Storie di Napoli è tante cose, è anche partire dal centro città e percorrere oltre 200km solo per scoprire di più su una delle tante bellezze nascoste dei nostri territori! Parliamo delle cascate di Venere a Casaletto Spartano, nella provincia di Salerno.Dopo chilometri e chilometri percorsi nel bel mezzo delle montagne, completamente immersi nel verde, dopo aver attraversato diversi borghi antichi, eccoci finalmente alle Cascate di Casaletto Spartano.

Le Cascate nate dalla vendetta della dea Venere

Ci troviamo precisamente nella zona del Capello, nel polmone verde del Cilento. E se la strada percorsa per arrivarci vi è sembrata uno spettacolo, immaginatevi il resto!Ma andiamo con ordine!Le cascate di cui vi stiamo parlando sono i Capelli di Venere, cascate che nascono dalle acque del Bussentino (affluente del Bussento).Il loro particolare nome deriva dalla pianta che ivi cresce rigogliosa come non mai, la pianta capelvenere, ma noi, in realtà, vogliamo raccontarvi un’altra storia!Uno degli anziani di Casaletto, infatti, ci ha raccontato la leggenda che verte intorno a queste meravigliose cascate.Si narra che, infatti, un giorno Venere decise di recarsi in quel di Casaletto, in questa piccola oasi verde per ristorarsi dal caldo e trovare un po’ di pace. Amava quel posto, ne aveva fatto il suo piccolo luogo segreto, il suo paradiso personale.Ogni volta che sentiva il bisogno di stare da sola, ogni volta che voleva anche semplicemente riposare, si recava lì e si stendeva nel verde ad ascoltare i rumori della natura che la circondavano. Un bel giorno, meno bello certamente per la nostra Venere, un pastore si trovò a passare in quelle zone e notò una splendida fanciulla ballare.

Un amore ossessivo

Un solo sguardo e se ne innamorò perdutamente, ma non era un amore puro e semplice, era una vera e propria ossessione: ogni giorno, infatti, egli si recava nei pressi del boschetto, si nascondeva dietro un albero e trascorreva ore a spiare Venere.In particolar modo, il giovane era rimasto folgorato dai suoi capelli: biondi, simili ad oro, lunghi e alla vista soffici come la seta. Li desiderava più di ogni altra cosa.E fu così, che preso da quel desiderio incontrollabile, una notte decise di avvicinarsi alla fanciulla e tagliarle i suoi meravigliosi capelli. Venere, ovviamente, si svegliò di soprassalto, vide il suo aggressore allontanarsi con i suoi capelli e immediatamente decise di non dargliela vinta e vendicarsi dello sgarro subito!Il pastore, infatti, dopo aver corso per un paio di metri, invece dei lunghi capelli della dea, si ritrovò fra le mani solamente dell’acqua, acqua che inevitabilmente non poteva essere trattenuta. Quest’acqua, però, aumentò sempre di più il proprio volume e mano a mano iniziò ad annegare l’incauto pastore, il quale non sapeva nuotare. Venere, che però non era una divinità malvagia, si intenerì nel sentire le urla di quel giovane ragazzo e decise di offrirgli un’opportunità di salvezza. Comprendendo il suo amore, ma non potendo accettare l’aggressione, decise di trasformarlo in una pianta da porre nei pressi delle cascate nate dai suoi capelli, di modo tanto di farlo rimanere vicino a lei, quanto di vendicarsi del di lui gesto. Fu così che a Casaletto Spartano nacquero le Cascate Capelli di Venere, un luogo intriso di magia sin dal primo passo.

 

-Cristina Bianco

 

 

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