Forse un curioso gioco della sorte volle che il nome Guerriera Guerrieri fosse destinato a incarnare una delle donne più combattive della storia napoletana, impegnata nella battaglia di difendere un prezioso patrimonio di libri dal fuoco del secondo conflitto mondiale.
La sua fu una guerra combattuta nel silenzio della polvere, nel segreto di trasporti misteriosi che andavano dal golfo all’entroterra, per portare in salvo quel tesoro dal valore inestimabile.

Guerriera Guerrieri
Un ritratto di Guerriera Guerrieri

Chi era Guerriera Guerrieri?

Guerriera Guerrieri si laurea a pieni voti all’università di Napoli in lettere classiche e diventa insegnante, ma decide di abbandonare la sua professione, quando le viene affidato l’incarico di riordinare la biblioteca della Reggia di Capodimonte. Affascinata dall’essere circondata da quei volumi studiati in gioventù ed altri ancora sconosciuti, forse per questo ancor più attraenti, decide di dedicare la propria vita al lavoro in biblioteca.

Ben presto diviene così direttrice della Biblioteca Nazionale di Napoli, la maggiore italiana dopo Roma e Firenze. Ma siamo negli anni della Seconda Guerra Mondiale e Napoli subisce i bombardamenti che stanno distruggendo a poco a poco la città intera, abbattendo monumenti e spazzando via opere d’arte.
Considerato il pericolo imminente che la città stava vivendo, tra il ‘43 e il ’45 Guerriera decide di raccogliere i testi più rari e con le sole armi dell’arguzia e dell’amore sconfinato per quelle opere, sceglie i luoghi più sicuri e accompagna personalmente i camion nei trasporti. Più volte rifiuta di cedere quel patrimonio ai nazisti o agli alleati e nasconde con cura i preziosi papiri di Ercolano in 75 casse in un’apposita “cripta” al piano terra della struttura.
Nel frattempo i bombardamenti continuano e il 4 agosto 1943 la biblioteca viene colpita in pieno, ma le sue sale sono ormai vuote.

Un atto di eroismo

Senza il coraggioso impegno di Guerriera Guerrieri, sarebbe probabilmente scomparso uno dei più grandi patrimoni librari italiani.
Queste sono le parole che Benedetto Croce le dedica nelle sue sedici lettere:
[…] se io ora penso che tutto il patrimonio delle biblioteche governative è salvo per l’amore e la devozione della Signora Guerrieri il mio animo si riempie di gratitudine.
La donna accompagna il suo lavoro alla scrittura di un diario che diventerà una notevole testimonianza del suo operato. Appunta, notte dopo notte, i suoi pensieri e preoccupazioni, fino a stendere l’ultima pagina, quando il suo animo rasserenato può finalmente sospirare e guardare al glorioso futuro della biblioteca:
Lentamente la vita della Biblioteca si è avvicinata alla normalità, ma c’è ancora moltissimo da fare. […]
È in particolar modo ora gradevole il ritorno a una consuetudine di lavoro che fu spezzata. […]
Ci accingiamo con nuova cura a completar collezioni, a colmar lacune, a rendere più utile e accogliente la Biblioteca allo studioso.
E che la bufera passata non sia che un ricordo amaro, quale di ammalato che torna alla vita e questa più apprezza e più sollecitamente tutela.

Laura d’Avossa

Riferimenti:
https://www.aib.it/aib/editoria/dbbi20/guerrieri.htm

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