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Polipetti, pomodorini, prezzemolo e olive nere: tutto ciò che occorre per portare in tavola una delle ricette più gustose della cucina povera napoletana. I Polipetti alla luciana, infatti, rappresentano da sempre uno dei piatti più caratteristici dell’arte culinaria partenopea e raccontano una storia che va bel oltre il piacere arrecato alle nostre papille.

Per conoscere a fondo la ricetta dei Polipetti alla luciana, dunque, non basta ricordare a menadito gli ingredienti e la sua preparazione, ma bisogna scavare più a fondo. L’origine e il suo stesso nome sono legati indissolubilmente alle vicende del Borgo Santa Lucia; ripercorrerle significa pertanto riappropriarsene e comprendere a fondo il legame di ciò che potrebbe sembrare una banale ricetta e il destino, in parte amaro, di un pezzo di città. Ma procediamo con ordine!

Polipetti alla luciana

Le origini del nome e della ricetta

I Polipetti alla luciana devono il proprio nome ai luciani, termine con cui si era soliti designare gli abitanti del Borgo Santa Lucia, uno dei rioni più antichi della città, posto su quella sottile lingua di terra lambita da un lato dalle acque in cui si immerse la Sirena Parthenope e dall’altro dalla collina di Pizzofalcone. Per sua stessa vocazione il Borgo Santa Lucia intratteneva un legame speciale con il mare e la maggior parte dei suoi abitanti erano non a caso dediti alla pesca.

Come si legge nei numerosi racconti di chi ha vissuto o assistito in prima persona a scene di vita quotidiana del borgo, il momento della partenza e del ritorno dei pescatori erano scanditi da un vero e proprio rituale. Chiunque si fosse trovato in prossimità dell’antica costa alle prime luci dell’alba, avrebbe assistito a schiere di pescatori trascinare dalle grotte del Chiatamone le proprie barche a remi fino a raggiungere l’acqua. Su quella stessa ghiaia avrebbero poi fatto ritorno diverse ore più tardi, portando con sé il bottino proveniente dalle acque del Golfo per venderlo al miglior offerente.

Polipetti alla luciana
L’aspetto della spiaggia prima della colmata del Risanamento
Fonte: Gruppo S. Lucia, nu quartiere cà nun sè pò scurdà, foto di Raffaele Anatrella.

Alici, vongole, orate, merluzzi e gli immancabili polipetti sfilavano di mano in mano sotto le luci di un sole ormai alto fino a raggiungere le cucine di tutta la città, pronti a divenire in brevissimo tempo zuppe, fumetti di pesce e, perché no, gli immancabili Polipetti alla Luciana.

Si narra anche che in specifiche circostanze i luciani fossero soliti adottare la cosiddetta tecnica di pesca ‘dell’anfora’, che prescriveva l’impiego di anfore e vasi di terracotta contenenti pietre bianche. Collocate lungo il fondale del mare, avrebbero attirato e catturato i polpi durante la notte, garantendo ai pescatori un ottimo risultato senza troppa fatica.

Ma cosa resta oggi di quelle spiagge? Probabilmente solo l’eco lontana di una storia interrotta a colpi di picconi e cemento a partire dai primi lavori del Risanamento. Quello che sembrava dover essere un intervento di miglioramento delle condizioni di vita all’interno della città, pur raggiungendo in buona parte tale obiettivo, privò i luciani del proprio luogo d’origine. Le loro abitazioni furono sostituite da edifici e dimore borghesi e le strade del borgo rinchiuse fra la collina di Pizzofalcone e la nuova cortina di edifici su Via Caracciolo.

Ogni volta che gusterete questa delizia, dunque, sappiate che state mangiando molto più di un comune piatto da ristorante. Il vostro sarà un vero simposio con la storia; una storia più discreta di altre, che non condivide di certo i fasti e le celebrazioni dei grandi eventi del passato, ma che porta con sé le vicende di un popolo intimamente custodite in una manciata di polipetti e qualche pomodorino!

La ricetta dei Polipetti alla luciana

A noi di Storie di Napoli piace seguire la tradizione e prepariamo i polipetti così:

Ingredienti: 1 Kg di polipetti, 1 Kg di pomodori pelati, 1 bicchiere di vino bianco secco, 2 spicchi d’aglio, 100 g di olive nere, prezzemolo, olio, sale, pepe q.b.

Preparazione: pulire i polipetti, lavarli e disporsi in una pentola senza aggiungere né acqua né olio. A distanza di dieci minuti versare il vino e assicurarsi di lasciarlo evaporare completamente. Aggiungere poi i pomodorini, l’aglio, le olive nere snocciolate e tagliate a pezzetti, il prezzemolo e l’olio. Completare con sale e pepe e lasciare cuocere per quindici minuti. Si consiglia di servire i polipetti su crostini di pane o usarli per condire della pasta al dente.

-Daniele Nocera

Per una variante della ricetta consultare:

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