Paisà
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Paisà è un film a episodi del 1946 diretto da Roberto Rossellini e fa parte della Trilogia della guerra antifascista. È considerato uno dei film più importanti del cinema neorealista italiano. La peculiarità è che è stato girato con attori prevalentemente non professionisti, pratica molto usata durante il Neorealismo per rivelare la realtà della vita.

Paisà comprende un episodio chiamato proprio Napoli, descrivendo le lotte antifasciste della nostra città, insieme ad altri episodi come SiciliaRomaFirenzeAppennino EmilianoPorto Tolle.

Paisà e l’elogio ai coraggiosi

Paisà è stato candidato ai Premi Oscar 1950 per la miglior sceneggiatura originale ed è stato inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare, lista nata con lo scopo di segnalare 100 pellicole che hanno cambiato la memoria collettiva del Paese.

Gli episodi parlano della guerra che investe il paese in modo peculiare: non narrano della guerra con l’utilizzo di scene di guerra sorprendenti e di effetti speciali, ma raccontano del conflitto in un modo più umano, più intimo, entrando nelle vite vere della gente.

L’episodio Napoletano

Nell’episodio di Paisà a Napoli, uno scugnizzo raggira un soldato nero americano che, ubriaco, lo segue attraverso le rovine della città raccontandogli di un’America favolosa e della sua povera vita. Il ragazzo gli ruba gli scarponi. Quando i due si ritroveranno, l’uomo scoprirà che l’esistenza di Pasquale, rimasto orfano nel corso di un bombardamento, è ben più miserabile della sua.

Infatti qualche giorno dopo, il militare ritrova per caso il piccolo ladro e lo costringe ad accompagnarlo nella sua “casa” per farsi restituire il maltolto. Trova, però, una folla di senzatetto che abitano in una cava di tufo abbandonata. L’americano fa i conti con le impressionanti immagini della miseria in cui vive il ragazzino, capisce che la sua famiglia è morta sotto i bombardamenti e desiste dal proprio intento.

Episodio Napoletano

Perché il cinema neorealista trova un grande sviluppo a Napoli?

Il cinema neorealista cerca di indagare la realtà a partire dalla stessa. Rivoluzionando i canoni delle produzioni cinematografiche, i registi portano la macchina da presa nelle strade, tra la polvere e il fango della guerra passata che ha mostrato la brutalità umana.

Il cinema come mezzo di indagine ha sempre cercato di scavare dove esistono le cose meno comprensibili, più fugaci alla realtà e alla comprensione, cose che spesso accadono a Napoli.

L’episodio napoletano è l’unico che tratta di un bambino, bambino che vive però come un uomo. Tramite l’amicizia, uno dei sentimenti più cari ai bambini, Rossellini spiega il modo beffardo e giocoso della città, una città però distrutta.

Sì, perché Napoli all’indomani del Secondo Conflitto Mondiale era una città sventrata e dominata dalla violenza nazista. Rispondere a tutto ciò con uno scherzo beffardo è il modo per il regista di combattere l’ideologia bellica innestata dalle politiche e dal razzismo di quegli anni.

Bibliografia

Paisà – Roberto Rossellini 1946

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