La Chiesa di San Carlo all’Arena è una delle chiese più note di Napoli. Situata in Via Foria, nell’omonimo quartiere di San Carlo all’Arena, è uno straordinario esempio di architettura neoclassica.
La Chiesa di San Carlo all’Arena, progetto di Giuseppe Nuvolo
Essa fu costruita nel XVII secolo da Silvestro Cordella, su progetto di Giuseppe Nuvolo, esponente del manierismo e del primo barocco napoletano e artefice di alcune dei Complessi più belli della città, tra cui la Chiesa di Santa Maria della Sanità con la sua cupola maiolicata e la Basilica del Carmine Maggiore.
I cistercensi furono i realizzatori della chiesa, completata nel 1621. La chiesa fu poi utilizzata come rifugio militare durante il periodo francese.
Un capolavoro dell’architettura neoclassica
La Chiesa di San Carlo all’Arena è un Pantheon quadrangolare sormontato da una cupola. L’aspetto che ci appare oggi, con finiture neoclassiche, fu opera di un restauro dell’architetto Francesco De Cesare nel corso del XIX.
Nonostante la chiesa sia un tradizionale e molto diffuso esempio di architettura neoclassica, la pianta ellittica è una scelta piuttosto insolita per un edificio di quest’epoca: le chiese neoclassiche, infatti, prediligono una pianta rettangolare, oblunga o a croce latina.
L’interno invece appare come una pianta ellittica, così come la cupola che sormonta l’aula centrale. Circondata da sette altari, è decorata con stucchi, affreschi e marmi.
Raffinati gli stucchi, realizzati con tecnica dalle forme delicate, mentre i marmi decorano i sette altari, le balaustre e gli altri elementi interni.
Si tratta di un tipico esempio di architettura neoclassica, di ispirazione greco-romana.
Il Cristo Crocifisso di Michelangelo Naccherino
La Chiesa di San Carlo all’Arena è nota anche per le opere d’arte in essa contenute, di grande valore storico artistico, tra cui il celeberrimo Cristo Crocifisso di Michelangelo Naccherino, vero capolavoro del Rinascimento napoletano. L’opera fu gravemente danneggiata da un incendio del 1923. Restaurato e parzialmente recuperato, è oggi esposto in una delle cappelle di questo edificio di culto. Le crepe dovute ai danni, sul volto e sul corpo di Cristo, contribuiscono a conferire alla figura di Gesù un’umana sofferenza per le pene della croce, attribuendo all’opera una maggiore drammaticità.
Naccherino era uno scultore e architetto italiano, attivo principalmente nel Regno di Napoli e di Sicilia. Promotore di un rinnovamento artistico, seguì lo spirito della Controriforma.
Allievo del Giambologna, Naccherino era nato a Firenze si trasferì a Napoli nella seconda metà del XVI secolo, dove iniziò a lavorare come scultore. Noto soprattutto per le opere di carattere devozionale e la loro intensa espressione, nel 1575 a Palermo collaborò alla realizzazione della nota Fontana Pretoria.
Tornato a Napoli qualche anno dopo, Naccherino realizzò una serie di opere. Oltre al Cristo Crocifisso è sua anche la Madonna del Carmine nella Chiesa di San Giovanni a Carbonara e una Pietà realizzata per la Cappella del Palazzo del Monte di Pietà. La figura di Naccherino all’interno della Chiesa di San Carlo all’Arena restituisce la dimensione e l’importanza che questo imponente edificio di culto doveva rivestire. Tra gli altri elementi di interesse, spiccano un organo a canne del XVIII secolo, realizzato da Giovanni Battista Cuciniello, una statua raffigurante San Carlo Borromeo di Francesco Queirolo e una serie di dipinti di artisti napoletani, realizzati tra il XVII e il XVIII secolo.
Bibliografia:
Le chiese di Napoli. Viaggio indimenticabile attraverso la storia artistica, architettonica, letteraria, civile e spirituale della Napoli sacra, Vincenzo ReginaSulla vita e sulle opere di Michelangelo Naccherino: appunti, Antonino Maresca di Serracapriola
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