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Gli appassionati lo sapranno di certo: il 4 maggio è lo Star Wars International Day. E vi abbiamo già raccontato di come la nostra terra anche qui ci ha messo il suo zampino: la Reggia di Caserta infatti è stata protagonista indiretta, come set cinematografico, degli episodi di Star Wars: la minaccia fantasma e Star Wars: l’attacco dei cloni.

Ma gli appassionati di storia di Napoli e della Campania di sicuro sapranno anche questo: nell’antica tradizione partenopea il 4 maggio è il giorno dei traslochi.

4 maggio
salvatore di giacomo storie di napoli
Salvatore Di Giacomo

Tant’è vero che esiste anche un detto, ormai caduto in disuso: fa’ ‘nu quatte ‘e maggio, ossia cambiare completamente vita oppure, per senso traslato, incasinare e disordinare il posto in cui ci si trova.

Nella raccolta di novelle Mattinate napoletane, apparsa per la prima volta nel 1886, il grande scrittore e poeta Salvatore Di Giacomo si fece interprete di una Napoli in cui, dietro la miseria e il dolore, si potessero scorgere sprazzi di luce e di bellezza. Una di queste novelle si apre proprio con la descrizione della giornata dei traslochi a Napoli:

Si compie di questi giorni la frettolosa bisogna dello sgombero, ed è un transito incessante di cose che parlano, un viaggio di segreti trabalzanti su pel rotto selciato napoletano. Il lettuccio, la spinetta antica, la poltrona favorita, il boccaletto a fiori, ove così spesso l’amata ha bevuto i pensieri dell’amante, il misero lume a petrolio onde furono rischiarate, presso agli esami, le veglie laboriose d’uno studente di medicina, la gran seggiola a ruote d’un paralitico, il canterano da’ foderi cigolanti in fondo ai quali ammucchiò tutto un tranquillo epistolario amoroso la fiamma d’un impiegato alla Ferrovia, lo spiumaccino invernale, ricordo della povera mamma morta, che usava di tenerlo sui piedi – tutto ciò passa innanzi agli occhi, nel sole, e cammina, e muta posto e va altrove, e passa da una luce d’un quinto piano all’oscurità di un pianterreno, o dal buio al sole, chi sa dove, chi sa dopo che amari rimpianti, e scompare.

Salvatore Di Giacomo, Mattinate napoletane, Polidoro Editore

I riferimenti a questa data non finiscono qui: nel 1907 il drammaturgo Diego Pietriccione scrisse l’opera teatrale  ‘O Quattro ‘e maggio, che una trentina di anni dopo venne trasposto per il cinema nel film Non mi muovo!, diretto da Giorgio Simonelli e interpretato da Eduardo, Peppino e Titina De Filippo.

O ancora; nel 1918 il cantautore Armando Gill scrisse una canzonetta, intitolata proprio ‘E quatt ‘e maggio, il cui protagonista è un commerciante costretto a cambiare continuamente putechella; esiste persino un oggetto tipico del presepe napoletano che rappresenta il carretto dei traslochi e che viene comunemente definito “il carretto del 4 maggio”.

carretto presepe storie di napoli
Il carretto dello sfratto

Le origini storiche del 4 maggio

Ma, insomma, qual è l’origine di questa tradizione ormai caduta? Bisogna immaginare che in un tempo in cui non era così agevole muoversi, anche all’interno della stessa città, trasferire tutto il proprio mobilio e la propria famiglia da una casa all’altra non era semplice; per questo motivo, le autorità nel 1587 decisero di arginare il caos circoscrivendo queste operazioni a una sola giornata dell’anno. L’allora viceré Juan de Zúñiga stabilì che questo giorno fosse il 1 maggio.

Sorse però subito un problema: in quello stesso giorno si festeggiavano i santi Giacomo e Filippo. Al tempo la città era molto devota verso i due santi e tendeva a passare la giornata tra banchetti e baldoria: i cittadini, perciò, si rifiutarono di rispettare la norma, finché nel 1611 il viceré Pedro Fernández de Castro si decise a stabilire il 4 maggio come giornata dei traslochi.

Secondo la norma, entro le 18 di quella giornata l’inquilino vecchio doveva lasciare il posto all’inquilino nuovo – qualcosa che ricorda vagamente l’ansia dell’orario obbligato di check-out in vacanza.

Scherzi a parte, la data venne pressoché accettata, anche perché venne a coincidere con uno dei tre periodi dell’anno (gennaio, maggio e settembre) in cui i proprietari di casa chiedevano agli inquilini il pagamento del pesone, dell’affitto.

La storia delle nostre tradizioni, insomma, si conferma decisamente eclettica: partire da una semplice giornata dei primi di maggio siamo riusciti a passare da Caserta a Napoli, da Star Wars a Salvatore Di Giacomo, dai carretti del presepe ai viceré.

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