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Mosaici della volta del Battistero di San Giovanni in Fonte
Foto di Gaia Borrelli

Il Duomo di Napoli nasconde innumerevoli tesori, non bastava un miracolo conosciuto in tutto il mondo o l’immenso tesoro frutto della devozione all’amatissimo San Gennaro. Infatti si può tranquillamente affermare che il Duomo stesso sia un tesoro , contenendo al suo interno architetture di inestimabile valore storico e archeologico.

Pochi sanno infatti che il Duomo di Napoli nasconde al suo interno la più antica basilica paleocristiana della città (nonchè prima cattedrale), la Basilica di Santa Restituta , la quale al suo interno cela un altro gioiello paleocristiano, il Battistero di San Giovanni in Fonte.

Il Battistero paleocristiano

I battisteri sono degli edifici che nascondo in realtà grandi misteri. Nel mondo non ne sono stati ritrovati molti, dunque risultano essere dei veri e propri enigmi per gli archeologi moderni.

Con l’editto di Costantino del 313 d.C. si creò un vero e proprio spartiacque nella società romana; difatti a seguito della legalizzazione della libertà di culto, il Cristianesimo divenne religione ufficiale dell’Impero e tale circostanza generò un grandissimo input per l’ architettura paleocristiana.

Il termine battistero rimanda a un’architettura ben definita dell’epoca della Roma pagana, cioè il frigidarium , una vasca presente negli edifici termali. Con l’affermarsi del Cristianesimo a religione ufficiale invece il termine fu accostato a una vasca presente all’interno o a all’esterno di una chiesa dove veniva amministrato il sacramento del battesimo.

Il termine latino derivava dal greco “Baptisma” , che indica l’immersione o la sepoltura. Difatti sostanzialmente il rito del battesimo era considerato come una vera propria forma di morte e rinascita in chiave spirituale.

Forse non si hanno tante testimonianze archeologiche dei primi battisteri poiché in antichità ,anche e soprattutto quando il Cristianesimo veniva ancora professato in clandestinità, i primi riti battesimali venivano amministrati in fonti all’aperto come avvenuto nel fiume Giordano.

La Storia del Battistero di San Giovanni in Fonte

Il Battistero di San Giovanni in Fonte è considerato il più antico battistero paleocristiano d’occidente e insieme ad altri monumenti quali ad esempio le Basiliche paleocristiane di Cimitile , costituisce un comparto storico e archeologico che non ha nulla da invidiare alle meravigliose e celebri basiliche di Ravenna.

Il battistero non è così famoso in quanto risulta piuttosto celato al grande pubblico: esso infatti doveva originariamente essere un edificio a sé stante mentre oggi è inglobato all’interno della Basilica di Santa Restituta. Ad esso infatti si accede da una porticina posta nella navata destra della Basilica, pagando un biglietto d’ingresso.

Il Battistero di San Giovanni In Fonte sarebbe stato costruito,contemporaneamente alla Basilica di Santa Restituta, a seguito dell’editto dell’ Imperatore Costantino intorno al 362-408 d.C., dunque presumibilmente sotto il vescovo Severo,il dodicesimo della cronotassi episcopale partenopea.

Architettura del Battistero

L’edificio del battistero è costituito da due parti ineguali , la prima è a pianta quadrata ed è direttamente connessa dal lato sud con la Basilica di Santa Restituta; la seconda area è delimitata sul lato nord da un portico rettangolare. Il portico è un’aggiunta successiva e risale all’incirca al 1644 e serviva da raccordo con il Palazzo Arcivescovile.

Anche qui come in altri battisteri viene a concretizzarsi un simbolismo mutuato dalla tradizione pagana, che vede accostata la dimensione terrestre espressa con il “quadrato” (la forma della sala) al “cerchio” (la forma della vasca). In questo senso si viene a creare una sorta di connessione ideale tra terreno e spirituale che in questo caso trova la sua espressione in un tamburo ottagonale che regge la cupola del battistero.

Il numero 8 risulta particolarmente simbolico in quanto indica sostanzialmente il giorno della rigenerazione. Inoltre l’ottagono sta a significare una sorta di quadratura del cerchio, sempre ad indicare dunque l’incontro tra l’umano e il divino all’atto del battesimo, incontro che dà inizio a una nuova vita.

Originariamente l’edificio del Battistero non era connesso al Duomo ( o per meglio dire alla Basilica), difatti si può notare come il pavimento sia anche posto a un livello più alto.

I mosaici

I motivi musivi sono sicuramente una delle caratteristiche preponderanti dell’architettura paleocristiana e ovviamente il Battistero d San Giovanni in Fonte non fa eccezione.

Sulla volta e il tamburo del battistero ritroviamo un mosaico risalente al V secolo. I colori predominanti sono il  blu turchese e verde, con parti in oro. Purtroppo la decorazione non è giunta sino a noi integra , difatti risulta piuttosto frammentata , sebbene la magnificenza del motivo decorativo sia tutt’ora del tutto percepibile. Lo stile risente ancora di un ambiente classico sebbene siano raffigurate scene relative ovviamente a momenti di consacrazione battesimale.

La calotta della volta è decorata con un cielo con stelle d’oro, bianche e blu, a otto raggi, di diversa grandezza. Al centro della cupola campeggia il monogramma di Cristo (Chrismon) tra le lettere alfa e omega. Il monogramma di Cristo è una combinazione di lettere dell’alfabeto greco, che formano una abbreviazione del nome di Cristo. Questo simbolo è di natura solare e rimanda alla ruota cosmica derivante dagli antichi emblemi solari egiziani. Esso è tradizionalmente usato come simbolo cristiano ed è uno dei principali cristogrammi. Al di sopra della croce troviamo la mano di Dio che regge una corona di alloro con due nastri .

La cornice dorata che circonda la decorazione è ornata di rami, palme, canestri di frutta con uccelli di vario genere. Tra due palme troviamo anche la fenice nimbata. Dal bordo dei drappi blu, verdi e dorati incorniciano delle scene bibliche; di queste ne rimangono quattro, raffiguranti: la Traditio legis, la samaritana e le nozze di Cana, la pesca miracolosa o Pietro che cammina sulle acque e le pie donne al sepolcro.

Particolare del Chrismon
Foto di Gaia Borrelli
Foto di Gaia Borrelli

Il Battistero di San Giovanni in Fonte è un luogo unico, come il tempio che lo ospita, ovvero il Duomo di Napoli, un’architettura maestosa celata nel pieno del centro antico che non smetterà mai di stupirci.

Le ricchezze della nostra terra sono ineguagliabili e meritano tutto il nostro rispetto, non dimentichiamolo mai.

  • Gaia Borrelli

Bibliografia

  • Le origini e le forme del Battistero,Cecilia Maria Paolucci,BTA – Bollettino Telematico dell’Arte, 3 Maggio 2003, n. 320
  • Marisa Uberti, Il mistero dei Battisteri paleocristiani: tombe e matrici

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  1. Maria Pia de Rosa Avatar
    Maria Pia de Rosa

    Ho conosciuto questo tesoro grazie all’ascolto di padre Hernandez. Andrò prestissimo a vederlo. Grazie a voi per questo blog interessantissimo.

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