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Quello tra Caravaggio e Napoli è un rapporto davvero speciale che ha influenzato l’intero panorama artistico della città. Esiste una Napoli “pre-Caravaggio” e una Napoli “post-Caravaggio”: questo è fuori da ogni dubbio! E per fortuna in città si custodiscono gelosamente le prove del suo passaggio. La Flagellazione di Cristo conservata al Museo di Capodimonte è una di queste.

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Caravaggio l’assassino

Prima di parlare della Flagellazione di Cristo è giusto contestualizzarla. Caravaggio arriva a Napoli nell’autunno del 1606 con alle spalle l’accusa di omicidio. A Roma, infatti, durante una lite uccide Ranuccio Tomassoni, un suo antico rivale. Il suo primo soggiorno in città dura meno di un anno, durante il quale dipinge molti capolavori tra cui le Sette opere di Misericordia e la Madonna del Rosario.

Nel 1607, sempre per sfuggire alla condanna, Caravaggio abbandona Napoli alla volta di Malta, al servizio del Gran Maestro dell’Ordine. Ma anche questo soggiorno sarà breve (anche qui viene arrestato!) così, dopo una sosta in Sicilia (tra Siracusa, Messina e Palermo) scappa nuovamente a Napoli nell’estate del 1609. La sua vita però si fa molto complicata tra agguati di sicari, risse e malattie. Muore il 18 luglio a Porto Ercole, qualche giorno prima di ottenere la grazie da papa Paolo V.

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La “Flagellazione di Cristo”: tra primo e secondo soggiorno napoletano

La Flagellazione di Cristo di Capodimonte fu eseguita da Cavaraggio tra il primo e il secondo soggiorno a Napoli. Questa grande tela fu commissionata da Tommaso de’ Franchis che possedeva una cappella familiare all’interno della chiesa di San Domenico Maggiore. E infatti questa tela fu conservata in questa chiesa fino al 1972, quando fu trasportata al Museo di Capodimonte.

Se alcuni documenti hanno confermato il 1607 come data della commissione, più incerta è quella di conclusione. Per alcuni studiosi fu completata da Cavaraggio prima della partenza per Malta, per altri alla fine del suo secondo soggiorno. Alcune radiografie del dipinto hanno infatti mostrato come in origine, al posto del flagellatore sulla destra, vi fosse una figura inginocchiata, forse il committente. Lo stesso aguzzino presenterebbe, inoltre, delle analogie con una figura del Seppellimento di S. Lucia eseguito in Sicilia.

Descrizione dell’opera

La Flagellazione di Cristo di Caravaggio presenta al centro, lievemente spostato verso sinistra, il corpo statuario della vittima coronata di spine, in attesa di essere flagellata da tre aguzzini, ognuno dei quali è caratterizzato da un’azione. Quello a sinistra, con l’espressione del volto fortemente caricata, strattona Gesù per i capelli mentre con l’altra regge una verga. Quello a destra, invece, sferra un calcio al polpaccio di Cristo, sbilanciandolo. L’ultimo, infine, è rannicchiato a terra nell’atto di preparare una nuova frusta.

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Caravaggio, Flagellazione di Cristo, olio su tela, 286 x 213 cm, Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte

Forte direzionalità della luce, scena immersa in un ambiente spoglio e cupo dove l’unico elemento architettonico è la colonna in corrispondenza del corpo di Cristo, volti caricaturali e accentuato realismo: gli elementi della pittura di Caravaggio sono ben presenti in questa Flagellazione di Cristo. Cristo pare accumulare sul suo corpo tutta la luce, inondando i suoi carnefici di luce riflessa. Stoico nella sua sofferenza. La scelta delle tonalità opache dei colori rinforza il tono drammatico della scena.

Napoli e Caravaggio: un binomio indissolubile

“Torbido e contenzioso”: così Giovanni Pietro Bellori definisce il carattere di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio. Aldilà del suo animo turbolento, di una cosa siamo certi: i suoi quadri sono dei veri e propri patrimoni dell’umanità. E Napoli non può che essere fiera di accogliere, oltre alla Flagellazione di Cristo di Capodimonte, tante altre testimonianze del suo passaggio in città.

Fonti

  • P. De Vecchi – E. Cerchiari, Arte nel tempo. Dalla crisi della Maniera al Rococò, Bompiani, 2004
  • Corriere della Sera, I capolavori dell’arte. Caravaggio. Canestra di frutta, 2014
  • Corriere della Sera, I capolavori dell’arteMusei del mondo. Museo di Capodimonte, 2016
  • G. Bora – G. Fiaccadori – A. Negri, I luoghi dell’arte. Dalla Controriforma all’Impressionismo, Electa 2010
  • Touring Club Italiano, Guide d’Italia. Napoli e dintorni, Touring Editore 2008.
  • AA.VV. Capire la pittura. Caravaggio, Fabbri 1989.
  • F. Gualdoni (a cura di), I maestri dell’arte italiana. Caravaggio, Centauria 2020

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