Pannarano

Raccontiamo la storia di Pannarano, un piccolo borgo medievale che fa parte della provincia di Benevento. Si affaccia sul versante caudino del Parco Regionale del Partenio, confina con i comuni irpini di Roccabascerana, San Martino Valle Caudina, Pietrastornina e Cervinara. Frequentata nel periodo delle guerre tra sanniti e romani, appare in alcuni documenti del XIII secolo come casale di Roccabascerana, col nome “Pandarano“, collocando la sua fondazione nell’antichità.

Pannarano: il territorio del borgo

Il borgo collinare presenta molti terreni coltivati e vari vigneti. Le zone che si trovano ad altezza più elevata accolgono aree boschive e una natura quieta rendendo la montagna un ecosistema naturale in cui possiamo trovare frassini, castagni, aceri, noccioli, foreste di faggio, oasi naturalistiche e sorgenti d’acqua pura. La fauna è tra le più ricche della Campania tra mammiferi, anfibi, rettili, uccelli e invertebrati. Dunque è un territorio sorto nel Medioevo che basa il proprio sostentamento sulle tradizionali attività rurali. Molto ricco è il suo belvedere da cui possiamo ammirare i territori fino al monte Taburno, attraversando la Valle Caudina.

La parte antica presenta un aspetto tipico dei borghi medievali tra stradine e vicoletti che arrivano filo al Palazzo Cocozza, dove prima risiedeva il castello feudale. La caratteristica del centro sono le abitazioni basse poste una di fianco all’altra che, spesso, si affacciano su viste bellissime. Nel medioevo il centro abitato presentava quattro contrade difese da una cinta muraria con porte fortificate. L’unico elemento superstite è una torre cilindrica angolare, ritoccata nel periodo aragonese, con base a scarpa e visibile in Vico Torre.

Pannarano: la storia e la fondazione del territorio

Autor: Pacichelli, Giovanni Battista, 1641-1702 Descripción bibliográfica: Il regno di Napoli in prospettiva : diviso in dodeci provincie, in cui si descrivono la sua Metropoli Fidelissima città di Napoli … Opera postuma divisa in tre parti / dell’abatte Gio. Battista Pacichelli ; Parte prima [-terza] … Del regno di Napoli in prospettiva / dell’abate Pacichelli. Parte prima. – In Napoli : nella Stamperia di Michele Luigi Mutio, 1703. – v. : principalmente il.; 4º . – Inic. adorn. y frisos dec. – Grab. calc. y h. pleg. grab. calc. de mapas de Cassianus de Silva. Ilustrador: Cassiano De Silva, Francesco, il. Impresor: Muzio, Michele Luigi, imp. Lugar de impresión: Italia. Nápoles Localización: fama.us.es/record=b1941299~S5*spi Vea la ilustración en su contexto

Pannarano” deriverebbe da Ara Panis (altare dedicato dai romani al dio Pan). La tradizione afferma che per celebrare la sanguinosa vittoria sui Sanniti Caudini, i romani costruirono sette altari intorno ai quali sono sorte alcune colonie romane: Arpaia, Airola, Cervinara, Montesarchio, San Martino, Pannarano e Ceppaloni ed è probabile che quest’area nel periodo normanno e longobardo, fosse già abitata. I significati attribuiti al nome sono vari: ricco di grano, pantano o altura (un vocabolo greco-bizantino).

La fondazione del borgo è stata collocata al 295 a.C., perché Giovan Battista Formichelli (il presbitero del territorio) la riporta all’interno di un manoscrittodie prima mensis september anno domini 1500“. Nell’anno 43 i coloni si convertono alla fede cristiana e il luogo dove sorgeva il tempio del dio Pan divenne la Chiesa di San Giovanni Battista, Patrono del paese.

A partire dal 1279 il casale si trovava sotto la dominazione Normanna e apparteneva alla proprietà di Bartolomeo da Montesarchio, mentre nel 1300 il dominio del borgo venne ceduto alla famiglia Della Leonessa che fecero costruire il Castello del paese. Nel 1485 venne acquisita da Martino Marziale di Napoli, consigliere di Ferdinando I D’Aragona e alla morte di Marziale tornò tra le mani della corona perché non aveva lasciato eredi.

Il re Alfonso D’Aragona la donò ai Caracciolo che governarono con il titolo di Marchesi di Pannarano e Duchi di Lauriano sotto il Regno delle due Sicilie. Il feudo venne poi venduto ad Eustachio Abate che ristrutturò il castello e regalò la proprietà a sua figlia che sposò il Marchese Carlo Cocozza Campanile. Ferdinando II di Borbone nominò Antonio Genovese conciliatore per amministrarvi la giustizia.

Gli anni di crescita di Pannarano

Durante il Settecento e l’Ottocento, sotto la dominazione borbonica, Pannarano visse un periodo di forte sviluppo tra crescita economica e demografica, infatti furono costruite nuove abitazioni signorili di carattere neoclassico. Con l’annessione del Regno di Napoli al Regno d’Italia, Pannarano viene trasferito dal Principato Ultra (provincia di Avellino) alla nascente provincia di Benevento.

Fino agli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso la maggiore risorsa economica del paese erano l’agricoltura e la produzione enologica. Tuttavia un insetto di origine americana arrivò in Europa a metà secolo, la Fillossera, distruggendo i vigneti e causando un declino economico. Per questo motivo molti abitanti emigrarono a Roma, Torino, Milano e in Germania per trovare lavoro.

Sitografia

Galpartenio.it

Italiapedia.it

Digilander.libero.it

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