Graziella, l'iconica donna procidana

Graziella è la donna procidana per antonomasia, l’icona è nata dalle esperienze autobiografiche dello scrittore francese Alphonse de Lamartine, per raccontare il viaggio nel quale trovò l’amore.

Un amore shakespeariano a Procida

Il romanzo “Graziella” racconta una struggente storia d’amore tra il facoltoso autore francese, arrivato in Italia per affrontare il suo Grand Tour e la figlia di un umile pescatore procidano, Graziella. La ragazza dalla carnagione scura, gli occhi neri e profondi e le trecce corvine era talmente bella da affascinare da subito il de Lamartine.

Il loro amore vissuto nelle caratteristiche stradine di Procida, iniziò da un’amicizia e sbocciò in un ardente sentimento. I due giovani non furono purtroppo destinati a stare insieme. Lo scrittore, infatti, arrivato al termine del suo viaggio, dovette ritornare in Francia, promettendo alla bella procidana il suo ritorno.

Alphonse de Lamartine non manterrà la promessa fatta, difatti non farà mai ritorno sull’isola, cercando di dimenticare Graziella che a Procida continuò ad aspettare. La ragazza, ammalatasi di tubercolosi, scriverà una lettera al suo Alphonse, in cui dichiarerà i suoi profondi sentimenti e come atto di fede nei suoi confronti: insieme alla lettera gli spedirà una delle sue trecce.

De Lamartine la conserverà per tutta la sua vita, accompagnato dal rimpianto di non aver mantenuto la promessa fatta, a quella donna che aveva amato con tutto sé stesso.

A Graziella è oggi dedicato un museo, che ricostruisce la casa tipica di una famiglia di pescatori procidani nel non lontano 1850, un suggestivo tuffo nel passato che fa vivere le emozioni e i luoghi vissuti dai due sfortunati innamorati.

La sagra del mare e la Graziella

Il mito di Graziella resta nella storia dell’Isola, facendo diventare la ragazza dalle lunghe trecce nere l’icona per eccellenza della donna procidana, tanto famosa da far ribattezzare l’isola nell’”isola di Graziella“.

Il mito della bella isolana rivive ogni anno nella celebrazione della Sagra del Mare, in cui durante la seconda serata della manifestazione viene eletta la Graziella dell’anno. Una competizione a cui possono solo partecipare le ragazze dell’isola, vestite in l’abito tipico. Oltre alla bellezza fisica devono dimostrare anche i valori del personaggio Lemartiniano come la fedeltà, la spigliatezza e la solarità.

La “Sagra del Mare” è una festa tutta procidana, in quanto celebra lo stretto legame che c’è tra l’isola e il mare, infatti la maggior parte degli abitanti vive di mare, essendo marinai, pescatori, armatori.

La sagra nasce nel 1939 ed è una delle manifestazioni più celebri del mare in Italia. Viene organizzata in estate, attirando migliaia di turisti. Si articola in tre serate, in cui nella prima si rende memoria ai caduti in mare, durante la seconda si nomina la Graziella dell’anno, vengono inoltre invitati personaggi dello spettacolo che conducono concerti ed eventi imperdibili.

L’abito alla “greca”

L’abito tipico procidano è una caratteristica fondamentale della Graziella, che ne diventa ambasciatrice da più di un secolo, in quanto ben descritto da de Lamartine nel suo libro. Un abito che racconta la cultura di un’isola, da sempre ricca e cosmopolita.

La bellezza dell’abito somiglia al modello greco, ma le stoffe provengono direttamente dall’Oriente, dando quel tocco esotico all’abito. Arricchito di applicazioni in oro come conchiglie, anfore, insomma tutti oggetti che rimandano al legame con il mare.

Gli elementi più caratteristici dell’abito sono probabilmente il turbante, che ricopre la testa delle giovani, ma soprattutto il cappottino. Questo andava ad identificare lo stato sociale della giovane, che fino al giorno prima del matrimonio ne indossava uno in verde, dopo il matrimonio invece il colore cambiava in rosso.

L’abito tipico si tramanda da generazione a generazione, ed è un vanto per gli abitanti di Procida vederlo indosso alle proprie figlie. Le manifatture pregiate e le tecniche sartoriali vengono anche esse tramandate solo a chi vive ed è dell’isola. Possiamo quindi definire Procida un club esclusivo per pochi, ma aperta e accogliente verso chiunque voglia ammirare una bellezza e un fascino unico.

Bibliografia

Guida d’Italia: Napoli e dintorni, Touring club italiano, IV edizione, 1960

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  1. Andreina Avatar
    Andreina

    Interessante.
    È un piacere leggere le storie della nostra terra.
    Graziella è un simbolo di giovane donna che ha vossuto la vita con semplicità.

  2. Amalia Schiano Avatar
    Amalia Schiano

    I was in Italy a few years ago in August and I was lucky enough to be in Procida for the festival of Graziella, my family and I enjoyed it very much. Can you please let me know what day it will be celebrated in 2022? Thank you
    Amalia Schiano

    1. Imma Galluccio Avatar
      Imma Galluccio

      Hi Amalia, I’m grateful that you enjoyed my article and the beauty of our place. I don’t know when the festival of Graziella will be celebrated, but generally it will be on the end of July and the first week of August. For more informations I advise you to see the official website of Procida.
      bye Imma Galluccio

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