In Cilento, il borgo di Trentinara è diventato famoso per la sua preta ‘ncatenata, una leggenda d’amore. Una strada dedicata all’amore, quello giovanile e passionale, profondo, intenso e totalizzante fino alle conseguenze estreme. Al termine proprio di “via dell’Amore”, infatti, c’è la statua che raffigura due giovani abbracciati, i simboli di un amore atroce e profondo di una leggenda locale.
La leggenda di Saul e Isabella
Il racconto degli avvenimenti è a metà fra leggenda e storia. Ed è una di quelle storie che avrebbe amato raccontare Matilde Serao nei suoi libri di leggende napoletane.
Ci troviamo in un tempo imprecisato, ma potremmo immaginare che la leggenda sia nata più o meno nel XVIII secolo, quando il Cilento era terra di briganti e la famiglia De Angelis acquisì il feudo e il titolo di marchesi di Trentinara: in quei tempi le terre in costiera erano flagellate dalle frequenti incursioni di pirati e corsari saraceni, mentre l’interno era pericolosissimo a causa della presenza di bande di delinquenti, guidati dalla loro perversa idea di giustizia, regole e questioni d’onore non tanto diverse da quelle dei “guappi” della città.
In questo tempo imprecisato c’era un tale Saul, un nome proveniente da coste lontane, che era capo di una banda di briganti. La sua bellezza straordinaria, i capelli ricci e gli occhi scuri e profondi, degni del Sarracino della canzone napoletana, fecero innamorare Isabella che all’epoca era poco più che adolescente, figlia probabilmente proprio dei De Angelis.
Il loro primo incontro non fu d’amore: il feroce Saul aveva organizzato con la sua banda un’irruzione nel palazzo del marchese di Trentinara per realizzare un furto. Dentro l’edificio, però, si fecero scoprire dall’unica residente. Avvenne uno scambio di sguardi con la terrorizzata Isabella. E fu incredibilmente amore.
Un po’ come una forma ancora più estrema della sindrome di Stoccolma, la giovane si innamorò del ladro. E lui, fulminato dallo stesso sguardo, decise di desistere dal furto e fuggì.
Un amore proibito sulla preta ‘ncatenata
Il giorno dopo i due si incontrarono, forse per caso, forse per quel destino che segna tutte le leggende d’amore. Cominciarono a frequentarsi e consumarono il loro amore in un anfratto chiamato “preta ‘ncatenata” perché è fisicamente formato da due rocce sovrapposte, come se fossero incatenate fra di loro. Di fronte a loro, solo le stelle e il meraviglioso panorama di Trentinara.
La notizia di questo amore proibito giunse alle orecchie del padre della giovane Isabella, che non poteva di certo tollerare lo sgarbo: mandò dei sicari a uccidere il brigante, con la speranza di eliminare sia un problema che l’amante della figlia.
I due, colti di sorpresa, sacrificarono la propria vita per l’amore: abbracciati, si lanciarono giù per la collina con un ultimo bacio, morendo assieme atrocemente, nella speranza di continuare ad amarsi nel mondo delle anime perse.
Trentinara, il borgo dell’amore
A ben guardarci attorno, tutta la città di Trentinara ha fatto dell’amore un vero e proprio brand turistico dell’intera città, che negli ultimi 6 anni è diventata la meta delle coppie di tutta la Campania. La statua che raffigura gli amanti della preta ‘ncatenata è stata inaugurata nel 2019, allo stesso modo la “Via dell’Amore” è diventata nel 2014 il soprannome alla “Strada Panoramica XII Luglio“: lungo tutta la strada ci sono ceramiche con citazioni di poeti tutte dipinte dal professor Sergio Vecchio. E ancora, sulla “Terrazza del Cilento“, l’immensa terrazza panoramica che in tempi ben più lontani rendeva famosa Trentinara per il suo panorama mozzafiato dalla Costiera alla Calabria, c’è un insolito segnale: “per favore baciatevi qui“.
D’altronde, come fa a non battere forte il cuore davanti a tanta bellezza?
-Federico Quagliuolo
Fotografia: Proloco Trentinara
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