Sul presepe si è detto davvero di tutto, o quasi! Ci sono degli aspetti, legati alla storia napoletana e non solo, che rendono ancora più suggestivo il racconto di questo simbolo del Natale a Napoli. Ecco le cinque curiosità che non conoscevi!
La prima immagine della Natività della storia
La prima rappresentazione di Maria risale a quasi 2000 anni fa!
Si trova all’interno della catacombe di Priscilla a Roma ed è databile intorno al III secolo d.C.
L’immagine è dipinta all’interno di un cunicolo in corrispondenza di una sepoltura. Raffigura la Madonna che regge in mano il bambino Gesù. Al loro fianco un profeta indica con il dito una stella.
Nelle stesse catacombe di Priscilla si trova anche la prima Adorazione dei Magi, forse ancora più antica della Natività. Sono testimonianze straordinarie, agli albori dell’idea stessa della sacra rappresentazione.
Un presepio nella Napoli di 1000 anni fa
Pare che a Napoli esistesse un presepe prima ancora di San Francesco.
Tutti concordano che fu San Francesco d’Assisi il primo a immaginare una rappresentazione della Nascita di Gesù. Eppure secondo alcune fonti questo primato spetterebbe a Napoli.
Il presepio viene citato per la prima volta in un atto notarile napoletano del 1021. Pare che si trovasse nella chiesa di Santa Maria ad praesepe. A parlarne è Luigi Correra in un saggio del 1899.
Sebbene sia piuttosto suggestiva, questa teoria tuttora non è pienamente confermata dagli storici.
Il primo presepe scolpito si trova a Roma
Arnolfo di Cambio fu il primo a realizzare un presepe scolpito.
Nel 1291 lo scultore toscano Arnolfo di Cambio scolpì il primo presepio a tutto tondo della storia. L’opera fu commissionata dal primo papa francescano Niccolo IV che voleva rievocare quello di Greccio, realizzato da S. Francesco circa 70 anni prima.
Il gruppo scultoreo fu pensato per la chiesa romana di Santa Maria Maggiore. Anticamente, infatti, questa chiesa era conosciuta col nome di “Sancta Maria in Praesepium”. La chiesa custodiva alcune reliquie legate alla nascita di Gesù tra cui la culla e le fasce.
Il presepio di Arnolfo di Cambio, che possiamo ammirare tuttora con alcune modifiche postume, è essenziale nella scelta dei personaggi: Maria e Gesù, Giuseppe, i tre Magi, il bue e l’asinello.
San Gaetano: l’inventore del presepe napoletano
San Gaetano da Thiene è l’inventore del presepe napoletano.
Trecento anni dopo San Francesco, San Gaetano da Thiene diede un ulteriore impulso allo sviluppo di questa tradizione nella città di Napoli.
Secondo i racconti fu il santo vicentino, ma napoletano di adozione, ad aggiungere ai classici personaggi della natività alcune figure popolane.
Lavandaie, fruttivendoli, calzolai: la composizione inizia a popolarsi di individui che lo stesso San Gaetano da Thiene osservava passeggiando per i vicoli della città di Napoli.
Estasiato di fronte le reliquie della mangiatoia nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma, il santo compatrono di Napoli nel 1530 decise di allestire un presepe in legno nell’Oratorio della chiesa di Santa Maria della Stalletta.
Il presepe Cuciniello
Il presepe napoletano Cuciniello è il più conosciuto della città di Napoli.
È un presepio napoletano del ‘700 donato dallo scrittore Michele Cuciniello che in pieno Ottocento iniziò a collezionare pastori.
La sua raccolta di piccole sculture fu ospitata dal Museo di san Martino, dove tutt’oggi si può ammirare.
Fu lo stesso Cuciniello ad occuparsi dell’allestimento dello “scoglio”, realizzando un effetto scenografico di grande effetto che tutt’oggi colpisce i suoi ammiratori.
Fonti
- L. CORRERA, Il presepe a Napoli, Roma 1899
- L. DE CRESCENZO, Gesù è nato a Napoli, Mondadori 2013.
- V. ERRIQUEZ, Creare e costruire il presepe, De Vecchi Editore 2001.
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