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Cinquant’anni fa una 10.000 lire nel portafogli strappava un sorriso ai napoletani. Non è un’affermazione da nostalgici o, peggio, anti-euro.

Si tratta della storia della banconota che, negli anni ’70, aveva sul lato posteriore il disegno del bugnato del Gesù Nuovo e un dettaglio della guglia che sta al centro della piazza. Fu l’unica banconota italiana a rappresentare un monumento napoletano e circolò in Italia per circa 6 anni, dal 1976 al 1984.

Sul lato anteriore era invece presente il pittore rinascimentale Andrea del Castagno.

10.000 lire italiane

10.000 lire: mica poco!

Se oggi, al cambio nominale, la banconota da 10.000 lire vale poco meno di 5 euro che a stento pagano un panino in salumeria, nel 1976, all’epoca dell’introduzione valevano circa 45 euro del 2020. Che erano -e sono- una cifra di tutto rispetto.

Il mito del “pieno dell’auto” con poche lire, invece, è un po’ da sfatare: un litro di “super” costava nel 1976 fino a 500 lire al litro, equivalenti a 2 euro. Si pagava infatti la crisi petrolifera che inginocchiò il mondo intero in quegli anni.

Dietro la banconota: il maestro Trento Cionini

Il disegno del bugnato, che è bellissimo, porta la firma di uno dei più grandi maestri dell’arte dell’incisione: il marchigiano Trento Cionini. Lavorò nella zecca di Stato dal 1953 fino agli anni ’90 e buona parte dei disegni delle lire moderne sono opera sua.
Il suo lavoro fu talmente apprezzato anche all’estero che fu chiamato a incidere le rupie indiane (che ancora oggi sono in circolazione), i dollari canadesi, il marco tedesco e ancora le valute di Zaire, Argentina, Indonesia, Polonia, Angola, Bangladesh ed altre decine di paesi. Praticamente ovunque si viaggiasse nel mondo, era alta la probabilità di trovarsi una banconota figlia di un italiano.

L’unico Stato che Cionini non riuscì a “colonizzare” con la sua arte furono gli Stati Uniti d’America: presentò agli americani il bozzetto di un avveniristico dollaro a colori, sostituendo il mitico “verdone” che era il simbolo della ricchezza degli States. Ovviamente l’idea fu subito bocciata.

Giovanni Leone
Giovanni Leone, Presidente della Repubblica dal 1971 al 1978

Una gioia per il Presidente Leone

Quel che è certo è che, tornando in Italia, la 10.000 lire “napoletana” nel 1976 strappò un sorriso anche al Presidente della Repubblica Giovanni Leone, che all’epoca di gioie ne aveva zero: appena due anni prima delle dimissioni a causa dello scandalo Lockheed, furono messe in circolazione le banconote con un’immagine di quella Piazza del Gesù che, quand’era ragazzo, frequentava tutti i giorni prima di giungere all’Università.

Federico Quagliuolo

Riferimenti:

https://inflationhistory.com/
http://presidenti.quirinale.it/Leone/leo-biografia.htm

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