ancora dalla paura di quel tragico evento accaduto secoli fa.
-Antonio Valerio Fontana
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