Un bacio che dura migliaia di anni non si trova neanche nella letteratura, se non in quella antica. Nelle grotte di Pertosa – Auletta si può assistere a questa incredibile scena in un luogo magico e dalla grande storia e importanza.
Breve guida delle grotte di Pertosa – Auletta
Le grotte di Pertosa – Auletta si trovano in Cilento, nel massiccio dei Monti Alburni, un massiccio dell’Appennino lucano posto tra la Valle del Sele e quella del Tanagro. Sono le uniche grotte in Italia in cui è possibile navigare un fiume sotterraneo: il Negro.
Il Negro percorre l’interno delle grotte di Pertosa – Auletta per poi riemergere in superficie in corrispondenza dell’ingresso. Il suo nome deriva dal latino “niger” che significa “oscuro“, indicando proprio il buio della grotta dalla quale questo corso ha origine. La traversata della grotta sul fiume è davvero un’esperienza unica con la quale osservare questo capolavoro della natura da una prospettiva decisamente insolita. Ma le sorprese di questo luogo non sono certo finite!
Senza dubbio chiunque abbia visitato le grotte di Pertosa – Auletta non può non essere affascinato dalle concrezioni di carbonato di calcio che emergono dalle pareti. Ma di questo parleremo più avanti!
Un altro primato delle grotte di Pertosa – Auletta è che, a differenza di altre, sono le sole in Europa i resti di un villaggio palafitticolo risalente alla metà II millennio a.C. (circa 4000 anni fa!). Sono quindi una straordinario testimonianza sul più antico popolamento della Valle del Tanagro che si è mantenuta grazie all’azione conservativa dell’ambiente carsico.
Stalattiti, stalagmiti e molto altro
Le grotte di Pertosa – Auletta sono parzialmente visitabili grazie all’attività svolta dalla Fondazione MIDA – Musei Integrati dell’Ambiente. E il primo aspetto che affascina ogni visitatore sono le concrezioni di carbonato di calcio, in particolare le stalattiti e le stalagmiti. Delle vere e proprie sculture della natura, differenti per forma, grandezza e collocazione. Ma qual è la loro origine?
I principali processi che intervengono nella formazione delle grotte (speleogenesi) sono quelli legati alla gravità, al flusso delle acque e alle soluzioni acquose che esercitano la corrosione sui calcari depositando carbonato di calcio in forma di concrezioni. Per semplificare: quando le gocce d’acqua trapelano dalla roccia del soffitto della grotta, si asciugano, depositando dei granelli infinitesimali di carbonato di calcio. Questi granelli, anni dopo anni, si stratificano creando delle concrezioni che si allungano verso il basso (stalattiti).
Le goccioline d’acqua possono anche staccarsi dalla stalattite e cadere al suolo provocando, in tempi simili, la formazione di altre concrezioni che però procedono verso l’altro (stalagmiti). La velocità di creazione di questi fenomeni naturali dipende da diversi fattori, ma senza dubbio richiede migliaia di anni.
Un bacio lungo millenni
E giungiamo finalmente al protagonista indiscusso della nostra storia, quel bacio incantato che stupisce ogni visitatore delle grotte di Pertosa – Auletta. Camminando all’interno dei cunicoli (facendo attenzione a non sbattere la testa in qualche stalattite) vi imbatterete in due profili dalle sembianze umane in procinto di baciarsi.
Angolazione felice? Suggestione? Può darsi, ma a ben vedere la stalattite e la stalagmite hanno realmente una forma antropomorfa. Ed è romantico immaginare che queste due “figure” abbiano aspettato migliaia di anni fino a congiungersi in un’unica cosa.
Quando una stalattite e una stalagmite si incontrano, infatti, danno vita alla colonna, che collega senza soluzione di continuità il soffitto al pavimento delle grotte, con diametri ed altezza differenti.
Un bacio lungo millenni, che rappresenta il lato “fiabesco” delle grotte di Pertosa – Auletta, un luogo ricco di sorprese che aspetta solamente di essere visitato.
Fonti
- https://fondazionemida.com/
- S. CAFARO, S. BRAVI. 2014. Tesori ipogei: alla scoperta delle Grotte di Pertosa-Auletta
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