Stazione Duomo

La stazione Duomo della Linea 1 è la stazione più moderna della Metropolitana di Napoli. Durante i lavori per la sua realizzazione sono stati trovati tantissimi reperti archeologici che oggi sono in parte conservati al Museo Archeologico Nazionale, altri invece sono conservati nella stessa stazione Duomo.

Continuiamo il nostro viaggio per le stazioni della Linea 1 della Metropolitana di Napoli, chiamata dai napoletani anche Linea nuova, per distinguerla dalla “linea vecchia”, soprannome della Linea 2, che da Barra arriva fino a Pozzuoli. Questa volta, la nostra fermata è una nuovissima Stazione Duomo.

La Stazione Duomo è stata progettata dallo Studio Fuksas, studio appartenente all’omonimo architetto di fama mondiale Massimiliano Fuksas, ed è stata inaugurata il 6 agosto 2021, dopo ben 20 anni di lavori.

Come mai tutto questo tempo per aprire la stazione Duomo?

I numerosi ritardi nei lavori sono stati causati dal ritrovamento di numerosissimi reperti archeologici di età greco-romana che hanno visto nuovamente la luce dopo circa 2000 anni. Tra i reperti, troviamo un tempio dedicato ai Giochi Isolimpici risalente ai I secolo d.C., una pista da corsa di un ginnasio e un porticato ellenistico di età Flavia.

Si tratta di reperti archeologici di rilevanza molto importante per la storia di Neapolis. Il Tempio era stato voluto dal primo imperatore romano, Augusto, nel 2 d.C., per celebrare i giochi isolimpici, che erano equiparati a quelli che si svolgevano nella città greca di Olimpia ogni cinque anni. Il tempio fu costruito a Neapolis in quanto era considerata la città più greca d’Occidente.

Gli scavi sono ancora in corso, e chissà cos’altro ci nasconde il sottosuolo partenopeo.

Nel progetto dell’architetto Fuksas troviamo anche una grande cupola di vetro e metallo, insolita per una stazione della metropolitana.

La Stazione Duomo ha una profondità di circa 40 metri e si sviluppa su 4 livelli. Al primo livello, possiamo ammirare i resti del Tempio dei Giochi Isolimpici, messo in evidenza anche dalla cupola in vetro che permette di rendere ancora più luminoso l’atrio della stazione.

Dopo aver percorso l’atrio e superati i tornelli, inizia una discesa nelle viscere della terra che è accompagnata da pannelli in acciaio retroilluminati di forma esagonale che cambiano colore a seconda delle ore della giornata. I colori vanno dal celeste del giorno all’arancione, colore tipico del tramonto.

Così come la Stazione Toledo, dove sono numerosissimi i richiami al suolo e al sottosuolo di Napoli, così anche nella Stazione Duomo, abbiamo richiami a Napoli: le scale sono in pietra lavica, mentre il pavimento è in travertino.

Intanto, continueranno gli scavi archeologici per portare alla luce gli altri resti archeologici.

Piazza Nicola Amore durante i lavori per la costruzione della cupola della stazione duomo - foto di Giuseppe Criscuolo, dal gruppo Facebook "Napoli ieri e oggi"

Piazza Nicola Amore durante i lavori per la costruzione della cupola della stazione duomo – foto di Giuseppe Criscuolo, dal gruppo Facebook “Napoli ieri e oggi”

La Stazione Duomo e le modifiche a Piazza Nicola Amore

Così com’è accaduto a tantissime piazze napoletane, che hanno subito modifiche nel corso degli anni, come ad esempio Piazza Municipio, anche Piazza Nicola Amore ha subito delle modifiche, dovute anche ai cambi di progetto per la sottostante Stazione Duomo. “E quattr palazz”, soprannome di Piazza Nicola Amore, sono stati realizzati alla fine del XIX secolo, in seguito ai lavori del Risanamento e in seguito alla costruzione di Corso Umberto I. Nei suoi primi decenni di vita, in questa piazza era presente una statua con una fontana, poi è stata costruita una rotonda che in seguito è stata eliminata e al suo posto l’area è stata in parte pedonalizzata.

Viaggiando con la macchina del tempo fino a 2000 anni fa, noteremmo che la zona dell’attuale Stazione Duomo, era una zona costiera. La linea di costa infatti era molto più arretrata rispetto a ora. In questa zona avremmo visto il Tempio dedicato ai Giochi Isolimpici.

Termina qui il nostro viaggio, saliamo sul treno giallo della metro pronti per visitare una nuova stazione, la prossima fermata sarà Università.

Bibliografia

Anm Napoli.it

Pastura, G., Romagnoli, G. Archeologia dell’Architettura, XXVII.2, 2022 – La città e le case. Normative, funzioni e spazi (XII-XIV secolo) Atti del convegno internazionale di studi (Soriano nel Cimino, 7-10 aprile 2021)

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