santa maria di monteverginella
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La Chiesa di Santa Maria di Monteverginella si trova nel centro storico della città di Napoli, situato in via Giovanni Paladino, un’antica chiesa risalente all’età angioina. Il vialetto ospita la movida notturna dei giovani e l’edificio suscita sempre un particolare fascino tra coloro che sostano per trascorrere le serate del fine settimane in questa zona. Una struttura su cui è difficile non porsi delle domande per la sua aura di mistero.

Chiesa di Santa Maria di Monteverginella: costruzione dell’edificio

Chiesa di Santa Maria di Monteverginella – Photo Credits Ecampania.it

La Chiesa è un capolavoro artistico che sorge su un’antica insula greca. L’edificio venne fondato nel 1314 da Bartolomeo di Capua, protonotario del re Roberto d’Angiò, che volle costruire la chiesa dove si trovava un’edicola votiva dedicata a Santa Maria dello Spirito con l’annesso monastero. Per questo motivo dovette abbattere alcune delle sue proprietà e, una volta finiti i lavori, donò tutto ai Frati Benedettini di Montevergine. La chiesa che oggi possiamo vedere è stata fondata nel 1588 e questo nuovo nucleo si affiancò a quello vecchio, che sorgeva dove oggi c’è il chiostro.

I monaci furono costretti a restaurarla nel 1741 a causa di un terremoto e la chiesa assunse un carattere rococò. Nel 1800 si insediarono i Caracciolini, ovvero i Chierici Regolari Minori. Questi vennero espulsi e nel 1871 la chiesa venne affidata alla Confraternita di Santa Maria della Vittoria a Buoncammino. Dal 1935 se ne prendono cura le Figlie di Maria Ausiliatrice.

Chiesa di Monteverginella: gli artisti

Il primo architetto ad averci lavorato è stato Vito Alfieri e successivamente fu rimaneggiato da Francesco Antonio Picchiatti. Le decorazioni interne sono state apportate da Vaccaro nel 1726. Nel 1843 venne ristrutturata da Gaetano Genovese che eliminò le decorazioni settecentesche. L’interno presenta un’unica navata, a croce latina ed è dotata di cinque cappelle per lato. Sul soffitto ci sono tre tele che raffigurano la Visione di San Guglielmo da Vercelli, Apparizione di Cristo a San Guglielmo da Vercelli e Madonna con Bambino in gloria e Santi, opere di Vaccaro. L’artista ha realizzato anche il disegno sul pavimento in cotto e marmi policromi della navata e della sagrestia.

Numerosi pittori hanno realizzato le opere presenti nel transetto e nelle cappelle laterali tra i quali: Antonio Licata, Luca Giordano, Avanzino Nucci, Fabrizio Santafede, Ferrante Amendola etc. Gli affreschi del Seicento sono stati realizzati da Belisario Corenzio. Nell’edificio sono conservati i corpi San Francesco Caracciolo e tre sante martiri: Santa Gatuzia, Santa Cristina e Santa Ermione. Il chiostro presenta una forma rettangolare con ventotto pilastri di piperno e da altri pilastri ornati con capitello tuscanico in travertino. Al centro si trova un pozzo del XVII secolo.

Le dieci cappelle della Chiesa di Santa Maria di Monteverginella

Lo spiazzale del complesso è famoso per la Cappella Dell’Immacolata Concezione che oggi costituisce l’ingresso del monastero, ma nel 600 questa era la Cappella del Seggio di Nido. Una delle più importanti delle dieci è la Cappella dedicata alla Madonna di Montevergine al quale centro si trova un quadro monumentale con la Madonna sul trono, quadro che non ha mai subito variazioni. Si trova la Cappella De Marinis che conserva delle reliquie di oricalco metallico, queste si trovano sotto il dipinto di San Michele Arcangelo. Altra importante è la Cappella D’Afflitto dove viene conservato un bellissimo pavimento risalente al Settecento.

Dopo tanti anni di chiusura la chiesa ha riaperto nel 2019 grazie all’opera di restauro curata dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il comune di Napoli, alle già citate figlie di Maria Ausiliatrice e al centro di aggregazione universitario giovanile Salesiane di Don Bosco. Hanno dato vita ad un progetto di riqualificazione del complesso che comprende delle visite gratuite, permettendo anche ai giovani di lavorare ed attivare un movimento positivo e di crescita.

Sitografia

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