Il busto di Pulcinella si trova nel centro storico di Napoli, a pochi passi da via dei Tribunali, un vialetto che non passa inosservato anche grazie alle arcate. Siamo nel Vico del Fico al Purgatorio, vicino la Chiesa del Purgatorio ad Arco e al Teatro Instabile Napoletano (T.I.N). Questa stradina collega il Decumano Maggiore dei Tribunali al Decumano Inferiore, via San Biagio dei Librai, la nostra Spaccanapoli.
Il busto di Pulcinella: un dono per Napoli
Busto di Pulcinella – Photo Credits Napolitoday.it
Il busto di Pulcinella è un’opera realizzata in bronzo, creata nel 2012, alta un metro e venti e posata su un basamento di pietra. Lo scultore è Lello Esposito, ha realizzato il primo esemplare nel 1973 usando Das e ferro filato per destinarla alla propria bancarella a via Scarlatti. L’ha donata alla sua città. Oggi la statua è diventata una tappa fissa per i turisti e per i napoletani più superstiziosi, una delle attrazioni più apprezzate e fotografate di Napoli.
Le sono state attribuite centinaia di interpretazioni come per ogni simbolo del folklore napoletano. Negli ultimi anni il naso del busto diventa di un colore sempre più chiaro, quasi più dorato; in realtà è il bronzo, il materiale di cui è fatta la statua, che sta venendo allo scoperto. La statua si sta consumando e questo avviene per il successo che sta avendo, si dice che toccare il naso del busto di Pulcinella porti fortuna.
La storia della famosa maschera napoletana
Pulcinella è la maschera napoletana più antica e popolare. Apparso per la prima volta nel 1300, il suo nome indicava una persona noncurante e perditempo, letteralmente significava “piccolo pulcino“. Con la diffusione del Cristianesimo la maschera sparì per molto tempo, ricomparendo con la nascita della Commedia dell’Arte. Le sue origini furono attribuite a all’attore Silvio Fiorillo durante i primi decenni del Seicento, tuttavia indossava una maschera completamente diversa da quella a cui siamo abituati ora. Carattere del volto del personaggio sono il naso ricurvo, gli occhi molto piccoli e il volto pieno di rughe. Ha una voce stridula e nel nostro dialetto, il suo nome deriva da “polleciniello” : gallinaccio nero.
La maschera rappresenta il “tipo napoletano“, un personaggio che nonostante i suoi problemi riesce sempre ad apparire sorridente prendendosi gioco dei potenti. Altre sue peculiarità sono la camminata buffa e la totale incapacità di custodire un segreto o una confessione, fatto da cui deriva l’espressone “segreto di Pulcinella“.
Lello Esposito: l’artista
Artista, scultore e pittore partenopeo nato nel ’57, lavora tra Napoli e New York. Nella nostra città ha fondato un laboratorio nelle scuderie di Palazzo Sansevero, in piazza San Domenico Maggiore; nella Grande Mela ha scelto una zona di Brooklyn. L’artista ha esposto le sue opere in grandi musei di città importanti: Parigi, Budapest, Madrid, Berlino, Dusseldorf, Bonn, nel Principato di Monaco, in Grecia e Tokyo. Il progetto di Lello Esposito è basato sulla volontà di reinterpretare gli archetipi napoletani in chiave moderna, in modo da regalagli un’anima immortale e liberarla dall’immobilismo del passato.
Afferma che Pulcinella è un personaggio che lo accompagna da sempre, rappresentandolo spesso in atti legati alla tradizione napoletana come mangiare la pizza o nella sua tipica gestualità. Ha visitato le gallerie d’arte di Londra, New York e Shangai e da questa esperienza ha voluto rappresentare il suo simbolismo usando una chiave più universale ricorrendo a tecniche innovative, nuovi materiali e colori forti, sgargianti. La maschera resta una costante delle sue opere e la vediamo sempre piena di segni, di grinze, un volto corrugato. Non vuole nascondere le emozioni e le sofferenze di un personaggio legato alla risata e alla burla.
Bibliografia
Napolitoday.it
21secolo.news
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