La Costiera Amalfitana è famosa in tutto il mondo. Tante sono le immagini da cartolina che fanno parte dei ricordi dei viaggiatori o che continuano a ispirare nuovi viaggi. Ma la Divina riesce sempre a sorprendere anche i visitatori più affezionati. Cosa fare in Costiera? Vi proponiamo alcune attività da sperimentare per scoprire la Costiera profonda, quella che si rivela un po’ alla volta e a uno sguardo più attento, oltre i paesaggi più noti.
1) Visitare Albori, tra i borghi più belli d’Italia
Fa parte della rete dei Borghi più belli d’Italia. Frazione di Vietri sul Mare, Albori si estende nella parte alta, connettendo un gruppo di tranquille casette con i sentieri montani e la spiaggia di Marina d’Albori, raggiungibile al termine di una classica scalinata della costiera. Il panorama da Albori è invidiabile, ma è nei vicoli che ci si immerge nella vita incantata del borgo, incastrati tra loro per aprirsi improvvisamente in un piazzale dove tutto possono radunarsi, eredità delle esigenze difensive di cui doveva tener conto l’urbanistica di un tempo. Tra le attività commerciali tradizionali del borgo troviamo una storica bruschetteria.
2) Pagaiare fino alla Grotta di Pandora
Soltanto via mare è possibile arrivare alla Grotta di Pandora, al largo delle coste di Maiori. Noleggiando un kayak si raggiunge la spettacolare cavità costiera in circa 10 minuti. Trattasi di una grande fessura nella parete rocciosa, capace di ospitare le grosse imbarcazioni che, purtroppo, insistentemente transitano nell’area rompendone l’equilibrio. La grotta è costellata di stalattiti e l’acqua regala varie sfumature di azzurro. Lungo le rocce attorno la cavità troviamo delle spettacolari vie per la disciplina del Deep Water Soloing, una forma di arrampicata libera che si pratica sulle scogliere.
3) Ritornare bambini tra i murales di Figlino
Figlino è una delle 13 frazioni di Tramonti, polmone verde della costiera. Qui veniva organizzato un festival di artisti di strada, dedicato ogni anno a un diverso tema dell’universo favolistico Disney e non solo. I destinatari del festival erano i bambini di Tramonti e dei paesi limitrofi. Negli anni l’evento divenne sempre più complicato da organizzare, al punto da essere interrotto. Lo ricordano le tante saracinesche ancora addobbate con i murales ritraenti i personaggi delle fiabe. Un commovente contrasto con la silenziosissima stradina centrale del borgo, dove non si sentono le voci dei bambini.
4) Sorseggiare un Lemon spritz nella piazza del più piccolo comune italiano
In un bar della piccola piazza di Atrani, comune già di per sé molto piccolo, fu inventato nel 1997 il Lemon spritz. Si tratta di una bevanda che in origine prevedeva una base di granita di limone con acqua frizzante, ma che si trasformò aggiungendo prosecco con note di vodka e limoncello. L’idea di aggiungere l’alcol venne a un cliente, segno delle contaminazioni di mode e culture che avveniva e avviene grazie ai viaggiatori del più piccolo Comune d’Italia. Un cocktail shakerato con lo stile amalfitano.
5) Viaggiare nel tempo tra le felci giganti
In una speciale valle amalfitana, dove il clima si inverte e l’acqua scorre limpida, sono sopravvissute alle glaciazioni delle felci giganti, risalenti al Cenozoico, 65 milioni di anni fa. Esposizione a sud, alti costoni rocciosi, correnti marine e tanta acqua creano una piccola oasi nel cuore della costiera. Siamo nella Valle delle Ferriere, a Scala, dove la vegetazione segue altre regole e si prende gioco del tempo.
6) Infilarsi nella Grotta dei drappi
Furore, soprannominato il “comune che non c’è” per la sua particolare estensione verticale, nasconde nel suo territorio alcune grotte davvero suggestive. Partendo dai sentieri di Bomerano di Agerola si raggiunge facilmente l’area delle Grotte di Santa Barbara. Siamo ai piedi dei ruderi di un antico monastero, di cui oggi si riesce a identificare ben poco, tra spaventose e gigantesche cavità rocciose. Tra le tante ve ne è una però molto piccola, a misura d’uomo più o meno, la Grotta dei Drappi. Si riesce a entrare facilmente dentro, una persona per volta, per ritrovarsi circondati da pieghe stalattitiche che in sequenza mutano lentamente il colore. Una piccola opera d’arte della natura.
7) Acchiappare pistrici tra le chiese di Ravello e Positano
Il Pistrice è un mostro marino con la testa di drago e la coda di serpente. Da esso deriverebbe la volpe pescatrice, animale simbolo della Costiera, i cui abitanti mescolano sia abitudini contadine che altre legate alla pesca. Siamo tra mare e montagna e non potrebbe essere altrimenti. Il mostro, protagonista di un episodio biblico, lo troviamo rappresentato a Ravello sia nel Duomo che nella chiesa di San Giovanni del Toro, ma anche sul campanile della chiesa di Santa Maria Assunta a Positano, dove è anche accompagnato da una…volpe pescatrice.
Riferimenti:
Antonio Parlato; Del Pistrice immane di Positano e di altre mostruose creature delle acque; 2012
https://authenticamalficoast.it/il-sapore-del-limone-in-uno-spritz/
L’Italia non finisce mai, Napoli e dintorni; 2020.
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