Ancora oggi la Ciliegia della Recca è considerata una delle migliori varietà in assoluto sia per qualità nutrizionali che per bontà del prodotto. Si tratta infatti dell‘orgoglio della provincia nord di Napoli che, da più di quattro secoli, tira avanti una tradizione antichissima che trasforma il mese di giugno in una festa.

I suoi luoghi di produzione erano e sono ancora oggi Chiaiano, Quarto e Marano: è proprio da quest’ultima città che prende il nome, dato che veniva coltivata sulla collinetta dell’Arecca.

Una tresca d’amore con l’Imperatore di Spagna

Se dovessimo andare alle origini della coltivazione della ciliegia della Recca, dovremmo finire nel tempo dei Viceré. Non sappiamo con certezza chi, come e dove importò le ciliegie a Napoli, ma la storia ci ha tramandato un racconto popolare: Caterina Manriquez, figlia di Antonio Manriquez, si trasferì nel 1630 da Madrid a Marano a causa di una tresca amorosa andata male.
Il padre, per garantirle una vita agiata, la mandò nella colonia migliore dell’Impero, comprandole un enorme terreno che andava da Quarto a Chiaiano in una pubblica asta che si svolse nel Maschio Angioino.

Per scappare dalla Spagna imperiale alla provincia agricola di Napoli, però, doveva esserci un buon motivo. E Caterina lo aveva eccome: era infatti l’amante di Filippo IV, l’uomo più potente del mondo intero. Fu proprio lui a cacciarla da Madrid quando fu il loro amore segreto venne alla luce: di certo non poteva infangare l’immagine della corona!

Filippo IV Re Pianeta
Filippo IV era soprannominato “il Re Pianeta” e in effetti era raffigurato con il pianeta Terra alle sue spalle

La donna, quindi, si trovò esiliata dalla sfarzosa capitale e finì in un palazzo nobiliare dalle parti di Marano, ma non rinunciò affatto alle sue abitudini: portò nel paese una vera e propria corte e, nella zona, diventò famosa come “la Reginella di Marano”. Consolazione magra, pensando che la donna avrebbe potuto essere l’imperatrice del mondo. Ma tant’è.

Quello che a noi interessa, però, sono le ciliegie: si dice che fu proprio lei a portarle dalla Spagna e le fece coltivare nei terreni acquistati dal padre. Effettivamente, l’unica certezza storica è che ancora oggi i territori che un tempo erano dei Manriquez coltivano per davvero la ciliegia della Recca.

In termini storici, invece, l’unica certezza è che nel 1550 sono menzionate già le ciliegie nella zona dei Camaldoli. Il proprietario era un tale Gaspare Ricca e questo darebbe un colpo d’accetta alla veridicità della storia della signora Manriquez.

Ciliegia della recca
Le ciliegie pronte per essere colte. Fotografia di Gerardo Rusciano

Una festa per l’agricoltura

Quel che è certo è che i più anziani ancora ricordano i muli che scendevano con le ceste cariche di ciliegie portate dalla collina dell’Arecca verso le masserie per lavorarle, realizzando non solo conserve, ma anche dolci con ciliegie fresche o medicinali, dato che era anche conosciuta per avere effetti terapeutici.

Dobbiamo pensare che si tratta di un frutto che ci collega direttamente con le nostre origini greche: il nome in greco antico, kerasos, è diventato il “cerasa” napoletano. E siamo abbastanza sicuri che per la prima volta il frutto sia giunto nella Campania Felix tramite i primi coloni.

Ancora oggi in zona Chiaiano, ogni anno, si celebra la ciliegia della Recca con una grande festa proprio a Giugno: un modo dolcissimo per inaugurare l’estate.

-Federico Quagliuolo

Ciliegia della Recca
La Ciliegia della Recca. Fotografia di Gerardo Rusciano

Riferimenti:
Comune di Quarto
Storia di Marano (calvizzanoweb.blogspot.com)

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