Capua è una città della provincia di Caserta di cui, fino al 1817, ne è stato anche capoluogo. Ha un passato illustre, ha subito assedi, ha ospitato papi, re e imperatori; è stata distrutta dalle bombe della Seconda Guerra Mondiale ed è stata ricostruita.
Oggi scoprirermo insieme tre cose da vedere a Capua: indossate le vostre scarpe più comode, prendete la vosta macchina fotografica e non rimarrete delusi!
Tre cose da vedere a Capua: il Duomo
Tra le tre cose da vedere a Capua, non si può non iniziare dal luogo di culto più importante della città, il suo Duomo, chiamato Cattedrale di Santa Maria Assunta. La tradizione capuana sostiene che la costruzione del duomo di Capua si deve al vescovo Landulfo nell’anno 856. C’è da dire che questa chiesa è stata ricostruita e ristrutturata varie volte, l’ultima volta è stato nel secondo dopoguerra, dopo essere stato completamente raso al suolo.
La cattedrale di Capua ha una pianta a croce latina a tre navate ed è preceduta da un quadriportico in stile barocco che rappresenta, insieme alla torre campanaria in stile romanico, la parte di cattedrale che si è salvata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale
Attualmente, il Duomo di Capua ospita, nella Cappella del Corpo di Cristo, il Museo Diocesano.
Tre cose da vedere a Capua: il Museo Campano
Continuiamo la nostra passeggiata alla scoperta delle tre cose da vedere a Capua ed eccoci di fronte a un antico palazzo nobiliare. È Palazzo Antignano, che ospita il Museo Campano. All’interno, possiamo ammirare reperti provenienti da varie epoche storiche, tutti ritrovati nei dintorni dell’antica Capua, che esaltano la storia della Capua romana e della nuova Capua.
A partire dalla ceramica e dagli oggetti in bronzo di epoca italiota, greca, etrusca e campana. Il Museo Campano ospita anche una collezione importante e unica nel suo genere, la collezione di Matres Matutae.
In località Petrara, nei pressi dell’antica Capua, nel 1845, vennero alla luce dopo secoli, i resti di un altare votivo con iscrizioni nell’antica lingua osca, lingua parlata nell’antica Campania dalle popolazioni sannitiche.
Lo scavo però era abusivo ma fortunatamente non venne continuato. Pochi decenni più tardi, nel 1873 e fino al 1887, vennero finalmente condotti scavi archeologici e vennero ritrovate tantissime statue in tufo che raffiguravano tutte una donna con un bambino tra le braccia.
In località Petrara, era esistito un tempo dedicato all’antica dea italica dell’aurora e della nascita e le “Matres Matutae” erano gli ex voto che le donne donavano al tempio per ringraziare la dea Matuta.
Altri reperti conservati nel Museo Campano risalgono all’età longobarda e federiciana. Di età federiciana possiamo ammirare alcune statue che facevano parte dell’arco di Trionfo voluto da Federico II sul ponte che attraversava il Volturno.
La statua che rappresentava lo “Stupor Mundi” è anch’essa conservata al Museo Campano, ma è acefala. Fu mutilata dai francesi durante le campagne napoleoniche.
Continuando la nostra visita nel Museo Campano, possiamo ammirare la sezione Rinascimentale, dove è conservata la pietra tombale di Rinaldo Fieramosca, padre di Ettore Fieramosca, erode della Disfida di Barletta; la sala numismatica e la Pinacoteca, che ospita quadri d’arte sacra e non che vanno dal XIII al XVIII. E’ qui conservata l’”Assunzione di Maria”, affresco staccato dall’abside della Chiesa di San Salvatore Piccolo a Capua, opera del “Maestro di S. Salvatore Piccolo”. In quest’affresco, possiamo notare influenze bizantine, benedettine e di Cimabue e ci permettono di capire come Capua fosse al centro di grandi scambi commerciali grazie alla vicinanza con la Via Appia.
Nel 2022 è stato ospitato nella sala federiciana del Museo campano, il Museo del danno: si tratta di un’esposizione di rifiuti, soprattutto plastica, raccolti sulle spiagge del litorale domizio dall’Associazione Domizia.
Tre cose da vedere a Capua: il Castello delle Pietre
L’ultima tra le tre cose da vedere a Capua è il Castello delle Pietre. Situato vicino al tracciato dell’antica via Appia, rappresenta la terza attrazione da visitare a Capua. L’originale nome del castello deriva dal fatto che sono state utilizzati materiali de recupero provenienti dall’Anfiteatro Campano dell’antica Capua, l’attuale Santa Maria Capua Vetere.
Il castello ha una massiccia struttura ad “elle”, frutto delle numerose modifiche che ha subito nel corso dei secoli. Ciò era dovuto anche alle tencologie in ambito militare che cambiavano negli anni. Per citare alcune modifiche, in epoca rinascimentale furono costruiti i bastioni.
Le fonti sostengono che la costruzione del castello di Capua sia dovuta al Conte di Aversa Riccardo Quarrel Drengot.
Bibliografia
Lenzo, F. Capua, castello delle Pietre, in Histantartsi. Historical Memory, Antiquarian Culture, Artistic Patronage: Social Identities in the Centres of Southern Italy between the Medieval and Early Modern Period, alla voce, ultima revisione 2016, http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/43.
Museo Provinciale Campano, in Treccani
Ceraso, G. Il Duomo di Capua, metropoli e basilica – guida del forestiere, Santa Maria Capua Vetere, Casa Editrice Progresso, 1916
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